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Eventi

Ritorna visibile al pubblico il Cenacolo del Perugino

Il Cenacolo del Fuligno in via Faenza a Firenze, che custodisce l’Ultima cena attribuita a Pietro Perugino, ha riaperto nuovamente al pubblico con cadenza regolare: dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 13.00 con ingresso gratuito.

La riapertura invita a programmare una visita di Firenze suggestiva ed inusuale, un percorso nello spazio e nel tempo alla “ricerca” delle tantissime opere legate a questa importante iconografia, che i grandi Maestri della pittura hanno realizzato su commissione di conventi e monasteri fiorentini e che di fatto costituiscono un vero e proprio patrimonio artistico culturale con esempi che vanno dal XIV al XVI secolo.

Stendhal racconta nei suoi scritti di aver provato quella sensazione di malessere che dà il nome alla famosa “Sindrone” proprio all’uscita dalla Basilica di Santa Croce, che conserva il più antico esempio di Cenacolo fiorentino, risalente al 1355 e storicamente attribuito a Giotto, è opera del suo braccio destro: Taddeo Gaddi. Attraversando l’Arno e con un piccolo salto in avanti nel tempo, si arriva alla Basilica di Santo Spirito che ospita presso la Fondazione Romano i frammenti del Cenacolo realizzato da Andrea Orcagna nel 1360 circa. Il Cenacolo di Santa Apollonia, è il più antico esempio di affresco rinascimentale dedicato all’Ultima Cena, realizzato da Andrea del Castagno nel 1447. Ghirlandaio lascia a Firenze due cenacoli: quello di Ognissanti, vera meraviglia eseguita per il piccolo convento prospicente la bella piazza che guarda l’Arno, e quello leggermente più contenuto, il Cenacolo di San Marco. Andrea del Sarto lavora per il Convento dei monaci vallambrosiani di San Salvi dove realizza, negli Anni ’20 del Cinquecento la sua ultima Cena in stile Leonardesco. Completa questo viaggio nell’arte e nel tempo il Cenacolo della Calza, nell’omonima piazza accanto a Porta Romana, realizzato dal Franciabigio con dinamismo e concitazione!

Il Cenacolo era un tempo il refettorio delle terziarie della Beata Angelina da Marsciano, che fondò un primo convento a Foligno. Sulla parete di fondo, il grande affresco dell’Ultima Cena, scenografico capolavoro della fine del Quattrocento, attribuito a Pietro Perugino e collaboratori.

A Carrara l’estate si tinge di bianco

Nell’estate 2024 Carrara mette in mostra il suo passato e il suo presente attraverso due eventi di grande rilievo: da un lato l’esposizione Romana marmora con il racconto della tradizione, quella della lavorazione artistica del marmo, che connota la città da 2.000 anni; dall’altro White Carrara, che esibisce il presente del marmo, con opere iconiche realizzate da designer contemporanei. Una cava unica è al centro della mostra al museo CARMI dove si raccontano le vicende legate a questo sito archeologico di marmo, aperto al pubblico nel 2021, attraverso i ritrovamenti che hanno permesso di ricostruire la storia del luogo e di chi lo ha frequentato e protetto.  Gli imperatori di Roma, i loro schiavi e i loro liberti, gli appaltatori, i commercianti, e, ovviamente, i cavatori sono gli attori di un copione di grande fascino, nel quale la fatica e il sacrificio di molti uomini sono indissolubilmente legati alla propaganda politica e al lusso che il marmo era in grado di esprimere. Così Carrara celebra il genius loci che l’ha resa città creativa UNESCO per l’artigianato e le arti popolari: dal 25 maggio sino al 12 gennaio 2025 al museo CARMI. E ancora, dal 14 giugno al 29 settembre 2024 torna White Carrara, la manifestazione giunta all’ottava edizione, omaggia il design Made in Italy e le eccellenze del territorio con una mostra diffusa di pezzi iconici, che raccontano una storia di ingegno e alto artigianato, tramandata di generazione in generazione e che nei secoli ha attratto artisti e creativi da tutto il mondo, supportati da maestranze qualificate e avanzata tecnologia. Aprono gli studi, aprono gli atelier ed i laboratori artigiani per far emergere quel patrimonio progettuale e culturale, visionario ed estetico, che spesso rimane nascosto alla città, rinchiuso nei luoghi di lavoro e stretto nei tempi di lavorazione, per poi svelarsi negli store e showroom di tutto il mondo divenendo protagonista del vivere quotidiano.

(Foto: Piccozze e cuneo in ferro rinvenuti nell’area delle cave. Età romana. Museo Civico del Marmo di Carrara. Foto Giuseppe D’Aleo)

La Toscana dei cammini

Un bagno di foreste e tradizioni sull’antico vulcano

Nei periodi estivi, per diversi secoli, le comunità della transumanza hanno migrato dalla pianura della Maremma verso la fresca montagna dell’Amiata dando vita ad un fenomeno chiamato “estatura”. Ancora oggi le foreste di questo antico vulcano nel sud della Toscana offrono refrigerio e tante opportunità tra trekking, feste tradizionali e soggiorni nella natura.

Numerosi sono gli itinerari che si avventurano nell’esplorazione di questa rigogliosa montagna. Attorno all’antico vulcano, ad esempio, corre un percorso escursionistico circolare che attraversa le sue splendide faggete e quercete. Lungo i 27 km dell’anello, ad un’altitudine che varia tra i 1000-1300 metri di dislivello, ci si immerge in boschi ombreggiati e splendide aperture. Mentre Amiata Gran Tour è un percorso accompagnato che si snoda tra i borghi a quote più basse, tra visite, degustazioni e natura.

L’estate in Amiata è anche sinonimo di festa. I borghi infatti si animano di numerose e vivaci manifestazioni dove la tradizione e i sapori sono protagonisti. A giugno, a Seggiano si festeggia la ciliegia con una sfida tra contrade. Nel comune di Castell’Azzara, invece, a luglio, si celebra  la Festa del Tartufo, mentre ad agosto è tempo della Sagra del Tortello. Da non perdere a luglio l’Offerta dei Censi di Abbadia San Salvatore, manifestazione che ricorda l’usanza medievale di offrire doni all’abate della bella Abbazia di San Salvatore (tappa della Francigena Toscana). Mentre legata alle tradizioni culinarie è A spasso con le contrade cena itinerante medievale che si tiene a metà settembre a Piancastagnaio. Similmente a quello molto celebrato di Siena, anche Piancastagnaio ospita un antico e partecipato Palio che si tiene il 18 agosto e durante il quale le contrade si sfidano col proprio cavallo e fantino.

L’Amiata, posto al centro tra i panorami della Val d’Orcia e le coste della Maremma, è sempre una piacevole e rigerenante scoperta.

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Vetrina Toscana

“Appunti di Viaggio”, un giro della Toscana in punta di forchetta

Scoprire la storia, l’arte e la cultura della regione attraverso le tradizioni culinarie e l’enogastronomia locale, questo è l’obiettivo di “Appunti di viaggio. Racconti di Toscana tra cultura e cibo” grazie a un ricco calendario di eventi che si svolgeranno da maggio 2024 a febbraio 2025.

Dalla scoperta del maniero tra spade e dame nel castello di Gargonza (AR), alla visita a  Monte San Savino (AR) sulle tracce del Vasari;  per scoprire una Livorno insolita con un tour itinerante a bordo di un bus tra le  storiche ville sette/ottocentesche, oppure a piedi tra street art e street food con la degustazione della classica “francesina”, o sulle tracce del grande compositore Mascagni. A Prato “Dall’oscurità alla luce” ci porta alla scoperta degli ambienti più “nascosti” del centro storico: dalle cantine di Palazzo Datini, fino alle antiche prigioni sotterranee, celate sotto la Basilica di Santa Maria delle Carceri. A Orsigna (PT) ripercorrendo i luoghi amati dallo scrittore Tiziano Terzani, con un breve trekking fino all’albero con gli occhi, il grande ciliegio su cui Terzani aveva appeso due occhi di vetro per spiegare al nipotino Novalis che anche le piante hanno un’anima e vanno trattate con rispetto. Siena ci riporta indietro nel tempo con: “La spesa nel Medioevo”, i segreti delle faide tra le grandi famiglie  nobili, per arrivare a dimostrazioni pratiche su come si fanno i pici. A Volterra (PI) per conoscere le saline, e i suoi straordinari musei: geotermia, Guarnacci e alabastro, oltre all’acropoli etrusca.

A ogni evento di “Appunti di Viaggio” fanno da sfondo l’esplorazione del territorio, la cultura e la storia, le curiosità e gli aneddoti, insieme con la passione per la ristorazione di qualità e le produzioni tipiche toscane. Ogni itinerario prevede un pranzo, una cena o una degustazione, abbinate a una visita guidata, spesso in luoghi poco conosciuti, trekking, attività ludiche, attività culturali (letture e spettacoli), per conoscere il territorio. Gli eventi sono organizzati da Confesercenti nell’ambito del progetto Vetrina Toscana.

Le informazioni sugli appuntamenti  sono consultabili su www.vetrina.toscana.it

Cicloturismo

Siena e Lucca le città da cui partire per abbinare alla vacanza in bicicletta eventi e ricorrenze da non perdere

Da Piazza del Campo a Piazza Anfiteatro per un’estate a passo lento

Siena e Lucca: due città che vantano mura storiche ben conservate che circondano il centro storico e le due piazze uniche al mondo, la conchiglia di Piazza del Campo a Siena e l’elisse perfetta di Piazza Anfiteatro a Lucca, sono gli epicentri da cui partire. Un’estate all’insegna della cultura, della tradizione e della bellezza incontaminata della Toscana, in sella a una bicicletta. La Regione Toscana invita gli amanti del cicloturismo a immergersi in due percorsi unici, legati alla storia e alle passioni più autentiche di questa terra.

Sulle note di Puccini: La Ciclovia Puccini

Nel 2024, in occasione del centesimo anniversario della morte di Giacomo Puccini, la Toscana celebra il genio musicale con un itinerario emozionante: la Ciclovia Puccini. Un percorso che ripercorre i luoghi più significativi della vita del compositore, dalla sua casa natale a Lucca, al Teatro del Giglio dove debuttarono le sue opere più famose. Pedalando lungo la Ciclovia Puccini, i cicloturisti potranno immergersi nei paesaggi che hanno ispirato le melodie immortali di Puccini, costeggiando il fiume Serchio fino all’Oasi di Massacciucoli, tra borghi pittoreschi e colline verdeggianti. Lungo il percorso si sarà accompagnati da alcuni cartelli segnaletici che permettono di ascoltare una selezione di brani del maestro e vivere l’esperienza anche grazie alle emozioni della musica. La Regione Toscana ha vinto con la Ciclovia Puccini il prestigioso Green Road Award, un riconoscimento che premia i percorsi cicloturistici che si distinguono per la loro bellezza, la sicurezza e l’impegno per la sostenibilità.

Siena e il Palio: Un’esperienza indimenticabile

La magia del Palio non si vive solo il giorno della corsa. Per vivere l’esperienza del Palio e di Siena bisogna immergersi, conoscere le tradizioni, le contrade ammesse, i luoghi dove i cavalli vengono allenati e preparati. Il Palio fa parte integrante della storia dei cittadini di Siena, la suddivisione della città in Terzi e Contrade, le giornate di preparazione, come si svolgono le prove e l’assegnazione dei cavalli fanno parte del fascino di questa tradizione.  Da Siena scoprire i tanti itinerari cicloturistici del territorio con ciò che si definiscono i cavalli moderni completa l’esperienza per apprezzare lo stile di vita e la città da diverse prospettive. Pedalare tra Mugnano, le ville di Corsano, il Castello di Grotti e Siena  per immergersi nell’atmosfera unica che precede la corsa. Potranno visitare le contrade, conoscere i fantini e i cavalli, respirare l’aria di rivalità e passione che anima la città. Un’esperienza che culminerà con l’emozione di assistere alle prove del Palio, un momento che permette di cogliere da vicino l’abilità dei fantini e la bellezza dei cavalli.

https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/ciclopedonale-puccini/

https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/siena-allorizzonte/

Made in Tuscany

Tutte le città che si chiamano Toscana

Se pensiamo a dieci prodotti artigiani rappresentativi della Toscana, l’elenco potrebbe comprendere il marmo di Carrara, i profumi di Firenze, il cappello di paglia di Signa, il tessuto di Prato, la ceramica di Montelupo fiorentino, il cotto di Impruneta, il panno del Casentino, l’oro di Arezzo, il cristallo di Colle di Val d’Elsa, l’alabastro di Volterra. La lista potrebbe continuare, intanto vale la pena soffermarsi su un aspetto: ogni prodotto afferisce a una precisa località. Ciò vale per ogni altro aspetto della vita: ogni realtà ha prodotti enogastronomici, modi di dire, sfumature negli accenti, stili di vita, tradizioni. Non è un caso: il territorio toscano ha avuto diversi centri di potere, stati indipendenti, varie zone con una relativa autonomia, influenze culturali disparate. Ad esempio, Lucca è stata una repubblica indipendente fino all’unità d’Italia; i Medici, formando il Granducato di Toscana, garantirono l’autonomia dello “stato nuovo” senese rispetto a quello fiorentino (ciò comportava leggi, istituzioni, sistemi di misura e perfino un calendario diversi); alcune aree a nord ovest sono appartenute al Ducato di Modena e Reggio; a Piombino dominavano gli Appiani; la zona di Orbetello e dell’Argentario è stata per qualche secolo un piccolo stato spagnolo.  Sembra un paradosso, eppure la regione italiana più conosciuta nel mondo (le altre sono per lo più fagocitate città-simbolo: si conoscono Torino, Milano, Venezia, Roma o Napoli più della regione di appartenenza) non ha quasi niente di veramente “regionale”. Ma questa pluralità di centri vitali, questa stratificazione identitaria, a ben vedere è la parte più bella della Toscana e dell’Italia.

(Foto: il cristallo di Colle Val d’Elsa. Provenienza: sito dell’Ambito)

Toscana Sostenibile

Agriturismi e prodotti tipici

La toscana è la regione italiana con più agriturismi. Sono ben 4.568 le strutture che si dedicano a questa attività, conciliando l’attività ricettiva con quella produttiva agricola – con olio, vino, ortaggi, frutta, formaggio e salumi – e l’allevamento di animali. Queste strutture, presenti in modo capillare in tutta la regione, promuovono un turismo lento, lontano dalle masse e spesso sono aperti anche fuori stagione per tutti coloro che sono alla ricerca di una vacanza immersi nel verde e che porti benefici alle comunità locali. Molti agriturismi toscani hanno già adottato pratiche di sostenibilità come recupero e riutilizzo dell’acqua piovana, diminuzione della produzione dei rifiuti e produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, molti agriturismi rispettano l’ambiente adottando pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura biodinamica, riducendo l’utilizzo di pesticidi e promuovendo la biodiversità.

I turisti che scelgono di alloggiare in un agriturismo hanno la possibilità di vivere lo stile di vita autentico della campagna toscana e di supportare la continuazione delle attività economiche tradizionali. Questo tipo di turismo è più sostenibile rispetto alle grandi strutture alberghiere, poiché spesso gli agriturismi sono gestiti da famiglie locali inserite in una rete di territorio. Inoltre, gli agriturismi promuovono la cultura, la tradizione e la storia della Toscana attraverso attività come degustazioni di vino, visite guidate e corsi di cucina. Cosa dovrebbe ricercare un turista consapevole quando prenota un agriturismo?

  • cerca strutture che adottino pratiche sostenibili
  • verificare se le strutture utilizzano energia rinnovabile, gestiscono correttamente i rifiuti e promuovono prodotti locali e biologici
  • durante il soggiorno, cercare di ridurre il proprio consumo energetico
  • optare per mezzi di trasporto ecologici come la bicicletta o il trasporto pubblico
  • rispettare l’ambiente circostante, evitando lasciare rifiuti dietro di sé
  • scegliere prodotti locali
  • partecipare alle iniziative locali
  • condividere le proprie esperienze con altri turisti

Cultura

“Unesco in pillole” – Piazza del Duomo, Pisa

Gabriele D’Annunzio nel romanzo “Forse che sì, forse che no “ edito nel 1910, lo aveva definito «prato dei miracoli». Ed è in effetti un prodigio di bellezza la piazza del duomo di Pisa, a tutti nota, grazie a quella poetica immagine, come “piazza dei Miracoli”. Quest’area murata di 8,87 ettari è dal 1987 Patrimonio Mondiale Unesco, uno dei siti più importanti dell’arte medievale europea, composto da Cattedrale, Battistero, Torre (campanile del duomo) e Camposanto (cimitero monumentale), edificati tra XI e XIV secolo.

Il Duomo fu il primo ad essere fondato, conosciuto come la Cattedrale di Santa Maria, testimonia il prestigio raggiunto dalla Repubblica marinara di Pisa all’apice del suo successo. Si staglia maestoso al centro del prato del Campo dei Miracoli con la sua pianta a croce latina e cupola ovoidale.

Il Battistero di San Giovanni è il più grande battistero al mondo per le sue notevoli dimensioni: alto circa 55 metri e con una circonferenza di 107,24 metri.

Si trova davanti al Duomo ed è un edificio romanico a pianta circolare iniziato nel 1153 dall’architetto Diotisalvi e rimaneggiato, oltre un secolo dopo, da Giovanni Pisano.

Il camposanto monumentale è l’antico cimitero della città, circondato da una lunga galleria a pianta rettangolare. Caratterizzato dal colossale affresco che ne attraversa il perimetro delle pareti, “il trionfo della morte” dell’artista fiorentino Buonamico Buffalmacco (1290 circa – 1340) realizzato tra il 1336 e il 1341, che ritrae con vivacità narrativa e colori intensi il tema della sofferenza e della morte.

La torre pendente

È il simbolo della città di Pisa e uno dei monumenti più visitati d’Italia, da sempre richiama l’attenzione di turisti di tutto il mondo per l’insolita inclinazione, il campanile di Piazza dei Miracoli, più conosciuto come la torre pendente.

Questa struttura rappresenta il campanile della Cattedrale di Nostra Signora Assunta. Il progetto originario, attribuito a Gherardo di Gherardo, incontrò dei problemi di attuazione sin dall’inizio. La costruzione di questo capolavoro romanico iniziò nel 1173 anche se l’inclinazione non era prevista nell’edificazione. La sua pendenza è dovuta al cedimento del terreno sottostante, reso malleabile dalla presenza di acqua in profondità.  Con alterne vicende la costruzione si conclude nel 1372. L’altezza attuale si attesta a 57 metri (58,36 metri considerando il piano di fondazione) e la sua pendenza è di 3,9° rispetto all’asse verticale. Si sviluppa su 8 piani e per raggiungere la vetta bisogna salire circa 294 gradini.

Terme toscane

L’offerta termale di Rapolano tra antichi borghi e paesaggi suggestivi

La primavera ormai è matura e si affaccia il desiderio di partire per una meta che possa farci assaporare, in anticipo sul calendario tradizionale, la meravigliosa sensazione di sentirsi in vacanza!  Cosa scegliere: una gita al mare o in una città d’arte? E perché non un viaggio diverso, all’ insegna del relax: tra borghi medievali, terme e natura straordinaria.  Andiamo in Valdichiana, tra Arezzo e Siena, per fermarsi nel borgo di Lucignano. Un paesino medievale dal caratteristico impianto ad anelli concentrici e dal profilo singolare a base ellittica. Un borgo fortificato, racchiuso da mura e torri, con chiese e palazzi del XII e XII secolo. Nel Museo Civico, oltre agli affreschi di scuola senese, è conservato il magnifico Albero di Lucignano, un reliquario alto più di 2 metri del XIV secolo. Scendendo a valle, in pochi minuti si arriva a Rapolano Terme: terra del Benessere che vanta una tradizione secolare. Già etruschi e romani godevano dei bagni caldi nelle vasche di Campo Muri, poco lontane dal centro storico al quale si accede attraversando la Porta dei Tintori, costruita nel XIV secolo. Ancora oggi l’antico borgo deve la sua fama alle acque termali benefiche: il territorio, infatti, ospita diversi hotel e due stabilimenti: l’Antica Querciolaia, vicino al centro abitato, e le Terme San Giovanni, immerse nelle colline senesi. Qui il benessere è assicurato, grazie ad un un hotel di charme, 4 piscine all’aperto che, come nella foto, si connettono perfettamente con il paesaggio, spa e area welness, ristorante e bistrot, in un parco curatissimo che si affaccia sulle crete senesi. Il centro benessere delle Terme Antica Querciolaia offre ai suoi clienti una vasta gamma di trattamenti per la bellezza del viso e del corpo, massaggi curativi ed estetici di diverse tradizioni per il recupero di una perfetta forma psico-fisica: rituali in cui la manualità di personale esperto si combina con prodotti naturali e ricerca tecnologica.

Il tempo tra un bagno ed una coccola rigenerante può essere impiegato con una passeggiata verso il borgo di Modanella: poche case sparse tra vigneti e uliveti e soprattutto un bel castello dalla cui torre si ammira la Valdichiana. Così come non si può mancare una visita ad Asciano: cominciano qui le Crete, le tipiche colline argillose del Senese che cingono, assieme alle mura trecentesche, il borgo antico, con la “Bella Collegiata” e il Museo Etrusco, in cui vengono conservati i reperti rinvenuti nella necropoli di Poggio Pinci. Intorno strade sterrate in un paesaggio d’incanto che rigenerano, altre al corpo, mente e anima.

Mostre

Vernici di giugno 2024

I VASARI ‘VASAI’ E IL LORO RAPPORTO CON LA PRODUZIONE CERAMICA ARETINA DI ETA’ ROMANA

Dal 12 giugno a febbraio 2025

LUOGO: Arezzo – Museo Archeologico Plinio Mecenate

Ripercorrerà le connessioni della famiglia Vasari con la fortuna della manifattura archeologica, da cui tra l’altro deriva il cognome. Un’occasione per visitare i celebri vasi in terra sigillata, ricchi di ornamenti e temi mitologici, con un’apposita sezione a illustrare le connessioni tra l’attività di vasaio esercitata dal nonno e gli arretina vasa.

ROMANA MARMORA. STORIE DI IMPERATORI, DEI E CAVATORI

Dal 25 Maggio al 12 Gennaio 2025

LUOGO: Carrara – CARMI Museo Carrara e Michelangelo

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WHITE CARRARA

Dal 14 giugno al 29 settembre 2024

LUOGO: Carrara – vari spazi

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OTTO HOFMANN ARTISTA EUROPEO. DAL BAUHAUS ALL’ITALIA

Sino al 14 luglio 2024

LUOGO: Lucca – Fondazione Ragghianti

La mostra offre l‘opportunità unica di approfondire l’astrattismo e il Bauhaus attraverso le opere di un artista la cui vicenda ha percorso buona parte del Novecento. A distanza di quindici anni dall’ultima esposizione su Hofmann in Italia, la mostra presenta molti lavori inediti.

ARTE FERITA, ARTE SALVATA

Sino al 28 luglio 2024

LUOGO: Prato – Museo dell’Opera del Duomo

Foto d’epoca, documenti originali e oggetti di arte sacra, ancora oggi feriti dai bombardamenti, ricostruiscono l’epopea vissuta dagli edifici religiosi pratesi e dai capolavori d’arte in essi custoditi, tra il 1940 e il 1945, a causa della vicinanza a obiettivi militari come la ferrovia Direttissima e la Linea gotica.

MANUELE FIOR. VIAGGIO A COLORI

Sino al 1° settembre 2024

LUOGO: Pisa – Palazzo Blu

Scoprire il lavoro di Manuele Fior, illustratore tra i maggiormente apprezzati sulla scena internazionale, grazie a tavole originali, contraddistinte da accensioni coloristiche e stilettate grafiche e da una notevole varietà tecnica che va dal computer alle tempere e al carboncino. Una galassia creativa complessa e articolata, ricca di riferimenti trasversali tra musica, cinema e contemporaneità.

DIVISMO, SPETTACOLO, CULTURA (1950-1980). LA BUSSOLA DI BERNARDINI

Fino al 29 Settembre 2024

LUOGO: Seravezza – Palazzo Mediceo

Fra storia e costume, un appassionante viaggio nel periodo compreso tra il secondo dopoguerra e gli anni Ottanta, per ricostruire le vicende di un locale che ha segnato un’epoca, la Bussola, attraverso documenti, lettere private, foto inedite, abiti di scena, video dell’epoca ed una ricca sezione multimediale.

DOUBLE VISION

Sino al 15 settembre 2024

LUOGO: Certaldo – Palazzo Pretorio

Mostra personale dell’artista Caterina Tosoni (Milano, 1961), che da oltre vent’anni indaga il rapporto uomo-natura, alla ricerca di possibili forme di integrazione e contaminazione per una convivenza “pacifica”.

AI WEIWEI. NEITHER NOR

Sino al 15 settembre 2024

LUOGO: San Gimignano – Galleria Continua

L’esposizione ripercorre dal 1995 ad oggi la carriera creativa di uno tra i più importanti ed influenti artisti contemporanei, Ai Weiwei. Un evento unico, che vedrà l’intero cinema-teatro sede della galleria completamente invaso dalle opere dell’artista: a partire da un’ampia selezione di opere, recenti o inedite, realizzate con i mattoncini giocattolo, opere storiche in porcellana, legno, marmo, bambù fino agli assemblaggi di materiali diversi.

(L’immagine è relativa alla mostra della fondazione Ragghianti di Lucca. Ohne Titel (Senza titolo), 1943, acquarello su carta da lettere, Archivio Otto Hofmann).

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