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La Toscana dei cammini

In cammino tra i colori del fall foliage e imponenti fortificazioni

I profumi della terra si diffondono tra i boschi dell’Appennino Tosco-Emiliano, mentre i borghi e le riserve naturali si rivestono di calde tonalità come il rosso, l’arancione, il giallo ed il marrone: con l’arrivo dell’autunno nei paesi della Garfagnana Valle del Serchio ci si prepara alle sagre e ai festeggiamenti, mentre nelle foreste è possibile ammirare il fall foliage, lo splendido spettacolo delle foglie che cambiano colore e lasciano andare il verde intenso dell’estate. Questa colorata stagione è perfetta per allontanarsi dalla routine cittadina e camminare lungo le tappe della Via Matildica del Volto Santo. Prende il via proprio dai suggestivi crinali appenninici che precedono il borgo di San Pellegrino in Alpe, spartiacque tra Emilia e Toscana, che detiene il primato di borgo abitato più alto di tutto l’Appennino. Da qui il percorso è in gran parte in discesa e attraversa ampie foreste di abeti bianchi e rossi e di castagni a quote più basse; molte le feste che in autunno e inverno celebrano la castagna anche grazie alle numerose ricette tradizionali. Non manca l’altra grande attrazione di questi territori: camminando si incontrano notevoli fortificazioni e rocche a vigilare sulla valle; ne sono un esempio le mura del piccolo borgo di Cascio, quelle di Castiglione oppure la Rocca Ariostesca e quella di Mont’Alfonso a Castelnuovo in Garfagnana. A Barga la cinta muraria protegge l’imponente Duomo, mentre poco dopo si cammina sugli inconfondibili archi del Ponte del Diavolo. La tappa finale della Via Matildica del Volto Santo è la città di Lucca, anch’essa cinta da bastioni monumentali, opere rinascimentali lungo le quali passeggiare prima di godersi le bellezze della città d’arte.

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Fall foliage Garfagnana ITA >> / Fall foliage Garfagnana ENG >>

Vetrina Toscana

Un viaggio nel gusto tra arte, cultura e tradizioni: Vetrina Toscana propone oltre 250 eventi

Non c’è che l’imbarazzo della scelta perfino per i palati più esigenti: si possono indagare i misteri dell’arte, visitando la Madonna del parto di Monterchi, garantirsi un “risveglio da favola” con pilates a colazione in un’incantevole villa in provincia di Pistoia, oppure inoltrarsi alla scoperta di luoghi insoliti come l’acquedotto Leopoldino o Il quadrilatero dei Monasteri a Prato o garantirsi un menù da stella del cinema a Lucca, con performance teatrale dedicata ai film in programma. Queste sono solo alcune delle tappe di un viaggio che ci porta alla scoperta delle radici della nostra identità culturale, attraverso il cibo. Dalla visita all’abbazia di San Galgano e all’eremo di Montesiepi con le loro storie ammantate di leggende, al percorso attraverso i castelli e le pievi del Casentino, al tour alla volta di una Livorno insolita a bordo di un bus, alla scoperta di eccellenze gastronomiche: continua a crescere in qualità e in quantità il programma di eventi di Vetrina Toscana, il progetto che promuove il turismo enogastronomico della Regione.

Oltre 250 eventi con più di 700 ristoranti e botteghe e 250 produttori coinvolti, oltre ai Consorzi dei prodotti a denominazione, ai produttori biologici e ai PAT (prodotti agroalimentari tradizionali toscani), più di 100 piatti della tradizione da riscoprire: ecco alcuni dei numeri del calendario di appuntamenti di Vetrina Toscana che ci accompagneranno fino a marzo 2024. I dettagli dei singoli eventi saranno consultabili su www.vetrina.toscana.it

Cicloturismo

Pedalare in Toscana per prolungare l’estate

L’Arcipelago Toscano regala un’estate senza fine grazie al clima mediterraneo che rende i mesi di settembre e ottobre un vero idillio per vivere le isole senza i ritmi frenetici del turismo estivo.

Vivere lentamente le isole dimenticando l’auto, spostandosi con i traghetti che le collegano e abbinando escursioni e passeggiate a piedi a percorsi cicloturistici alla scoperta di una vegetazione incontaminata, borghi pittoreschi e punti panorami da cui scorgere intime calette e le acque cristalline.

Ogni isola ha la propria particolarità ed unicità, e per le due ruote l’Isola d’Elba è da anni riconosciuta meta indiscussa per un turismo di appassionati di bici e mare.

Tra i tanti percorsi adatti ad ogni tipo di preparazione, alle famiglie, agli amanti della bici da strada e della mountain bike ne abbiamo scelti due per un assaggio delle multiple personalità dell’Isola.

Una pedalata sul Monte Perone un percorso per esperti di appena 20 km con pendenza e aspetti tecnici impegnativi ma che accompagna il ciclista dal mare alla sommità su sentieri addentrandosi in boschi fatti di castagni e corbezzoli, questi ultimi ottimi da assaggiare se vogliamo prendere una pausa. Al rientro non perdere l’opportunità di raggiungere l’antico insediamento etrusco di Monte Castello

La Costa del Sole all’Isola d’Elsa il percorso panoramico con un anello di circa 50 km è facile da percorrere e ricco di storia ed aneddoti, dall’acqua di Napoleone alle spiagge in cui fermarsi per una sosta balneare assaporando l’essenza dell’Isola.

Le vie dei minatori, le eccellenti cantine e lo spettacolo del Laghetto Rosso detto Laghetto delle Conche saranno gli highlights di un viaggio indimenticabile.

(Foto di copertina: Alice Russolo)

Toscana Sostenibile

In Toscana tutti i Parchi fanno rete e possiedono la Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS)

Attività sportive, itinerari tra flora e fauna locali, visite guidate a piedi, in canoa, a cavallo, laboratori di geologia e biologia ed esperienze gastronomiche sono solo alcune delle iniziative di turismo a basso impatto ambientale che aspettano il visitatore in Toscana, all’interno dei suoi sette parchi regionali e nazionali.

Tutti i parchi presenti in regione possiedono la Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS) che funge da certificazione di qualità e permette di gestire le aree protette come Destinazioni di Turismo Sostenibile. La CETS comprende tre livelli di coinvolgimento degli operatori presenti nell’area del parco e punta sulla collaborazione e sullo scambio sinergico tra di essi con il fine di promuovere la miglior integrazione possibile tra uomo e ambiente. I Parchi diventano “laboratori di buone pratiche” dove specie animali e vegetali sono conservate in modo fruibile e dove i saperi e tradizioni culturali di queste terre sono messi in valore in modo innovativo ed accessibile.

Per ulteriori informazioni su tutte le iniziative presenti nei Parchi sono a disposizione le pagine web: Parco Nazionale Appennino Tosco- Emiliano, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Parco Nazionale delle Colline Metallifere, Parco Regionale delle Alpi Apuane, Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Parco Regionale della Maremma.

Cultura enogastronomica e artigianato

Miele, castagni e fish and chips nella città “scozzese”

Barga è stata il baluardo mediceo di una Valle del Serchio e una Garfagnana (provincia di Lucca) da sempre contese. Non è sede di diocesi, ma è stata dichiarata città. Soprattutto, si considera quella più “scozzese” in Italia, vista la lunga teoria di migrazioni verso quel Paese che ha trovato, in cucina, una sintesi tra le diverse tradizioni: l’olio di oliva esalta il fish and chips, piatto cucinato dai barghigiani in Scozia e che a Barga è protagonista di una sagra (ogni anno a metà agosto). Nel secondo fine settimana di settembre si esibiscono le cornamuse in kilt nell’ambito di una festa, manco a dirlo, dedicata alla Scozia. A Barga è tutto un pullulare di seconde case, cabine telefoniche rosse, matrimoni misti, personaggi oriundi: il cantautore Paolo Nutini; il calciatore Johnny Moscardini; la violinista Nicola Benedetti. Susan Sarandon ha avi barghigiani, Il pittore John Bellany e il suonatore di cornamusa Hamish Moore risiedono qui, come altri artisti stranieri. Uno “storico” mensile locale ha abbonati in tutto il mondo, segno di attaccamento e di una legittima nostalgia: contornata da una corona di montagne ricche di foreste e macchiate dal marmo, Barga è un paradiso, oltre ad essere un vivace centro culturale: eventi e scuole spaziano dalla pittura al teatro, dall’opera al jazz. Giovanni Pascoli, che a Barga è sepolto, nel Teatro dei Differenti fece il celebre discorso: «La grande proletaria si è mossa». Talmente è viva la figura del grande poeta, che ancora le api producono il miele negli alveari rimasti nella sua casa, oltre a vagare per i boschi di castagni secolari, tra gli olivi e i muretti a secco, i fiori e le siepi di alloro. Barga è la “città delle api” (come suggerisce il titolo di un evento annuale), a riprova del delicato ecosistema esistente. Altri prodotti-simbolo sono la farina di neccio (ricavata dalla macinatura di castagne secche) e il farro della Garfagnana. Ci sono poi il prosciutto bazzone (ha una particolare forma che ricorda una bazza), la mondiola (un salame lungo, piegato intorno a una foglia di alloro), il biroldo (un particolare sanguinaccio), il manzo di pozza (carne messa in una sorta di conca con una salamoia di erbe aromatiche e spezie), il pecorino, il pane di patate, i maccheroni della Garfagnana e la torta di farro.

Piccoli distretti, grandi vocazioni (e musei)

L’economia delle città come dei piccoli centri della Toscana si legano a produzioni peculiari, in bilico tra industria, arte e artigianato, con sconfinamenti nella moda. Lo dimostra il panno casentino, frutto di una lavorazione manuale della lana. Oppure il cappello di paglia di Signa, realizzato già nel Settecento utilizzando le spighe di grano: il Museo Domenico Michelacci ne documenta la storia.  La produzione di tessuti a Prato ha determinato la crescita economica della città sin dal Medioevo. La lavorazione e la sua storia si ammirano al Museo del tessuto. L’arte della profumeria fiorentina, già nota in epoca rinascimentale ed esplosa con Caterina de’ Medici e Renato Bianco (René le Florentin) trova un’adeguata narrazione nel Museo Villoresi. La lista delle produzioni è lunga: si va dal ferro battuto alla soffiatura e cesellatura del vetro, dal legno alla carta, dai merletti alla pelle.  Montelupo Fiorentino lega il suo nome alla storica produzione artigianale di maiolica con motivi decorativi, tra il blu e il verde, d’ispirazione ispano-moresca. La produzione, oltreché nelle botteghe locali, è visibile al Museo della ceramica. La tradizione della porcellana si identifica con Sesto Fiorentino e in particolare con la Richard Ginori, nata dalla fusione di fine Ottocento con la lombarda Richard. Oggi è Ginori 1735, acquisita da Gucci (controllata dal gruppo francese Kering). Il Museo Ginori, momentaneamente chiuso, ha questa lunga storia da raccontare. La lunga teoria dei centri produttivi prosegue con il cristallo di Colle di Val d’Elsa (un museo, pronto alla riapertura, testimonia la principale produzione a livello nazionale); l’alabastro di Volterra (dove è attivo un ecomuseo); i manufatti in terracotta di Impruneta, dove le fornaci conservano interessanti testimonianze, mentre un polo museale, che raccoglie la storia della lavorazione e del territorio, è stato ricavato dal Comune nell’ex fornace Agresti. Analoga tradizione c’è nel villaggio di Petroio (Siena) dove il Museo della terracotta racconta l’epopea di una attività ancora in funzione. Infine, il marmo (dal rarissimo Marmo giallo Siena nel comune di Sovicille a quello delle Apuane, con un museo dedicato a Carrara) e l’oro, che ha ad Arezzo il più importate distretto italiano.

In foto Museo del tessuto, Prato (Visit Tuscany)

La sagra (anche) di autunno

La sagra celebra in ogni angolo della Toscana il prodotto principe, un piatto o una ricorrenza – sia laica che religiosa – in ogni momento dell’anno. Difficile fare una selezione, tuttavia alcune di queste feste popolari, che coinvolgono centinaia di volontari, sono nell’immaginario collettivo, oltre a rappresentare un esempio tutto toscano di socializzazione, di condivisione di spazi comuni (la piazza, le vie di un centro storico). A Monte San Savino (Arezzo) tra l’ultimo fine settimana di agosto e il primo di settembre è di scena la specialità locale, la porchetta, con panini e piatti che valorizzano il maiale, accanto al mix di erbe aromatiche utilizzate per la cottura lenta nei forni a legna. A Carmignano (Prato) ecco la sagra dedicata al fico secco, presidio Slow Food e prodotto di eccellenza, accanto all’omonimo vino Doc. Immancabile – praticamente un classico – è la Sagra del cinghiale, diffusa ovunque. A Capalbio (seconda settimana di settembre) se ne svolge una tra le più longeve (la prima edizione nel 1965). Il menù di questa festa propone i classici piatti di cacciagione (cottura alla cacciatora e alla griglia) e della cucina maremmana; tra gli eventi collaterali, il tradizionale spettacolo equestre dei Butteri. L’uva (al pari dell’olio) è oggetto di una moltitudine di iniziative. Tra queste, pietra miliare è la Festa dell’uva di Impruneta, che viene organizzata da circa un secolo. Tra la seconda e la quarta domenica di ottobre, sull’Appennino ecco la Sagra delle Castagne e del marron buono di Marradi (Firenze), località raggiungibile per l’occasione con un treno a vapore. Nell’Amiata, tra le varie feste di questo tipo, la prima e più celebrata è il Crastatone di Piancastagnaio (Siena), che coincide con i giorni festivi e le solennità di fine ottobre e di inizio novembre (la “castrata” è la caldarrosta tagliata e messa al fuoco). Nello stesso periodo, nell’isola di Capraia (Livorno), la Sagra del totano prevede gare e la possibilità di assaggiare tutte le possibili ricette realizzabili con questo pesce. Tornando sulla terraferma, a novembre è il periodo del Tartufo bianco, protagonista di Mostre mercato a San Miniato (tra Empoli e Pisa) e a San Giovanni d’Asso, (da poco Comune fuso con Montalcino) punto di riferimento del prodotto che si trova per lo più nelle Crete senesi.

(Nella foto Il Crastatone a Piancastagnaio)

Il viaggio d’istruzione

La luminosa notte dei ricercatori

In Toscana, durante il mese di settembre, c’è una notte più brillante delle altre: è la bright-night, quella in cui gli scienziati ed i ricercatori aprono le porte dei loro laboratori e ci invitano ad entrare nei loro istituti per affascinarci con la scienza ed i temi chiave della ricerca come i cambiamenti climatici, le scoperte nello spazio, la biodiversità, le tecnologie più performanti utilizzate in ambito scientifico. Una settimana ricca di eventi ed occasioni di conoscenza che si conclude con la notte a cavallo tra il 29 ed il 30 settembre.

Le iniziative “studiate” da atenei e Istituti di Ricerca della Toscana, sono tantissime e coinvolgono tutto il territorio della regione con workshop, mini-conferenze, esperimenti, passeggiate, dimostrazioni, spettacoli, visite guidate a musei e laboratori dedicate ai bambini ed ai ragazzi di ogni ordine scolastico.

Una serata che accende inoltre i riflettori sui meravigliosi musei di ateneo della regione, realtà importanti e poco note che conservano patrimoni prestigiosi legati allo studio delle moltissime discipline scientifiche e dove la storia e le innovazioni della ricerca, vengono raccontate ai giovani delle scuole ogni giorno dell’anno.

Una notte che vive un anno intero all’interno delle scuole grazie alle attività del progetto “Researchers at School”, che con lezioni e laboratori desidera sensibilizzare i più giovani sul lavoro della ricerca, per evidenziarne l’importanza nella vita quotidiana e superare le barriere di genere nei percorsi di carriera legati al mondo scientifico.

La squadra di Bright-Night è composta da Regione Toscana e, con il coordinamento dell’Università di Firenze, dalle Università di Pisa e Siena, l’Università per Stranieri di Siena, la Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore, la Scuola IMT Alti Studi Lucca. L’iniziativa coinvolge anche un’ampia rete di enti di ricerca – fra cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’European Gravitational Observatory (EGO) – e importanti istituzioni culturali sul territorio.

www.bright-night.it/2023

#Brightnight2023

 

Terme toscane

Terme eroiche, dove il ciclista riposa

L’ormai leggendaria ”Eroica” offre agli amanti della bicicletta “in purezza” i suoi 209 chilometri di strade sterrate. Queste si snodano da Gaiole in Chianti alla val d’Orcia, attraversano la val d’Arbia e arrivano fino a Montalcino immersi in un territorio che assicura, dopo le fatiche della gara, ristoro e remise en forme grazie alle terme poste lungo il tracciato o a pochissima distanza da esso.

Mete piacevolissime adatte anche a chi, tra bagni e rituali di benessere, decide di attendere così, il ritorno dell’eroico ciclista.

Nell’incanto suggestivo delle Crete Senesi l’incantevole borgo di Rapolano Terme, ospita le Terme Antica Querciolaia le cui acque curative sono, tra l’altro, particolarmente indicate per alleviare i dolori dell’apparato osteo articolare.

Sempre a Rapolano si possono scegliere le Terme San Giovanni, le cui acque bicarbonato calciche intervenendo sulla rigidità muscolare, sono il non plus ultra per aiutare il defaticamento e restituire elasticità ai tessuti.

Pedalando verso sud ed entrando in Val d’Orcia, ci si avvicina in modo irresistibile alle strutture termali che sorgono nel territorio della suggestiva Bagno Vignoni, il borgo nato attorno ad una grande vasca di acqua termale di origine vulcanica, calda e fumante. All’Adler SPA Resort Termae le acque riemergono da profondissime faglie ad una temperatura di 50° per aiutare ossa ed articolazioni affaticate. Le Terme Bagno Vignoni offrono acque a 49° nonché trattamenti Spa-Wellness, che mirano a donare relax, benessere, recupero psico-fisico e piacere termale. L’Albergo Posta Marcucci vanta una tradizione di ospitalità risalente addirittura al 1886, ed offre un’esperienza che unisce al piacere termale, la piacevolezza di una struttura dal fascino senza tempo; una vasca di acqua caldissima, curativa, lenitiva e rigenerante aperta su una vista impossibile da dimenticare.

Mostre

Vernici di settembre nei territori

LE AVANGUARDIE. CAPOLAVORI DAL PHILADELPHIA MUSEUM OF ART

Dal 28 settembre 2023 al 7 aprile 2024

LUOGO: Palazzo Blu – Pisa.

Sono i capolavori delle Avanguardie del ‘900, con opere di Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò e Picasso, ma anche di Matisse, Mondrian, Klee, Ernst e Gris, i protagonisti della mostra che presenta una selezione di dipinti e sculture provenienti dal Philadelphia Museum of Art, centro museale ed espositivo tra i più importanti e riconosciuti a livello internazionale per le sue collezioni d’arte. Un’occasione emozionante per ammirare alcuni punti di riferimento assoluti dell’arte europea. Apre la mostra un autoritratto di Picasso che accompagna i visitatori lungo una linea del tempo, lungo la quale le opere saranno supportate da installazioni visive, sonore e multimediali, per collocarle nella sequenza degli eventi storici e culturali dalla fine della ‘Belle Époque’ fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

SIENA AWARD PHOTO FESTIVAL

Dal 28 Settembre 2023 al 19 Novembre 2023

LUOGO: Varie Sedi: Siena – Sovicille – San Galgano – Chiusdino.

La grande fotografia arriva a Siena e nel suo territorio per celebrare i grandi fotografi e reporter internazionali con una serie di mostre personali e collettive organizzate sia in città che in alcune straordinarie location del territorio come l’Abbazia di San Galgano sotto il cui cielo si svolgerà “Above Us Only Sky”, la mostra delle più belle immagini aeree dell’anno premiate al Drone Photo Awards, il più importante premio fotografico al mondo per la fotografia aerea. Fotografie all’aperto, anche a Sovicille! Creative e a Chiusdino!Creative, con l’obiettivo di coinvolgere nel festival anche ad altri luoghi del territorio senese. In città retrospettive dedicate a William Albert Allard, e ai suoi cinquant’anni di lavoro per il National Geographic, a Brian Skerry, fotoreporter e produttore cinematografico specializzato in fauna marina e ambienti sottomarini, a Gabriele Galimberti, fotografo aretino

DIEGO MARCON. GLASSA 

Dal 30 settembre al 4 febbraio 2024

LUOGO: Centro Pecci – Prato.

Il progetto espositivo di Diego Marcon, il più ampio realizzato a oggi dall’artista in un’istituzione italiana, occuperà le dieci sale dell’ala Gamberini trasformandole in un’esperienza immersiva attraverso opere nuove o esistenti arrangiate in un unico allestimento per il Centro Pecci.

Vernici di settembre a Firenze

BEAUTY AND DESIRE

Dal 23 settembre al 30 novembre 2023

LUOGO: Museo del Novecento – Firenze

Gli scatti di una delle icone della fotografia del Novecento, Robert Mapplethorpe, tornano a Firenze dopo quarant’anni per mettere in luce gli evidenti legami della sua ricerca con la classicità, l’approccio scultoreo al mezzo fotografico, evidente tanto nello studio del nudo maschile e femminile, quanto nella natura morta.

FORTUNATO DEPERO. CAVALCATA FANTASTICA

Dal 28 Settembre al 30 novembre 2023

LUOGO: Palazzo Medici Riccardi – Firenze

Per la prima volta a Firenze l’opera di Fortunato Depero, caleidoscopico rappresentante del Futurismo.  l’esposizione ripercorre alcuni dei temi che hanno caratterizzato la produzione di Depero per mettere in evidenza il legame della sua figura e del suo lavoro con il territorio fiorentino, oltre che al complesso rapporto che lega da sempre la città di Firenze alle arti, nonché a quella dei lavori su tessuto, come gli splendidi arazzi di cui verranno presentati in mostra alcuni esemplari di grandi dimensioni come Cavalcata Fantastica e Due Maschere Tropicali.

CECILY BROWN “TORMENTS, TEMPTATIONS, TRIALS AND TRIBULATIONS”

Dal 30 settembre

LUOGO: Museo Novecento – Museo di Palazzo Vecchio

I lavori di Cecily Brown, nata a Londra nel 1969 e residente a New York dal 1994, reinventano il rapporto tra l’arte contemporanea e la grande arte figurativa dei secoli scorsi. L’esposizione raccoglie oltre trenta lavori, tra cui dipinti e opere su carta, per lo più inediti, nati da una riflessione attorno alle Tentazioni di Sant’Antonio, fondatore della vita monastica e padre spirituale degli anacoreti, che ne evocano la vita di ascesi, le battaglie spirituali e le privazioni.

(Nell’immagine: Fortunato Depero – Il motociclista)

Mostre in corso a settembre

FIRENZE

UFFIZI: Pecunia non olet. I banchieri di Roma antica. Sino al 17 settembre. La mostra archeologica racconta la storia dell’economia della’antica Roma e degli argentarii, gli agenti bancari dell’antichità.

CAPANNORI (Lu)

VILLA REALE DI MARLIA: Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un archivio. Sino al 17 dicembre. Rivivono gli anni in cui la residenza della mecenate (un tempo appartenuta a Elisa Bonaparte) era il ritrovo di artisti, intellettuali e musicisti internazionali come Dalí, Cocteau, Diaghilev, Moravia: la Camelot di Mimì Pecci Blunt.

SERAVEZZA e LEVIGLIANI (Lu)

SCUDERIE GRANDUCALI, PALAZZO ROSSETTI, PALAZZO SIMI: “Filadelfo Simi. Parigi, Firenze e la Versilia. Il viaggio della vita”. Sino al 22 ottobre. Seravezza, la Fondazione Terre Medicee, e la Comunità di Levigliani dedicano un’importante mostra al celebre concittadino, artista di spicco dell’800 toscano, dalla pittura intrisa di lirismo e poesia.

PIANCASTAGNAIO (Si)

ROCCA ALDOBRANDESCA: L’ultimo dei macchiaioli. Sino al 30 settembre. La macchia nella pittura di fine Ottocento di Nino Della Gatta, tra scorci toscani, interni domestici e ritratti intimistici.

PECCIOLI (Pi)

PALAZZO SENZA TEMPO: Emiliano Ponzi. Anthologica. Sino al 28 gennaio 2024. Tra i più famosi illustratori italiani contemporanei, ha conquistato il mondo con le sue cover poetiche, le illustrazioni per The New York Times e le immagini per brand famosi.

SAN GIOVANNI VALDARNO

CASA MASACCIO: Mauro Staccioli. 1996-2023. Sino al 17 Settembre 2023. Una mostra dedicata alla Land Art dello scultore toscano che ha donato alla cittadina cinque grandi ruote in cemento, ora definitivamente collocate, come voleva l’autore, nel paesaggio.

Uffizi: le nuove stanze del Corridoio Vasariano

La celeberrima collezione di autoritratti d’artista, iniziata dal Cardinale Leopoldo de Medici ne ‘600 e tradizionalmente conservata nel suggestivo spazio del Corridoio Vasariano – la lunga galleria che attraversa il fiume Arno aggrappandosi al Ponte Vecchio per congiungere gli Uffizi a Palazzo Pitti – riapre al pubblico in un nuovo allestimento: duecentocinquanta opere di pittura e scultura che creano una linea del tempo lunga seicento anni, dal quattrocentesco dipinto che ritrae Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, alla videoart di Bill Viola e all’opera in mattoncini Lego donata da Ai WeiWei al Museo.

A rotazione sarà possibile “guardare negli occhi” i grandi maestri del passato e dialogare con i protagonisti del contemporaneo: Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, i grandi napoletani De Mura e Solimena, ma anche Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Adolfo Wildt, Marino Marini.

Accanto ai volti degli antichi sono esposti quello su specchio di Pistoletto, la scultura in ghisa di Gormley, il lavoro dello street artist londinese Endless, l’opera di Yan Pei-Ming. E non mancano le figure femminili: c’è il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria effigie in caratteri greci, e poi Fede Galizia, Rosalba Carriera, Sofonisba Anguissola, Elisabeth Chaplin, Hélène de Beauvoir, Maria Lassnig, Berlinde De Bruyckere.

Altra novità la sala dedicata alla pittura Lombarda del ‘500 e le nuove acquisizioni di dipinti dell’800 che entreranno nel percorso espositivo della galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti, andando ad ampliare con le opere del massimo esponente del Romanticismo toscano, Giuseppe Bezzuoli, una collezione che permette ai visitatori di entrare nell’intimità dell’animo, dello stile, della tradizione e della cultura della Toscana.

Eventi

Nasce a Firenze Chambres, nuovo spazio per artisti emergenti

Chambers è il titolo di un innovativo format espositivo che trova la sua collocazione negli spazi esterni ed interni dell’mH Florence & spa, uno degli alberghi fiorentini di più recente costruzione, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella e a cinque minuti dal centro storico.

L’obiettivo dagli artisti e docenti Pantani-Surace e Paolo Parisi, curatori del progetto, è quello di rendere l’hotel un luogo di eventi artistici e mondani aperto sia alla città che al turista di passaggio. Le opere di scultura, pittura, fotografia, video ma anche performance e installazioni, saranno accolte nei vari ambienti, dell’albergo. I lavori, realizzati appositamente per Chambres, rifletteranno la condizione di movimento e di identità tipica dell’hotel e si integreranno con gli ambienti interagendo con chi li attraversa.

Il progetto inaugura il 15 settembre con una mostra che vede protagonisti gli artisti Anna Dormio, Lori Lako, Matteo Coluccia, Max Mondini, Mohsen Baghernejad Moghanjooghi e Stefano Giuri: quasi tutti ex allievi delle Accademie di Belle Arti italiane, che hanno terminato il loro percorso di formazione e che stanno già distinguendosi a livello internazionale per la qualità della loro ricerca. Di anno in anno il format si rinnoverà con lavori e artisti differenti provenienti dal mondo accademico nazionale.

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