Sede

Via Vittorio Emanuele II, 62-64
50134 Firenze

Scrivici

info@toscanapromozione.it

PEC

toscanapromozione@postacert.toscana.it

Newsletter

La Toscana dei cammini

In cammino tra i filari del Chianti e le feste del vino

Finite le vendemmie è tempo di far festa in Chianti, lo straordinario territorio che unisce le città di Firenze e Siena. Una modalità di viaggio tanto antica quanto inedita e sostenibile è quella di seguire il percorso della Via Romea Sanese, un cammino che lentamente si immerge nel cuore del Chianti classico, una terra conosciuta in tutto il mondo grazie al suo inconfondibile paesaggio forgiato dalla secolare attività dell’uomo, fatto di sinuose colline e grandi distese di vigneti e oliveti.

È veramente un grande privilegio quello di mettersi in cammino a partire dai due centri storici, entrambi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, di Firenze e di Siena, tappa finale nella quale l’itinerario si ricongiunge a quello della Via Francigena. Un viaggio dunque che conduce, passo dopo passo in sole quattro tappe, dalle opere del Rinascimento fiorentino ai tesori del Medioevo senese. Tuttavia, è proprio la campagna chiantigiana la protagonista di questo cammino con le sue mille tradizioni e le produzioni eccellenti in campo enogastronomico. In particolare, il periodo autunnale, successivo alle vendemmie tardo estive, è ideale per incontrare lungo il percorso le numerose feste del vino che da secoli animano i borghi del Chianti. 

L’itinerario della Via Romea Sanese >>

L’itinerario della Via Romea Sanese EGN >>

Vetrina Toscana

Etico, plastic free e pet friendly: il MeQ a Follonica è il primo mercato di Vetrina toscana

Qualità del prodotto, valorizzazione delle tipicità locali, filiera corta e stagionalità sono i principi ispiratori del MeQ, il Mercato coperto di Qualità di Follonica. La struttura, che mette in pratica la filosofia espressa dal manifesto dei valori di Vetrina Toscana, il progetto regionale sul turismo enogastronomico.

La piazza centrale piena di tavolini brulica di vita: un punto d’incontro “naturale”, un luogo di socializzazione, consumo e acquisto che ospita anche lo spazio per lezioni di cucina e cooking show, palcoscenico ideale per la promozione dei prodotti del territorio.

Il mercato, di recente apertura, ha un codice etico ben preciso che punta sulla sostenibilità e che mette in pratica il manifesto dei valori di Vetrina Toscana: dal “plastic free” all’antispreco. Nel MeQ, infatti, non possono entrare bottiglie di plastica. La struttura sarà dotata a breve di una casetta dell’acqua a cui sarà possibile rifornirsi ed è già in funzione un eco compattatore, in cui inserire le bottiglie di plastica da smaltire. Al raggiungimento di una soglia di bottiglie inserite, verrà emesso un buono sconto per l’acquisto di prodotti all’interno del mercato. Infine, la lotta allo spreco alimentare: l’invenduto o quel che rimane a fine giornata verrà consegnato alla mensa della Caritas per una sostenibilità sociale, oltre che ambientale.

Gli animali non solo sono ammessi, ma sono i benvenuti e si pensa anche al loro benessere con le ciotole d’acqua fresca sempre a disposizione.

Cicloturismo

Pedalare nella bellezza e nell’arte contemporanea

La Toscana è sinonimo di bellezza e quando sogniamo di pedalare nella magnificenza è facile immaginarsi nell’incanto naturale della regione, in quell’equilibrio che anche architettura e arte hanno saputo mantenere in questa terra. Che sia una passeggiata a due ruote all’ombra della Cupola del Duomo di Firenze, la più grande volta in muratura del mondo simbolo di Rinascimento ed Umanesimo, o nella perfezione di viali di cipressi, di dolci colline e di oasi naturali, noi ci sentiamo parte di un’opera d’arte.

La bicicletta in Toscana può raccontare anche un’arte contemporanea, un viaggio alla scoperta di opere site specific, interventi artistici pensati ed inseriti per un luogo ben preciso trasformandolo in un museo a cielo aperto. Abbiamo scelto tre percorsi che conducono ad altrettante opere, raggiungerle pedalando per viverle con nuove emozioni.

L’anello di Ghizzano, Libbiano e Legoli ci conduce nel cuore della Val d’Era dove il Triangolo verde, un futuristico impianto di trattamento e smaltimento rifiuti, diventa esempio di sostenibilità e di arte, protetto da Presenze: giganti bianchi che emergono dal terreno e che ritroviamo anche ai piedi di Peccioli, la capitale toscana di arte contemporanea, dove stimati artisti si sono confrontati con il territorio per valorizzarlo ed evidenziarlo. La passeggiata a Peccioli prevede una piccola deviazione che merita ogni colpo di pedale, per affacciarsi dalla terrazza panoramica del Palazzo senza Tempo e per soffermarsi nel borgo per scoprire le tante opere. Ghizzano sarà l’esplosione di colori che David Tremlett ha tratto delle colline circostanti per creare una via identitaria.

Crete Senesi Gravel è per un’esperienza immersiva, il percorso di appena 36 km rimarrà in noi per la sua intensità emotiva grazie a Site Transitoire che, seppure open air, potrà avvicinarci a quanto di più simile alla Sindrome di Stendhal. Il paesaggio delle Crete Senesi, la dolcezza delle linee abbinata alla ruvidità della terra, i colori, il silenzio della Via Lauretana rendono il confronto con le Site Transitoire un momento mistico ed unico.

Pedalare nel cuore del Chianti è l’itinerario che tra un’alternanza di vigne, pievi, castelli e ville d’epoca ci conduce al Parco di Sculture del Chianti con installazioni e sculture molto speciali. Pievasciata è il Borgo d’Arte Contemporanea e regala sorpresa, stupore, curiosità e sarà difficile non cedere alla tentazione di una sosta per scattare un’istantanea insieme a Struzzi Metropolitani o accanto a Incomunicabilità.

“Arte e bici” è un abbinamento proposto da tanti altri percorsi cicloturistici di questa straordinaria regione.

Toscana femminile

La Costa “delle etrusche “. Viaggio al femminile nella provincia di Livorno

Uno dei lembi più incontaminati della Costa toscana, quello che corre tra Livorno e Piombino, la cosiddetta Costa degli Etruschi si potrebbe declinare al femminile per le fattezze sinuose e avvolgenti che ne caratterizzano la morfologia, i “segreti femminili” racchiusi in alcuni suoi toponimi e le tracce di antiche donne etrusche, emancipate, colte, capaci di leggere, con una propria vita sociale anche al di fuori delle mura domestiche. Ecco, dunque, un piccolo itinerario tra mare, siti archeologi e pace dei sensi in una terra di accoglienza, dove scorrono acque cristalline lambite da fine arena, e borghi autentici e strade acciottolate rincorrono pinete e parchi naturali. Qui il passo degli Etruschi si coglie in tanti punti e non a caso il nome deriva dalla loro presenza, registrata a partire dal IX secolo a.C.. Tra Baratti e San Vincenzo in particolare si trovano le testimonianze più ricche della colonizzazione etrusca. In questo territorio ricadono le aree archeologiche e naturalistiche dei Parchi della Val di Cornia, che comprendono il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, diretto dall’archeologa Marta Coccoluto.

Il lato femminile di Populonia

Populonia, l’unica lucumonia costruita sul mare, racchiude la sua femminilità e la sua bellezza già nel nome etrusco Popluna, che vuol dire fertilità, a sua volta mutuato da Fufluna, connessa al Dio etrusco Fufluns, ovvero Dioniso. L’antica città in epoca etrusca sorgeva su un promontorio di fronte all’isola d’Elba e alla Corsica, una posizione perfetta per dominare e controllare il territorio e le rotte marittime. Il suo prestigio crebbe proprio con il traffico navale legato alla sua vocazione siderurgica: sul suo territorio erano presenti i forni fusori del ferro estratto nelle vicine miniere dell’Isola d’Elba. E proprio qui nacque una potente aristocrazia.

Trekking archeologico sulle tracce della sacerdotessa

Populonia abbraccia dall’alto della sua collina in uno sguardo a 360 gradi, il golfo di Baratti, un connubio perfetto tra natura e archeologia. Uno dei modi più accattivanti per scoprire il parco è andare alla scoperta dei suoi inediti “percorsi femminili” . Qui tra le tante testimonianze di alti e maestosi tumuli si scorge l’anima aristocratica che si fece strada dal IV secolo a.C. Ne è traccia la necropoli di Grotte, caratterizzata da tombe scavate nella pietra panchina. Sepolcreti ipogei, con ripide e strette scale tra pareti di roccia, dal fascino intatto. Tra queste spicca una tomba, conosciuta come la 14, che ha conservato intatto il suo ricco corredo, appartenuta ad una donna di forte prestigio sociale. Era stata sepolta cremata e non inumata, e sola in un contesto di sepolture familiari. Riti e usanze riservate unicamente a personaggi di rilievo. Il suo corredo ricco di vasi per la mescita del vino e di candelabri, tutti legati al tema del simposio (momento di aggregazione del dopo cena etrusco), fa pensare che si trattasse di una sacerdotessa di Dioniso, un ruolo tutto al femminile in era etrusca.

Il corredo si trova oggi al Museo archeologico di Piombino e vale una visita, perché vi è stata ricostruita la sepoltura, ma l’emozione di giungere nella spettacolare Necropoli ipogea monumentale non ha prezzo. Il percorso, partendo dal centro visite, seguendo la via delle cave, dura circa 2 ore attraverso un cammino di media difficoltà, adatto a chi ami passeggiare nella natura. La donna era infatti emancipata, in casa godeva di pari dignità rispetto al marito, avendo anche la possibilità di banchettare al suo fianco  e ne sono testimonianza i corredi rinvenuti nelle tombe. Le aristocratiche etrusche vivevano una propria vita sociale anche al di fuori delle mura domestiche, che si traduceva in un’attiva partecipazione alla vita pubblica, tra spettacoli e gare atletiche. Colte, risolute e capaci di leggere.

 Per informazioni: www.parchivaldicornia.it

Toscana Sostenibile

Il progetto Plastic Free #spiaggepulite

Durante i mesi estivi si parla spesso di rifiuti in plastica abbandonati sulle spiagge, ma il problema persiste tutto l’anno e per risolverlo bisogna attuare strategie mirate ad affrontarlo alla radice. La Regione Toscana ha avviato una campagna di comunicazione Plastic Free #spiaggepulite frutto di un’intesa con comuni e associazioni dei balneari: obiettivo informare e sensibilizzare turisti e residenti invitandoli a mantenere spiagge e mare puliti.

Oltre al danno estetico, le plastiche abbandonate in spiaggia finiscono facilmente in acqua intaccando la flora e la fauna locali e, frammentandosi sempre più, diventano microplastiche che entrano nella catena alimentare compromettendola.

Le azioni di comunicazione Toscana Plastic Free #spiaggepulite sono indirizzate a divulgare l’entrata in vigore della Legge Regionale n. 37 del 28 giugno 2019 che proibisce stoviglie ed oggetti di plastica monouso nelle zone costiere toscane. Il decreto, infatti, bandisce nelle spiagge del demanio marittimo della Regione l’utilizzo di prodotti in plastica mono-uso quali piatti, contenitori, mescolatori per bevande, cannucce, posate, forchette, coltelli, cucchiai e bacchette. Inoltre, la legge vieta la somministrazione di cibi e bevande con prodotti in plastica mono-uso. È possibile utilizzare prodotti mono-uso solo se composti di plastica biodegradabile. Infine, la legge vieta l’abbandono di rifiuti e prevede multe fino a 3000€ per inosservanza.

Grazie a questi provvedimenti, la Regione ha potuto notare un miglioramento su molte delle più belle spiagge Toscane. L’invito è quello a visitarle per rilassarsi e godere delle proprie vacanze nel rispetto della natura.

Cultura enogastronomica e artigianato

Quanto è grande uno svincolo di Houston?

Nessuna delle città toscane supera i 500 mila abitanti, molti capoluoghi di provincia sono sotto i 100 mila. Qualcuno ha fatto notare che un’intersezione a livelli di una strada della città texana di Houston è grande quanto il centro storico di Siena (Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco), rendendo plastico un concetto: nella stessa superfice possono starci zero o trentamila abitanti, zero o tremila anni di stratificazione culturale. Si può facilmente concludere che la grandezza fisica non può essere l’unico parametro per determinare il valore di un luogo, criterio che si può estendere all’enogastronomia: c’è il caffè espresso o quello americano, si può accompagnare un piatto con un litro di birra o cento millilitri di vino. La dimensione del centro storico di Siena è il paradigma di una Regione dove le eccellenze sono diffuse in ogni angolo, in forme diverse. Lo dimostrano tanti piccoli centri che non superano i ventimila abitanti, ma che hanno gli elementi di una metropoli: una cattedrale (e un vescovo), chiese, musei, palazzi, tradizioni peculiari, ristorazione di livello, produzioni artigiane e una storia densa di artisti, cardinali, condottieri militari, persino pontefici. Pensiamo a Colle di Val d’Elsa, città del cristallo e di Arnolfo di Cambio, dell’architettura contemporanea e della gota cotta (un particolare salume), con più di trenta ristoranti di qualità (uno con due stelle Michelin). Doppia stella anche per uno chef di Massa Marittima, città intrisa di arte e con un proprio vino Doc, il Monteregio. L’elenco continua: Chiusi, Fiesole, Montepulciano, Orbetello, Pescia, Piombino, Pitigliano, Pontremoli, San Miniato, Sansepolcro, Sovana, Volterra. Montalcino, capitale del vino, ha assunto il rango di città (a dispetto delle dimensioni) per volere di Pio II, lo stesso pontefice che ha concepito ed elevato a città anche Pienza, altro Patrimonio dell’umanità, famosa per il formaggio e il modello urbanistico rinascimentale. La piazza con la cattedrale e il Palazzo Piccolomini potrebbero stare, probabilmente, dentro un’aiuola di Houston: ma questa è solo la prova della sua grandezza.

Mozart tra le vigne e il Jazz in un bicchiere

Nella densità di eccellenze che caratterizza (anche) il territorio senese, si notano la celebrata produzione vitivinicola e l’attività didattica e concertistica di importanti istituzioni musicali (tra tutte, due accademie: la Chigiana e Siena Jazz). Assecondando queste vocazioni, musica e vino hanno finto, in qualche modo, per incontrarsi.  A Montalcino un’azienda (Paradiso di Frassina) diffonde la musica di Mozart tra le vigne: è non tanto (e non solo) un originale espediente di marketing per attrarre e stupire i visitatori più curiosi, piuttosto il risultato di una ricerca agronomico-enologica riguardante gli effetti benefici delle frequenze musicali sulle viti, effettuata da tre dipartimenti di altrettante Università toscane con il supporto della Bose (che ha fornito decine di casse acustiche). Mozart è stato scelto anche perché ha creato la musica considerata più terapeutica per gli umani, grazie alla sua geometrica eleganza e al suo inimitabile coinvolgimento emotivo: caratteristiche che evidentemente si estendono anche ai vegetali. La musica incrocia non solo le viti ma anche il vino, in contesti scenografici come alcune rocche di Montalcino e San Gimignano, grazie a due cartelloni estivi di livello. Jazz& Wine in Montalcino ha visto quest’anno artisti di prim’ordine (Eliane Elias, Mike Stern Band, Peter Erskine Quartet, The Manhattan Transfer, Tiromancino, Noa) tra il 18 e il 23 luglio, con spettacoli alteranti al Castello Banfi e alla Fortezza di Montalcino. Ogni anno il cartellone cresce di livello, ci sarà da aspettarsi una grande edizione anche per il 2024. Serate altrettanto interessanti sono quelle di Degusta in Jazz alla Rocca di Montestaffoli di San Gimignano, dove la musica si accompagna a un calice di Vernaccia per coloro che siedono ai tavoli, non prima di aver degustato i prodotti del territorio. Sabato 26 agosto (ore 20.00) è previsto un concerto con i Musica Muta, mentre domenica 27, alla stessa ora, si esibirà Frida Bollani Magoni. Il format, ideato dal Consorzio dei produttori della Vernaccia prevede (fino alle 21.00) oltre alla degustazione, la visita al San Gimignano Wine Experience.

Spoon river in Val di Chiana

La Val di Chiana aveva anticamente una capitale: Chiusi. Nel corso dei secoli questo territorio strategico è stato conteso tra Longobardi e Bizantini, poi tra Siena, Firenze, Orvieto e Perugia. Le vicende storiche ne hanno modellato i paesaggi (il Clanis, da fiume navigabile divenuto un’immensa palude, fino ai laghi e al canale della Chiana di oggi) e fatto un contenitore di culture e creatività, dando un’impronta ben definita a ogni antico castello o a cittadine emergenti, come Montepulciano. Ovunque c’è una vocazione, una tradizione interpetrata dagli abitanti, protagonisti di una sorta di Antologia di Spoon River: la mescitrice dell’Acqua santa di Chianciano, il “concaio” di Petroio, il pescatore del lago di Chiusi, l’appiciatrice di Celle sul Rigo, il produttore di Vino Nobile di Montepulciano, l’artista della ceramica di Cetona o quello dell’oro a Sarteano, il produttore di olio di Castelmuzio o il falegname di Torrita, la sarta della cooperativa di comunità di San Casciano dei Bagni o il responsabile di un’Accademia. Si tratta di stili di vita, tradizioni secolari che trovano riscontro anche in cucina. Lo dimostrano il brustico, pesce abbrustolito (da cui il nome) sulle canne oppure i pici, che qui hanno origine: tirati a mano (non con l’impastatrice!), magari conditi con l’aglione della Val di Chiana. A Petroio c’è una variante: i lunghetti. Ognuno si sente parte di una comunità, l’associazionismo è particolarmente diffuso. Tutto questo è riscontrabile nel sito: www.paesagginarrativi.it (a cura dell’Unione dei Comuni) con video di personaggi rappresentativi che raccontano sé stessi. Di recente è nato un altro contenitore web: www.artigianatoinmostra.it, dove vengono presentati diciotto artigiani di nove Comuni (a cura della Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese) alle prese con ceramica, tessuti, legno, metallo, pietra, pelle, vetro, terracotta e cera. Comune denominatore: sostenibilità, dialogo con ambiente e tradizioni. Sembra non esserci soluzione di continuità tra i vasi etruschi, gli orci che contenevano l’olio di oliva o gli oggetti in ceramica con taglio artistico di oggi.

Cultura

Gli Uffizi sbarcano nel Casentino

Gli Uffizi sbarcano nel Casentino

Da pochi giorni al Castello di Poppi è stata inaugurata la mostra Michelangelo rapito. Un’esposizione (che rientra nel. progetto Uffizi diffusi) che racconta una leggendaria e tormentata storia di salvezza per centinaia di opere d’arte tra le più famose al mondo, albergate nel castello e poi trafugate salvo poi essere ritrovate, tranne il Fauno perduto, opera attribuita a Michelangelo e sottratta dal castello durante il conflitto e mai ritrovata. La mostra chiuderà i battenti il 28 gennaio 2024. Il percorso – articolato nel cortile del castello e nell’ambiente delle ex scuderie – propone un’avvincente ricostruzione storica delle vicende del patrimonio artistico toscano durante la guerra. La ricostruzione è il risultato di un’attenta ricerca archivistica e iconografica che porta alla luce foto storiche, documenti mai pubblicati, filmati d’epoca. con opere d’arte, fotografie e filmati d’epoca, documenti archivistici e bibliografici. Dagli Uffizi arriva il Ritratto di Giovanni II Bentivoglio di Lorenzo Costa, un dipinto emblematico per le vicende che lo riguardarono e per la mostra stessa: fu ricoverato al castello di Poppi dal novembre 1940 all’agosto 1944, quando fu requisito e condotto dall’esercito tedesco in Alto Adige; tornò a Firenze nel luglio 1945. In prestito anche la copia in gesso del Fauno perduto di Michelangelo (esposta agli Uffizi), oltre a preziose edizioni antiche della Vita di Michelangelo e a documenti originali dell’archivio degli Uffizi, che ricostruiscono giorno per giorno la corsa contro il tempo per mettere al riparo le opere dei musei fiorentini, in particolare quelle che proprio da Uffizi e Palazzo Pitti partirono per il Casentino. Ad arricchire la mostra il Gabinetto fotografico degli Uffizi ha messo a disposizione gli spettacolari scatti fotografici che documentano il trasloco senza precedenti delle opere nei rifugi di campagna.Il Fauno fa in questa mostra da immaginario narratore.

La magia del castello di Poppi

Il luogo in cui è stata allestita la mostra è il Castello di Poppi, che divenne, insieme a al monastero di Camaldoli e a Villa Bocci di Soci, fra il 1940 e 1944, lo scrigno di protezione per le opere d’arte. Nelle casse ricoverate all’interno delle ex Scuderie erano state messe sotto protezione la Madonna del Cardellino di Raffaello, la Nascita di Venere del Botticelli, la Sacra Famiglia di Michelangelo (Tondo Doni). Mentre il monastero Camaldoli accoglieva opere di Leonardo, Beato Angelico, Tiziano e Piero della Francesca.

 Tra Divina Commedia e Unesco

Il castello di Poppi, appartenuto ai Conti Guidi, ora sede della biblioteca Rilliana, si trova nel borgo incantato omonimo, immerso nelle foreste casentinesi, luogo di ambientazione della Divina commedia. In un tratto fitto e rigoglioso dell’Appennino toscano, attraversato da trasparenti acque e battuto nei secoli da numerosi viaggiatori, di cui il più celebre fu di sicuro Dante Alighieri, che riportò la descrizione delle sue bellezze struggenti (soprattutto torrenti,fiumi e cascate), nel XXX canto dell’Inferno. E in queste terre casentinesi, a Campaldino, l’11 giugno 1289 combatté una battaglia, che lo avrebbe costretto poi all’esilio. E sempre qui nel Paco nazionale delle foreste casentinesi  si trova Sasso Fratino, prima riserva naturale integrale italiana, inserita dal  2017 dalla Commissione UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità tra le faggete vetuste europee all’interno del sito seriale Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe

Per informazioni sulla mostra e il castello: info@castellopoppi.it.

Per informazioni sul parco: www.parcoforestecasentinesi.it

Il viaggio d’istruzione

La scuola riparte: tutti in carrozza!

Settembre è il mese delle ripartenze. In Toscana, un treno a vapore, può essere il mezzo per un avventuroso rientro in classe, dopo la pausa estiva.

Sono ancora in funzione e con proposte ed attività mirate per le scuole, alcune antiche tratte ferroviarie che offrono percorsi tematici, in modalità slow e sostenibile, con soste ludico-didattiche per i più piccoli e la possibilità di “fermate” storico-culturali, per gli studenti liceali.

I binari della Porretana Express attraversano la dorsale appenninica partendo da Pistoia; mentre i finestrini inquadrano i suggestivi paesaggi naturali della montagna pistoiese, le fermate consentono soste nelle località che meglio raccontano la storia e le tradizioni di questo angolo incontaminato di Toscana.

Il Treno di Dante corre tra Firenze e Ravenna e si snoda lungo un percorso che attraversa le stesse zone e gli stessi luoghi nei quali Dante soggiornò durate i tempi del suo esilio, collegando la città che gli diede i natali alla città che gli offrì rifugio. Non solo luoghi legati alla memoria dantesca, ma anche la splendida natura ed i suggestivi borghi del Mugello come sfondo.

Il Treno Natura della Val d’Orcia attraversa uno dei territori più affascinanti della Toscana, per non dire del mondo! Il percorso da Siena arriva ad Asciano, nelle Crete Senesi, e da qui raggiunge Monte Antico in Maremma, attraversando i paesaggi tutelati da Unesco per la loro bellezza e la loro particolarità, la loro ricchezza e la loro storia.

L’amore per i binari ed i treni va in mostra a Firenze, al Museo HZERO, frutto del progetto e del lavoro comune di un gruppo di appassionati cultori del modellismo ferroviario. Una visita divertente che insegna quanto lontano possa portare la passione e che offre alle scuole percorsi laboratoriali legati al tema del viaggio e dei treni.

Perché non iniziare l’anno scolastico con un viaggio di “avvicinamento”, per essere trasportati in classe attraversando paesaggi e luoghi che tanto hanno da mostrare e raccontare!

https://www.porrettanaexpress.it/kids/
https://www.fondazionefs.it/content/fondazionefs/it/link/treno-natura-toscana.html
https://www.terredisienalab.it/bandi-e-gare/item/472-treno-natura-2022
https://www.hzero.com/

Terme toscane

Le terme da Oscar della Toscana

L’acqua denominata “santa” per via delle sue straordinarie qualità benefiche, che da oltre 3000 anni sgorga dal sottosuolo alla temperatura costante di 37.5°, è senz’altro uno egli elementi vincenti della ricetta che ha consentito alle Terme di Saturnia di essere annoverate tra le prime 5 “Best Destination Spas” del mondo, durante l’assegnazione degli annuali “World’s Best Awards 2023”. Una combinazione unica di peculiarità: la bellezza del territorio e dei paesaggi di Maremma, che vengono esaltati da una location a 5 stelle, dove la sapiente attenzione per i dettagli si coniuga alla cura, con cui i rituali benessere e i trattamenti vengono proposti. Ma su tutto vince la potenza della natura, qui talmente forte e unica da trasformarsi in quel genius loci che fonda la sua ragion d’essere nel mito di Saturno.

Un primato, quello di Saturnia, che conferma la vocazione termale della Toscana: una delle regioni con la più alta concentrazione di stabilimenti termali in Italia.

Proprio qui, tutte le tipologie di acque sono rappresentate, un vero unicum! Acque fredde che non arrivano a 20°C, ipotermali tra i 20°C e i 30°C, omeotermali tra i 30°C e i 40°C, acque ipertermali che superano i 40°C arrivando a punte di ben 52°C. La loro forza è frutto dell’unicità geologica dei luoghi: e così si passa dalle acque fredde che filtrano dalle profondità dei marmi apuani, alle acque calde generate dalla potenza del sistema vulcanico amiatino.

Veri e propri itinerari termali attraversano la regione e consentono di vivere un’esperienza che pone il viaggiatore al centro di un incanto dove la natura ha dato la mano al sapiente lavoro dell’uomo e ha creato paesaggi archetipici: alchimie bilanciatissime tra armonia delle forme e forza primigenia degli elementi. Basta scegliere l’acqua nella quale lasciarsi andare: dalle isole alle montagne, passando per le colline, le campagne, le foreste, le grotte…

Un Oscar conferito a questo mondo a parte, che assicura relax e benessere, al quale abbandonarsi e dal quale far riemergere la nostra più intima essenza.

Mostre

Mostre in corso agosto / costa

CARRARA

PALAZZO CUCCHIARI: Novecento a Carrara. Avventure artistiche tra le due guerre. Sino al 29 ottobre. Grande rassegna che con oltre 120 opere, da Carrà a Sironi, da Martini a Melotti, ripercorre le vicende delle arti a Carrara all’inizio del XX secolo.

MUDAC: Scolpire il Vento. Sino all’ 8 ottobre. Francesco Bartoli, vincitore del PAC 2021presenta il progetto foto e video che esplorano il rapporto tra marmo, persone, paesaggio, società e storia.

VARIE SEDI: White Carrara Still Liv(F)e – Le Forme della Scultura. Sino al 1° ottobre. La patria del marmo ospita sculture di importanti artisti internazionali lungo le vie del centro cittadino.

MASSA

MUSEO DIOCESANO: Dove nascono le stelle Kazumasa Mizokami. Sino al 4 ottobre. Circa cinquanta lavori dello scultore giapponese in ceramica dipinta.

FIVIZZANO

MUSEO D’ARTE SACRA DI SAN GIOVANNI DEGLI AGOSTINIANI: Alpe di Luni. Sino al 23 ottobre. È nell’ambito del progetto “Uffizi Diffusi”, il prestito dalla Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti, di un capolavoro della pittura dell’Ottocento: la Veduta del Monte Forato, del pittore Andrea Markò.

FORTE DEI MARMI

VILLA BERTELLI: Mimmo Rotella, il genio poliedrico. Sino al 17 settembre. Racconta il percorso creativo di Rotella attraverso le tecniche e i gesti che caratterizzano la sua produzione.

FORTE LEOPOLDO: Accadde in Versilia. Sino al 5 novembre. La Versilia a cavallo tra ‘800 e ‘900, raccontata dal pennello di Nomellini, Viani e Levy.

LIVORNO

POLO CULTURALE BOTTINI DELL’OLIO: Sognando i corsari. Livorno e il suo mare negli Archivi Alinari. Sino all’ 8 Ottobre. Il legame tra la città e il suo mare è raccontato attraverso un secolo di fotografi e di fotografie degli Archivi Alinari.

BIBBONA

COMUNE VECCHIO: La Maremma dei Macchiaioli. Sino al 15 ottobre. Bibbona celebra la Maremma nell’arte toscana dell’Ottocento, con una splendida mostra degli Uffizi diffusi.

VETULONIA

MUVET: Corpo a corpo. Sino al 5 novembre. I celebri Corridori di Ercolano dialogano con l’opera di Mitoraj; splendido accostamento tra scultura classica e contemporanea.

MAREMMA

VARIE SEDI: Hipermaremma 2023. Sino a ottobre 2023. Vari eventi in varie sedi in vari momenti dell’estate per un festival che punta a fare della Maremma un grande sito della contemporaneità artistica. https://www.hypermaremma.com/it/2023-art/

Mostre in corso ad agosto / città

FIRENZE

PALAZZO PITTI – MUSEO DELLA MODA E DEL COSTUME: Germana Marucelli (1905-1983). Una visionaria alle origini del Made in Italy. Sino al 24 settembre 2023. celebra la stilista fiorentina, considerata l’intellettuale della moda degli Anni Cinquanta.

UFFIZZI: Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900. Sino al 17 settembre 2023. Descrive il fervido dibattito che animò le riviste d’arte dei primi decenni del Novecento.

PALAZZO VECCHIO – SALONE DEI DUECENTO: Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni. Sino al 29 novembre. In mostra a rotazione, la serie di arazzi dedicata alle Storie di Giuseppe, di proprietà della Presidenza della Repubblica e delle Gallerie degli Uffizi, voluta dal duca Cosimo I de’ Medici e tessuta tra il 1545 e il 1553 su disegno di tre dei maggiori artisti dell’epoca: Bronzino, Pontormo e Salviati.

MUSEO STEFANO BARDINI, PALAZZO MEDICI RICCARDI E MUSEO MARINO MARINI: Rachel Feinstein in Florence. Sino al 18 settembre.

AREZZO

GALLERIA COMUNALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA: Afro. Dalla meditazione su Piero della Francesca all’Informale. Sino al 22 ottobre. Indaga i rapporti tra Afro e i grandi maestri del passato.

SIENA

SANTA MARIA DELLA SCALA: Raggioverde. Sino al 13 settembre. Collettiva di 23 che nasce dal “Workshop sul Paesaggio: idee, pratiche, esercizi dell’arte” che ha visto artisti di più generazioni confrontarsi sulle tematiche del paesaggio, della diversità, della sostenibilità e delle risorse.

 

Eventi

Firenze: cantieri “aperti per restauro”

Due straordinari capolavori della storia dell’arte occidentale che Firenze custodisce con orgoglio e cura sono in questo periodo sottoposti ad analisi diagnostiche e restauri che ne comprometterebbero la fruibilità: se non fosse che…

Alla Cappella Brancacci, dove proseguono i sondaggi tecnico scientifici e le fasi di un delicato restauro conservativo, i visitatori possono approfittare dei ponteggi per ammirare da vicino gli affreschi realizzati da Masaccio, Masolino e Filippino Lippi all’interno della Chiesa del Carmine. La Cappella, dove sono rappresentate le scene della Vita di San Pietro è un esempio massimo del Quattrocento fiorentino, un modello su cui intere generazioni di artisti, tra i quali Leonardo e Michelangelo, si sono formate. I piccoli gruppi, di dieci persone a volta, che salgono sui ponteggi hanno lo straordinario privilegio di guardare “negli occhi” oltre i notabili dell’epoca, i meravigliosi autoritratti attraverso i quali i tre maestri del primo Rinascimento fiorentino, hanno “firmato” la loro opera. Orari e modalità di accesso all’indirizzo: https://bigliettimusei.comune.fi.it/

Il ciclo musivo che ricopre la cupola del Battistero di San Giovanni di Firenze è oggetto di una laboriosa campagna di restauri che si protrarranno per i prossimi anni e che grazie ad un sofisticatissimo ponteggio, consente ai visitatori di ammirare da vicino i mosaici realizzati su disegni di Cimabue e Coppo di Marcovaldo. Un ciclo decorativo imponente, realizzato a partire dal 1225 e ritenuto fonte di ispirazione per la rappresentazione dell’Inferno nella Divina Commedia. Quattro registri disposti attorno alla scena centrale del celeberrimo Giudizio Universale. Non solo si potrà continuare ad apprezzare l’interno del Battistero, chi lo desidera può sfruttare l’opportunità unica di ammirare da vicino i mosaici, salendo sui ponteggi. Le visite guidate, saranno per un numero massimo di dieci persone per volta e su prenotazione sul sito https://duomo.firenze.it/it/visita/visite-esclusive.

Newsletter

Toscana Promozione Turistica

Via Vittorio Emanuele II, 62/64 5013 Firenze Italia

a cura di

redazione@toscanapromozione.it