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La sagra (anche) di autunno

La sagra celebra in ogni angolo della Toscana il prodotto principe, un piatto o una ricorrenza – sia laica che religiosa – in ogni momento dell’anno. Difficile fare una selezione, tuttavia alcune di queste feste popolari, che coinvolgono centinaia di volontari, sono nell’immaginario collettivo, oltre a rappresentare un esempio tutto toscano di socializzazione, di condivisione di spazi comuni (la piazza, le vie di un centro storico). A Monte San Savino (Arezzo) tra l’ultimo fine settimana di agosto e il primo di settembre è di scena la specialità locale, la porchetta, con panini e piatti che valorizzano il maiale, accanto al mix di erbe aromatiche utilizzate per la cottura lenta nei forni a legna. A Carmignano (Prato) ecco la sagra dedicata al fico secco, presidio Slow Food e prodotto di eccellenza, accanto all’omonimo vino Doc. Immancabile – praticamente un classico – è la Sagra del cinghiale, diffusa ovunque. A Capalbio (seconda settimana di settembre) se ne svolge una tra le più longeve (la prima edizione nel 1965). Il menù di questa festa propone i classici piatti di cacciagione (cottura alla cacciatora e alla griglia) e della cucina maremmana; tra gli eventi collaterali, il tradizionale spettacolo equestre dei Butteri. L’uva (al pari dell’olio) è oggetto di una moltitudine di iniziative. Tra queste, pietra miliare è la Festa dell’uva di Impruneta, che viene organizzata da circa un secolo. Tra la seconda e la quarta domenica di ottobre, sull’Appennino ecco la Sagra delle Castagne e del marron buono di Marradi (Firenze), località raggiungibile per l’occasione con un treno a vapore. Nell’Amiata, tra le varie feste di questo tipo, la prima e più celebrata è il Crastatone di Piancastagnaio (Siena), che coincide con i giorni festivi e le solennità di fine ottobre e di inizio novembre (la “castrata” è la caldarrosta tagliata e messa al fuoco). Nello stesso periodo, nell’isola di Capraia (Livorno), la Sagra del totano prevede gare e la possibilità di assaggiare tutte le possibili ricette realizzabili con questo pesce. Tornando sulla terraferma, a novembre è il periodo del Tartufo bianco, protagonista di Mostre mercato a San Miniato (tra Empoli e Pisa) e a San Giovanni d’Asso, (da poco Comune fuso con Montalcino) punto di riferimento del prodotto che si trova per lo più nelle Crete senesi.

(Nella foto Il Crastatone a Piancastagnaio)

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