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Eventi

Gli eventi del 2024 in Toscana

Sono centinaia gli eventi e le manifestazioni che costelleranno il 2024 in Toscana. Per restituirne una visione d’insieme, abbiamo deciso di raccoglierli all’interno del documento allegato e che abbiamo suddiviso, per quanto possibile, per categorie.

EVENTI TOSCANA 2024

Ciascun evento riporta le date effettive o indicative del suo svolgimento, la sua localizzazione e un rimando al sito di riferimento.

Ma non ci siamo limitati a questo. Nell’ottica di fornire spunti, curiosità, informazioni utili, abbiamo aggiunto altri generi di indicazioni che esulano da quelle che ricadono nel campo degli eventi e delle manifestazioni.

Ecco, di seguito, le categorie che potete trovare all’interno del documento scorrendo le differenti pagine di cui si compone ed i cui titoli sono visibili nella parte inferiore del file.

MANIFESTAZIONI SPORTIVE

EVENTI RICORRENTI – FOLCLORE

CANTIERI VISITABILI OPERE D’ARTE

EVENTY FANTASY

EVENTI MUSICALI – ARTE

EVENTI ENOGASTRONOMICI

MOSTRE MERCATO E FIERE

EXPERIENCES

EVENTI BtoB

VOLI

MUSEI

MOSTRE

ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI

HOTEL

RISTORANTI

GELATERIE

CENTRI INTERNAZIONALI FISLOSOFICI

CANTINE VINI

(La ricerca e la raccolta di tutte le informazioni è stata curata da Ilaria Crescioli)

Foto: Effetto Venezia 2024, ph Francesco Luongo

La Toscana dei cammini

In cammino il Medioevo è una festa

Dopo millenni di storia, l’antica Via Francigena è ancora lì a collegare i centri storici che conservano monumentali eredità di quelle che sono delle vere e proprie “capitali” del Medioevo. Le tappe del grande itinerario europeo conducono infatti al cospetto delle inconfondibili torri di San Gimignano, attraversano le imponenti mura di Monteriggioni, custodiscono i tesori del centro storico Patrimonio dell’Umanità di Siena. Mettersi in cammino sulla Francigena Toscana permette di entrare in contatto con questa tradizione anche grazie a importanti eventi che, lungo il percorso, rimandano a feste, usi, costumi e sapori medioevali.

Ferie delle Messi

E’ l’evento di San Gimignano che rievoca la storica festa della mietitura, con cui tra il 1200 e il 1300 si festeggiava l’avvenuto raccolto. Figuranti, bandiere e tamburi riempiono il centro storico di suoni e colori, animando luoghi iconici come la Piazza del Duomo e quella della Cisterna.

San Gimignano – 14/16 Giugno >

Monteriggioni di torri si corona

Artisti e figuranti animano i vicoli e la piazza di Monteriggioni, riportando il castello allo splendore dei secoli passati. L’evento è una rievocazione accurata che stupisce e coinvolge con spettacoli, cortei e banchetti, mentre gli artigiani espongono le proprie creazioni e mantengono vivi gli antichi mestieri.

Monteriggioni – 4/7 Luglio >

Palio di Siena

Tradizione risalente all’epoca medioevale, il Palio è la corsa di cavalli più famosa d’Italia che si svolge due volte l’anno. In queste occasioni la città si ferma mentre i cittadini delle contrade si animano e si concentrano nella splendida cornice di Piazza del Campo per celebrare questa emozionante manifestazione attesa per un intero anno.

Siena – 2 Luglio e 16 Agosto >

Volterra AD 1398

Pochi sono i km che separano la città dall’itinerario francigeno. In due giornate di festa che richiamano la Toscana del 1398, la città di Volterra si riempie di nobili, mercanti, musici e giocolieri, così come di balli e di spettacoli. Divertimento e spensieratezza avvolgono le vie del centro, mentre ovunque risuona la musica e si spargono i profumi di gustosi prodotti locali.

Volterra – 11 e 18 Agosto >

Foto: Festa Messi – San Gimignano -@Andrea Migliorini

Vetrina Toscana

Nasce la prima vigna urbana moderna di Firenze

Si chiama Vigna Michelangelo e si trova sulla collina che sovrasta l’Arno con una vista che domina Firenze dall’alto ed è gestita da una squadra tutta al femminile: dall’azienda agricola donne Fittipaldi di Bolgheri. Il primo vino da queste barbatelle appena impiantate, vedrà la luce solo nella  vendemmia 2027 con la produzione di circa 700 bottiglie destinate al mercato internazionale tramite aste, con finalità benefiche di sostegno sociale.

La vigna è composta da viti da allevare con il sistema ad alberello, compatibile con la pendenza del terreno, in simbiosi con le piante di olivo già in produzione. Le varietà sono state scelte con cura storica tra le varietà toscane più tradizionali, incluse quelle a rischio di estinzione perché poco redditizie, ma di altissima qualità: Sangiovese, Canaiolo, Foglia Tonda, Pugnitello, Colorino del Val d’Arno.

Oltre a rispolverare un’antica tradizione (testimoniata a Firenze anche dal nome di storiche strade come via della Vigna Vecchia e via della Vigna Nuova) le nuove vigne urbane, fenomeno diffuso ormai a livello mondiale, contribuiscono a sviluppare un sistema di produzione ecologica, di turismo e accoglienza sostenibile.

Foto: crediti Vigna Michelangelo – Azienda Fittipaldi

La storia della pasta fresca in Toscana

È diventata un libro la ricerca sulla pasta fresca commissionata da Confesercenti Grosseto e Siena nell’ambito di Girogustando, in collaborazione con Vetrina Toscana

La pasta fresca nella cultura alimentare toscana: storia e saperi di un’arte antica’, è il titolo del lavoro di ricerca curato da Maurizio Tuliani.  Lo storico racconta che la lasagna è nota in Toscana dal XIII secolo. Ne parla anche Cecco Angiolieri all’inizio del 300 e troviamo già nei documenti la figura del lasagnaio.

Ma è il Medioevo il periodo in cui la pasta fresca inizia ad entrare nella cultura gastronomica toscana. Nel 400 maestro Martino, cuoco di corte, descrive la tecnica dei suoi vermicelli. Si valorizzano anche le paste ripiene: tortelli (la piccola torta), ma anche ravioli che però sono il ripieno del tortello, ma senza la pasta a contenerlo. Nei ricettari medievali ci sono molte ricette di tortelli e crespelle farciti in vari modi e con varie forme. In Toscana si consolida quella con ripieno di ricotta verdure e uovo. Anche il Boccaccio parla di maccheroni ravioli e tortelli in una sua novella. Nei ricettari medievali il tortello è farcito con carne, ma soprattutto con verdure, ricotta e uova e soprattutto con le bietole. Ingredienti che ritroviamo nelle varie ricette diffuse sui territori anche ai giorni nostri.

Per le ricette della tradizione: https://www.vetrina.toscana.it/ricette/

(Foto: Vetrina Toscana)

Cicloturismo

I Grand Tour contemporanei sono in bicicletta

C’è una filosofia del Grand Tour che permea l’aria, un richiamo alla ricerca della conoscenza e dell’esperienza attraverso il viaggio. Qui, tra le città d’arte intrise di storia e le campagne immerse nella tranquillità, si possono incontrare le tracce dei grandi maestri del Rinascimento, respirare l’arte e la cultura in ogni angolo. Il viaggio in bicicletta diventa così un viaggio nel tempo, un’opportunità di immergersi completamente in una cultura che ha plasmato il mondo moderno. Il Grand Tour in bicicletta per approfondire la conoscenza della regione, delle tradizioni e trovare, come nel passato, quell’arricchimento fatto di libertà, comprensione del luogo, per tornare cambiati e migliorati.

I Grand Tour da esplorare sono diversi e fattibili con e-bike ma anche con l’approccio bikepacking per un senso di avventura che si adatta perfettamente allo spirito dei viaggiatori moderni.

 Grand Tour della Toscana in bicicletta – da Siena verso Pisa e Firenze

Con quasi 400 km per scoprire come anche le città più note possano riservare luoghi inesplorati. Strade asfaltate e bianche per vivere l’entroterra e arrivare fino al mare, incontrando luoghi iconici, incrociando diverse ciclopiste e la Francigena.

Grand Tour della Toscana in bicicletta – da Siena verso Camaldoli e Arezzo

Il tour verso est per esplorare aree come la Val d’Orcia, il Chianti, pedalare nell’Aretino, con tantissime soste culturali e spirituali imperdibili, abbazie, castelli, l’eremo di Camaldoli e il santuario di La Verna.

 Grand Tour della Toscana in bicicletta – da Siena verso Pitigliano e Massa Marittima

Il Grand Tour più a sud si dipana in circa 443 km a tappe tra riserve naturali e borghi medievali più belli d’Italia, unendo la costa toscana alle numerose e rigeneranti acque termali e scoprendo la civiltà etrusca pedalando tra le vie cave, Sorano, Sovana e Pitigliano.

(Foto: credits Mario Llorca)

Made in Tuscany

Profumo di antico: dagli Etruschi alle antiche farmacie

Storia antica quella del profumo legato alla Toscana: testimonianze eloquenti di piccoli contenitori e tracce di essenze si trovano, praticamente, in ogni museo archeologico. Non è un caso che molti brand del settore facciano riferimento agli Etruschi o ai Romani, come Popluna (nome originario dell’antico insediamento di Populonia) o Qubito (il cubito era l’antica unità di misura). Ovviamente non si contano i più generici richiami ai nomi di singole località o al nome stesso della regione (Tuscany o Etruscan sono i termini più inflazionati, specie nel mondo anglosassone).

Tuttavia, al di là delle scelte di marketing c’è una tradizione passata attraverso i secoli, fermamente ancorata al territorio: quella delle farmacie. Ad esempio, la Farmacia Santissima Maria Annunziata di Firenze, che data 1561 (tuttora, nella sede storica presenta gli originali mobili secenteschi), che si presenta con un packaging raffinato.

C’è poi Santa Maria Novella, l’antico convento dei domenicani con una farmacia che risale al 1221 e la sua Officina profumo-farmaceutica, considerata una delle più importanti case di profumi di nicchia, con una fama legata alle “antiche preparazioni”. Da non perdere il percorso nelle sue storiche e scenografiche sale.

Ci sono poi le botteghe artigiane, come Bois 1920 e l’Officina De’ Tornabuoni 1843 a Firenze o Diadema cosmetici (Piombino), a cui si aggiunge la lunga teoria delle “acque”: Acqua dell’Elba, quelle di Bolgheri, del Chianti fino ad un’ardita Etruscan Water.

Da segnalare che, nei pressi di Pienza, ha sede  Bottega Verde, brand che si occupa di bellezza con quasi 400 negozi. Manco a dirlo, a rinsaldare una rinnovata tradizione profumiera sono spuntati campi di lavanda nel Chianti, in Maremma e altre località toscane.

Foto: Officina Santa Maria Novella

Toscana Sostenibile

Gli ecomusei in Toscana

Che cos’è un Ecomuseo? Un ecomuseo è un’organizzazione che si occupa di studiare, tutelare e far conoscere la memoria collettiva di una comunità, delimitata geograficamente, e del suo particolare rapporto con l’ambiente circostante composto da peculiari caratteristiche e risorse naturali. All’interno di un Ecomuseo si possono trovare rappresentazioni, memorie e testimonianze dell’identità storica di una comunità o territorio sotto forma di oggetti, paesaggi, strutture architettoniche, saperi e tradizioni, leggende orali e storie tramandate nei secoli.

A partire dal 2023, dall’unione dei due Ecomusei del Casentino e dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese è nato il SET, il Sistema degli Ecomusei della Toscana, una rete museale tematica che si è costituita con lo scopo di collaborare per attivare azioni volte alla conservazione e alla valorizzazione delle strutture parte del sistema museale. Altro obiettivo della rete consiste nella messa a valore del contesto ambientale e i paesaggi naturali e culturali espressi dalla storia dei territori, dal passato fino ad oggi.

Il fil rounge delle attività condotte dal SET è il rapporto uomo – natura che si declina nello sviluppi di tematiche come l’utilizzo e la tutela delle risorse, la partecipazione attiva delle comunità locali, il patrimonio culturale materiale ed immateriale e il benessere degli abitanti dei territori coinvolti. I due Ecomusei del sistema SET sono nati dalle iniziative delle comunità locali grazie a finanziamenti comunitari e grazie al coinvolgimento di alcune amministrazioni comunali. La rete di Ecomusei organizza attività quali itinerari tematici, visite guidate, progetti di inclusione sociale, workshop tematici su arti e mestieri locali, poli didattici di arte sacra e trekking nella natura circostante. Gli Ecomusei rappresentano interessanti attrattive turistiche sia per famiglie che per singoli curiosi, sia per gruppi scolastici che per persone che desiderano entrare in stretto contatto con la cultura e la storia locale di un luogo.

Per avere maggiori informazioni sulla rete di Ecomusei SET, visitare il sito: https://www.sistemaecomuseitoscana.it/

Fonte della fotografia: Sistema Ecomusei Toscana  https://www.sistemaecomuseitoscana.it/ecomuseo-della-montagna-pistoiese/

Cultura

Riapre al pubblico restaurata la grotta degli animali nel “più magnifico et il più onorato giardino d’Europa”

Un omaggio a Cosimo I dei Medici, Granduca di Toscana, e a Giorgio Vasari pittore, architetto, disegnatore e letterato, nell’anno dei 450 anni dalla morte di entrambi. Così si può considerare la riapertura al pubblico della grotta degli animali del giardino della villa medicea di Castello, restaurata con i giochi d’acqua ripristinati. La sua realizzazione fu affidata al Tribolo, a partire dal 1539, e proseguita dopo la sua morte indicandola tra i capolavori in ampi brani delle “Vite” e definendone il giardino come “il più magnifico et il più onorato giardino d’Europa”.

All’interno della grotta, tre vasche monumentali con altrettante composizioni scenografiche e teatrali, decine di animli creano l’effetto di un serraglio che sembra animarsi quando le pietre di colori differenti, ispirate al vello originale dell’animale, si bagnano per effetto degli oltre cento zampilli che fuoriescono dal pavimento, dalle volte e dalle bocche di alcuni animali. Ad aumentare la meraviglia concorrono gli effetti cangianti dati dai mosaici di conchiglie sulla volta.

Le decorazioni scultoree si richiamano ai tre elementi della terra, dell’aria e dell’acqua. Al centro della vasca frontale campeggia l’unicorno, l’unico animale fantastico che secondo una leggenda avrebbe il potere di risanare le acque grazie al corno magico, simbolo dell’azione benefica della politica di Cosimo.

Al centro della grotta si trova uno specchio acustico da dove i suoni si diffondono con straordinaria nitidezza in tutto lo spazio, fondendosi armoniosamente con il rumore dell’acqua.

Visite gratuite alla Grotta degli animali a cura del personale del museo dall’11 aprile al 30 giugno, da giovedì a domenica, ore 11.00 e 17.00, senza prenotazione con partenza dall’ingresso del giardino.

(Foto: Grotta degli Animali, veduta della nicchia centrale e di quella di sinistra @drm)

A Gaiole in Chianti apre i battenti il nuovo Polo della Cultura “Chianti Origo”

Il polo “Chianti Origo” è in grado di narrare le diverse anime di Gaiole in Chianti attraverso il nuovo “Museo Alle Origini del Chianti”, l’area dedicata a “Terre di Gaiole”, la “Galleria Olmastroni”, “Casa Eroica” e la “Ciclofficina Luciano Berruti”.

Gaiole è una terra capace di generare progetti originali, come L’Eroica, che ha portato nel mondo un nuovo concetto di turismo, di sport e di stile di vita. “Chianti Origo” nasce con la collaborazione de L’Eroica, delle famiglie Olmastroni e Berruti e dell’associazione Terre di Gaiole.

Il percorso museale archeologico è stato curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo. Il Polo culturale è stato progettato, prodotto e allestito da Opera Laboratori, con l’intento di raccontare, dalle prime testimonianze archeologiche, come questa terra abbia saputo evolversi in un marchio enologico mondiale ed esportare il valore dello sport legato al mondo della bicicletta.

Il “Museo alle Origini del Chianti” presenta al pubblico un patrimonio, finora inaccessibile di informazioni e materiali archeologici frutto di 50 anni di ricerche continuative della Florida State University a Cetamura, ma anche provenienti da recuperi e scavi del secolo scorso.

“Terre di Gaiole” è la sala del Centro culturale dedicata all’esposizione materiale e multimediale dell’assoluto protagonista: il Chianti Classico prodotto a Gaiole. Le distese di vigneti che disegnano dolci colline in mezzo a boschi secolari sono raccontate da video emozionali. L’allestimento, è progettato e realizzato dall’Architetto Piero Castri.

Il percorso espositivo comprende anche la grande area dedicata al mondo della bicicletta e del ciclismo con “Casa Eroica”. Attraverso visori di realtà aumentata a “Casa Eroica” sarà possibile vivere l’esperienza virtuale delle migliaia di ciclisti che si riversano sulle strade bianche la prima domenica di ottobre.

ORARI DI APERTURA  Dal 24/03/2024 al 03/11/2024 Tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 18:00

Info e prenotazioni 0577 286300 – booking@operalaboratori.com

(Foto: credits Opera Laboratori)

Terme toscane

Primavera in toscana: godersi il risveglio della natura alle terme

Con la primavera si fa largo il desiderio di sbarazzarsi definitivamente del torpore invernale e di uscire in cerca di sole e di aria aperta. In queste giornate una pausa termale, immersi nelle acque rigeneranti e curative e a stretto contatto con panorami verdeggianti, è esattamente quello che ci vuole per ridestare corpo e mente, facendo il pieno di nuova energia. La Toscana è sicuramente la meta ideale, con i suoi parchi termali incastonati nella sua archetipica campagna, per una vacanza di quiete e relax, tra Terre di Siena, Val di Chiana, Val di Merse e Val d’Orcia.

A Rapolano, nel cuore delle Crete Senesi, le Terme di San Giovanni e le Terme Antica Querciolaia, sono circondate da dolci colline argillose, vigneti e olivi. un luogo ideale per una vacanza benessere.

Protette dai fitti boschi della Val di Merse, le Terme di Petriolo, offrono la loro acqua caldissima, conosciuta sin dai tempi degli Etruschi per le sue proprietà terapeutiche.

In Val di Chiana ci si dona un pieno di benessere alle Terme di Montepulciano che godono di una location unica, attorniate dai filari che danno origine al celebre Vino Nobile.

A cavallo con la Val d’Orcia, le Terme di Chianciano consentono di alternare i momenti relax con escursioni tra uliveti, viali di cipressi e campi coltivati. La Val d’Orcia esprime l’idea classica di paesaggio toscano: scenari suggestivi che hanno ispirato nei secoli artisti e poeti e che oggi riempiono gli occhi ed il cuore dei viaggiatori che decidono di fermarsi nelle oasi termali di Bagno Vignoni:  Adler Spa Resort, Terme Bagno Vignoni, Albergo Posta Marcucci o presso il Fonteverde Thermal Retreat a San Casciano dei Bagni.

(Foto Enrico Caracciolo)

Mostre

Vernici di aprile

JANNIS KOUNELLIS– LA STANZA VERDE. DISEGNI 1973-1990

Dal 15 marzo al 9 giugno 2024

LUOGO: Firenze – Museo Novecento.

Una mostra dedicata ai disegni, circa un centinaio, del Maestro dell’Arte Povera. Realizzati su carta a china, carboncino e matita, rappresentano le riflessioni e i concetti cardine attorno ai quali si sviluppò il lavoro di Kounellis durante gli anni Settanta e Ottanta. Disegno inteso come progetto ma anche come pratica a sé il cui lirismo è conseguenza del mistero che rappresentano.

ALFREDO VOLPI. LUCCA-SÃO PAULO (1896-1988)

Dal 16 marzo al 9 giugno 2024

LUOGO: Prato – Centro Pecci

La mostra ricostruisce la lunga e prolifica produzione del pittore modernista brasiliano, nato a Lucca nel 1896, presentando una vasta selezione del suo repertorio pittorico insieme a una serie di documenti che ne attestano il percorso artistico e il ruolo centrale avuto nell’arte brasiliana del Novecento.

L’INCANTO DI ORFEO

Dal 20 marzo al 8 settembre 2024

LUOGO: Firenze: Palazzo Medici Riccardi

Una mostra che affonda le radici nei tempi più antichi del mito e ruota attorno alla figura multiforme e metamorfica di Orfeo, poeta, musico e cantore, compagno di viaggio degli Argonauti, sposo prima infelice e poi disperato di Euridice, inconsolabile vedovo dilaniato dalle Baccanti. Circa 60 opere d’arte: dipinti e sculture, disegni e manoscritti, installazioni e film, che spaziano dall’antichità ai nostri giorni. A partire dallo splendido rilievo marmoreo neoattico con Orfeo, Euridice ed Hermes, proveniente dal Museo Archeologico di Napoli, fino alle opere di Tiziano, Parmigianino, van Honthorst, Bruegel il Vecchio, Rembrandt, Delacroix, Moreau, Redon, Feuerbach, De Chirico, Cocteau, Savinio, Melotti, Twombly e Paladino provenienti da prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali.

RITORNI. DA MODIGLIANI A MORNADI

Dal 23 marzo al 15 settembre 2024

LUOGO: Firenze – Museo Novecento.

Riunite per la prima volta una quindicina di opere di grandi maestri del Novecento Italiano appartenute al collezionista Alberto Della Ragione. Assieme al capolavoro indiscusso Autoritratto di Modì, unico autoritratto eseguito dal Maestro livornese e per questo una delle sue opere più famose, saranno esposte Natura Morta Metafisica di Morandi, Camera Incantata di Carrà e la grande Crocifissione di Guttuso, tutti prestiti di inestimabile valore storico artistico giunti dai grandi musei italiani e stranieri.

MIMMO JODICE. SENZA TEMPO

Dal 23 marzo al 14 luglio 2024

LUOGO: Firenze – Villa Bardini

Ospiterà ottanta opere di Mimmo Jodice che ripercorrono i più importanti temi della sua produzione fotografica. Esposta anche un’inedita sezione dedicata ai suoi scatti delle sculture di Michelangelo Buonarroti.

EMPOLI 1424. MASOLINO E GLI ALBORI DEL RINASCIMENTO

Dal 6 aprile al 7 luglio 2024

LUOGO: Empoli – Museo della Collegiata e Chiesa di Santo Stefano.

Straordinario e irripetibile evento d’arte, dedicato a Masolino da Panicale (1383/84 – 1436/40) e realizzato in occasione del 600° anniversario della realizzazione del Ciclo della Vera Croce per la chiesa di Santo Stefano. La mostra raduna il maggior numero di opere mai presentato sino ad ora dell’esponente del primo Rinascimento, vicino a Masaccio e da molti ritenuto suo maestro.

In foto: Installation View_Jannis Kounellis_La stanza Vede_Disegni 1973–1990_2024_Courtesy Museo Novecento_Firenze and the artist_Foto Ela Bialkowska OKNO studio

Masolino da Panicale ad Empoli e tanto altro da scoprire

Dal 6 aprile al 7 luglio 2024, il Museo della Collegiata di Sant’Andrea e la chiesa di Santo Stefano a Empoli sono teatro di uno straordinario e irripetibile evento d’arte dedicato a Masolino da Panicale, realizzato in occasione del 600° anniversario della realizzazione del Ciclo di affreschi sulle “Storie della Vera Croce”.

La mostra, dal titolo “Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento”, raduna il maggior numero di opere mai presentato finora di Masolino da Panicale, ricostruendo il contesto culturale in cui si mosse il pittore e i caratteri originali della sua arte.

La visita a Masolino costituisce un ottimo punto di partenza per muoversi alla scoperta di un territorio ricchissimo di offerte culturali. Il sistema museale dell’Empolese Valdelsa si struttura, infatti, in una rete capillare di 21 musei che raccontano e mostrano la storia e l’anima del territorio.

Opere dei grandi maestri, ricostruzioni multimediali, voci e racconti del territorio e delle comunità che lo abitano, reperti archeologici e memoria delle arti e dell’artigianato: ogni museo regala piccole grandi storie, tutte da scoprire. A Empoli, oltre al Museo della Collegiata sede dell’esposizione e tra i musei ecclesiastici più antichi d’Italia, il Museo del Vetro rappresenta un luogo della memoria e di una produzione tradizionale del territorio ancora attiva e all’avanguardia. Altro affascinante luogo da visitare è il Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino, che narra la storia di manufatti preziosi, rappresentanti di uno stile artigianale ancora vivace e apprezzato. Dedicato alla figura di Benozzo Gozzoli è il BeGo di Castelfiorentino. Le opere del Maestro del tardo Quattrocento sono affiancate ad un percorso multimediale inclusivo ed accessibile a tutti. Vinci conserva le memorie del suo cittadino più illustre alla Casa natale di Leonardo e al Museo Leonardiano.

Cerreto Guidi lega il suo nome alla celebre Villa Medicea voluta da Cosimo I de Medici e oggi patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui sono ospitate la quadreria medicea e un’ampia esposizione di opere che provengono dalla collezione dell’antiquario Stefano Bardini, oltre che il Museo della Caccia e del Territorio.

Il MuDEV

Immagine: Masolino, Compianto su Cristo morto, Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea, inv. 95 Foto di Rabatti e Domingie

A Pisa il più esteso museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana in Italia.

Pisa è per tutti la città della torre pendente, dei parchi e dei bei lungarni sui quali si affacciano i palazzi antichi e le istituzioni che hanno reso questa città protagonista della storia. Pisa è la città di una delle piazze più famose al mondo, per l’appunto chiamata “dei Miracoli” ma anche dei percorsi tortuosi che cuciono tra loro le due sponde dell’Arno e che ardono di vita: tra studenti delle prestigiose università e orgogliosi pisani doc. Questa città, scienziata per tradizione, coltiva da sempre una sensibilità artistica peculiare che la rende protagonista della contemporaneità grazie ad iniziative che oggi ne fanno il più esteso museo a cielo aperto dedicato all’arte urbana in Italia.

Nella città che custodisce l’ultimo murale di Keith Haring, Tuttomondo, una nuova generazione di artisti ha dato vita a una serie di opere diffuse tra il centro, la Darsena e il quartiere di Porta a Mare. Il lungo progetto avviato nel 2017, nato come intervento di riqualificazione urbana, ha coinvolto 15 artisti per un totale di 25 opere diffuse: ben quattromila metri quadri di facciate dipinte. In un crescendo generale di interesse, il progetto è riuscito a portare “dalla strada” a Palazzo Blu, il salotto buono dell’arte cittadina, tanti importanti streetartist Italiani e internazionali dando visibilità e importanza ad una modalità artistica in continuo mutamento e a volte effimera, che sceglie i muri urbani da usare come tela.  Grandi facciate e spazi in declino di Pisa hanno accolto artisti dai talenti multiformi che con i loro murales sono riusciti a reinventare la città, evidenziando, con un metaforico filo rosso, un percorso che li tiene assieme sia nel tempo che nello spazio.

Oggi, un vero e proprio itinerario, da percorrere a piedi o in bici, consente di ammirarli tutti congiungendo il passato con il presente della città della Torre pendente.  Il museo a cielo aperto si snoda tra il murale di Kobra, alle porte del centro storico e pochi passi da Tuttomondo di Keith Haring, fino alla Darsena, il quartiere portuale della città.

(Fotot: Murale Galileo – Kobra@TerreDiPisa)

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