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La Toscana dei cammini
Si chiama “Via libera” il progetto pilota per mappare i cammini toscani accessibili
Via Libera: mappatura dell’accessibilità e mobilità smart sui cammini toscani è uno dei progetti pilota realizzati da Regione Toscana in coprogettazione con enti del terzo settore e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso il fondo per l’inclusione delle persone con disabilità. A Livorno, grazie alla collaborazione con Itinera progetti e ricerche società cooperativa impresa sociale, l’iniziativa, giunta ora alla sua fase conclusiva, si è mossa nell’ottica di comporre una geografia dei luoghi accessibili a tutti e afferenti alla rete dei Cammini in Toscana.
I tragitti, da percorrere tra natura e cultura, disegnano la mappa del turismo lento e rappresentano una grande opportunità per dare centralità e sviluppo, anche economico, al turismo accessibile e inclusivo. Tre, quelli oggetto di “Via Libera”: la Via Francigena, da Gambassi Terme a San Gimignano; la Via Lauretana, da Valiano a Cortona; il Cammino di Santa Giulia, da Livorno a Parrana San Martino.
Il progetto punta alla fruizione del patrimonio naturalistico come un diritto sociale di tutti. Il lavoro svolto non è certo esaustivo, ma si tratta di un progetto pilota che per il ha momento messo in piedi un modo di lavorare attento a mettere a disposizione servizi legati all’ospitalità e all’accoglienza inclusiva ed accessibile.
Info: https://vialiberatoscana.it/
Vetrina Toscana
Camminare con gusto tra borghi e città. Un modo slow per gustare la Toscana
Unire il piacere della camminata e di una visita lenta alla conoscenza della storia e dell’arte di un luogo, conoscendone i segreti e il gusto attraverso ristoranti e botteghe: questo è Camminare con Gusto, il progetto di Vetrina Toscana in collaborazione con Confcommercio Toscana che propone “walking tour” alla scoperta di borghi, botteghe e sapori toscani, camminate “ri-creative” che uniscono arte, storia e tradizioni culinarie.
I percorsi coinvolgono i Centri Commerciali Naturali di Pistoia, Bolgheri (LI), Poggibonsi (SI), Lucca, Marina di Pisa e Roccatederighi (GR). In totale, sei itinerari “slow” che chiunque potrà percorrere a piedi, grazie ai QR Code nelle vetrine che danno accesso a mappe e informazioni digitalizzate. Così, basteranno uno smartphone, voglia di avventura e buon spirito di osservazione per scoprire l’arte, la storia, le tradizioni culinarie e tanti aneddoti legati a persone e attività economiche del posto.
In ogni destinazione i walking tour di “Camminare con gusto” mettono in rete ristoranti e botteghe tipiche aderenti a Vetrina Toscana con mete artistiche, paesaggistiche e monumentali note e meno note. Tra le informazioni che gli utenti potranno scaricare, anche quelle inerenti ricette tipiche da gustare al ristorante o rielaborare a casa. Tutti gli itinerari proposti sono percorribili a piedi in ogni stagione dell’anno; variano dai 2 ai 5 chilometri e non presentano particolari difficoltà.
A Pistoia l’itinerario “Quattro passi in città” tocca, oltre a botteghe e ristoranti, mete meno note, ma non meno suggestive come la città sotterranea, il Museo di Palazzo dei Vescovi e la salita al campanile di piazza Duomo, da cui si gode una bella vista sulla città. A Bolgheri, l’invito è di scoprire tour alternativi a quelli legati al vino, per cui il piccolo borgo sulle dolci colline livornesi è conosciuto in tutto il mondo: dall’immancabile viale dei cipressi di carducciana memoria al castello della Gherardesca con la sua chiesa fino a piazza Alberto, con proposte di shopping nelle botteghe di lavanda o di pelletteria artigianale. A Poggibonsi, la camminata conduce a ritroso nel tempo: dal centro storico attuale alla scoperta dei resti della città medievale di Poggibonizzo, fino alla fortezza rinascimentale di Poggio Imperiale e all’Archeodromo che riproduce il preesistente villaggio carolingio. A Lucca si potrà passeggiare nei luoghi della giovinezza del Maestro Giacomo Puccini, dalla sua casa natale alle chiese o ai locali che frequentava, unendo alle bellezze artistiche lungo l’itinerario la scoperta delle eccellenze enogastronomiche lucchesi. A Marina di Pisa la camminata conduce i visitatori dalla foce dell’Arno al lungomare tra storia e prelibatezze, sempre con tanti consigli su come muoversi tra percorsi a piedi e brevi spostamenti con i mezzi pubblici. Infine, il percorso che si snoda nel borgo medievale di Roccatederighi, in provincia di Grosseto, promette di portare “alla scoperta delle leggende tra mura e sapori.
I QR code sono accessibili anche dal sito www.vetrina.toscana.it .
Cicloturismo
Pedalare sulle orme del Boccaccio per un 2025 tra natura, storia e letteratura
L’appuntamento imperdibile del 2025 è la scoperta in bicicletta dei luoghi di Giovanni Boccaccio nella ricorrenza dei 650 anni dalla sua morte. Attraverso due itinerari si scopriranno gli scenari del Decameron, opera simbolo della letteratura italiana.
Dal cuore di Firenze con la Basilica di Santa Maria Novella, dove i giovani protagonisti del Decameron si ritrovano per sfuggire alla peste sulle colline di Fiesole, si attraverseranno i borghi medievali in due percorsi unici per immergersi nell’atmosfera del Trecento toscano.
Anello Fiesolano, essenza di Toscana
Pedalare dal Monastero di Montesenario al parco di Villa Demidoff, attraversando colline verdi e antichi borghi. Arrivare a Fiesole per ammirare il panorama sulla città del Giglio, immaginando i giovani protagonisti del Decameron che qui trovarono rifugio dalla peste.
In bici nel medioevo lungo le strade della Valdelsa
Tra San Gimignano e Certaldo, attraverso paesaggi dominati da uliveti e vigneti con tappe imperdibili come le torri di San Gimignano e la Casa Boccaccio a Certaldo Alta, un museo dedicato a diffondere la conoscenza dell’opera e della figura dell’illustre scrittore, sede dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio con una biblioteca specializzata.
Ogni pedalata è un viaggio nella cultura, arricchito da visite a musei e borghi, dove le storie del Decameron prendono vita.
Link
https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/in-bici-nel-medioevo-lungo-le-strade-della valdelsa/
https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/anello-fiesolano-essenza-di-toscana/
https://www.visittuscany.com/it/idee/i-luoghi-di-boccaccio-tra-firenze-e-fiesole/
#inbiciintoscana #giovanniboccaccio
Made in Tuscany
Comunità al lavoro per gli antichi Carnevali
Il Carnevale di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, è forse uno dei più antichi al mondo (se ne parla in un documento del 1539). Sicuramente è più di un evento: è un fenomeno sociale spalmato su quattro “Cantieri”, funzionale alla costruzione dei carri allegorici. Ci lavorano tutti, anche i bambini, in un contesto in cui si azzerano le differenze sociali e tutti imparano a dipingere, a modellare la creta o a fare gli elettricisti. Sono “officine della cartapesta” dove convivono semplici “manovali” e talenti artistici.
A ridosso della festa (nel 2025 le date saranno 9,16, 23 febbraio, 2, 9 marzo) si lavora quasi 24 ore al giorno, specie per mettere a punto le maschere e i movimenti elettrici e idraulici per consentire ai carri di restringersi e allargarsi, abbassarsi e innalzarsi ad ogni strettoia, in un centro storico angusto. Previsti anche appuntamenti gastronomici (il periodo prevede dolci particolari), eventi giocosi di ogni tipo e per tutte le età.
È Re Giocondo (che poi sarà dato alle fiamme) ad aprire la sfilata e la gara per il miglior carro, quale simbolo di una ritualità antica, che segnava la rigenerazione nel passaggio dell’anno, ma anche il dialogo tra cielo, terra e inferi, accompagnato da un cambio di paradigmi (cambiano i ruoli sociali, attraverso le maschere).
Non ha bisogno di presentazioni l’altro grande Carnevale della Toscana, quello di Viareggio, tra i più famosi a livello internazionale. In questo caso la maschera simbolo è Burlamacco (le date: 8, 16, 22, 27 febbraio, 2 e 4 marzo 2025) per un’altra gara tra carri di varie dimensioni (tra carri di varie categorie e gruppi mascherati, una trentina di soggetti) realizzati grazie al lavoro di maestri costruttori, che sfilano nello scenografico lungomare. Un museo custodisce le testimonianze di questo Carnevale, nato nel 1873. Altre feste di Carnevale e sfilate di carri allegorici si svolgono ovunque, in Toscana.
Per approfondire la conoscenza dei carnevali toscani, la loro storia e i prodotti collegati https://www.visittuscany.com/it/ricerca?query=carnevali
Toscana Sostenibile
Esplorare le aree interne della Toscana rivitalizzate grazie alle Cooperative di comunità
Sono venticinque i progetti che dal 2019 hanno cominciato ad offrire, tra le altre attività, esperienze fruibili dai turisti che cercano un’esperienza slow, a contatto con il territorio, la natura e le sue persone. Dalla Lunigiana alla Garfagnana, dall’Appennino pistoiese al Casentino, dal Monte Amiata a zone marginali del pisano e del grossetano, fino all’isola del Giglio sono nate numerose iniziative iscrivibili nel comparto del turismo sostenibile.
La Regione, infatti, a partire dal 2018 e fino al 2022, ha supportato le aree interne e le persone che vi abitano erogando fondi per il mantenimento di questi territori, molto spesso colpiti da fenomeni di spopolamento. Le aree interne montane o marginali di tutta Europa, e in particolar modo dell’Italia, per caratteristiche morfologiche del territorio sono spesso svantaggiate o ritardate nello sviluppo socioeconomico. Risultando meno competitive rispetto alle città, molte persone, soprattutto i più giovani, decidono di trasferirsi e lavorare altrove. I borghi e le aree interne rimangono così poco popolati o spopolati del tutto fino a rischiare alti livelli di degrado e decadimento. Ciò è un peccato in quanto i borghi e paesi coinvolti si trovano in contesti naturalistici mozzafiato e sono depositari di storia e di antichi saperi che è giusto tenere in vita, valorizzare e promuovere.
Grazie ai bandi messi a disposizione dalla Regione sono nate numerose cooperative di comunità, gruppi costituiti in genere da cittadini di borghi o paesi e animati da un’idea o attività chiave, come il turismo sostenibile o i prodotti tipici locali. Puntando su queste iniziative sono stati in grado di dare nuovo slancio socioeconomico alla località e a spingere persone a viverci. Il sistema della cooperativa favorisce sinergie, occasioni di crescita e coesione di comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni.
Varie le proposte turistiche che sono nate in questi contesti. Esse comprendono attività a tutto tondo per offrire al visitatore esperienze legate al turismo lento e sostenibile. Il turista che decide di esplorare i territori dove queste cooperative operano potrà trovare un territorio ben mantenuto e curato nella sua originalità, centri per l’accoglienza turistica e guide ambientali ed escursionistiche esperte che li accompagneranno su sentieri naturalistici ben mantenuti. Inoltre, troverà ristoranti che valorizzano la filiera corta, prodotti enogastronomici biologici, strutture ricettive ed alberghi diffusi, proposte di attività per ogni stagione e centri di lavorazione di prodotti locali: per citarne uno, la seta nella zona di Lucca.
Terme toscane
San Casciano dei bagni: l’offerta termale del “best tourism village” 2024 di UNWTO
Il premio “Best tourism village” 2024 di UNWTO, l’Organizzazione mondiale del turismo, dà risalto a quei borghi in cui il turismo è custode della cultura e delle tradizioni locali, celebrando la diversità e offrendo opportunità e salvaguardia della biodiversità. E tra le straordinarie peculiarità di San Casciano dei Bagni, come il paesaggio e l’ottima offerta enogastronomica, va sicuramente menzionata la sua vocazione all’acqua che risale alla notte dei tempi.
San Casciano dei Bagni è conosciuto per le sue acque termali che sgorgano a quarantadue gradi da numerose sorgenti sparse nel territorio. Negli ultimi anni, il borgo è salito agli onori della cronaca per la straordinaria scoperta di un santuario termale di cui si è preservato intatto il deposito votivo. Oltre venti statue di bronzo ritrovate, diecimila monete, ex-voto anatomici risalenti all’epoca etrusca e romana, scoperte di inestimabile valore storico.
Furono gli Etruschi a fondare le prime strutture che sfruttavano i benefici di queste acque ricche di zolfo, calcio, fluoro e magnesio; impiego messo a regime sotto i Romani che iniziarono ad utilizzare le acque come vere e proprie cure mediche per le loro qualità antiinfiammatorie e calmanti. In epoca cristiana, la vicinanza alla Via Francigena ne ha ribadito la notorietà che è giunta sino a noi trasformandosi in offerta termale completa, in grado di abbinare le cure del termalismo classico ad un menù selezionato e “up to date” di trattamenti per il benessere psico fisico, il relax, la remise en forme.
Costruito direttamente su una delle fonti termali del territorio per volere del Granduca Ferdinando I de Medici, lo splendido parco termale del resort Fonteverde offre piscine e vasche che impiegano acqua microbiologicamente pura che risale dalle profondità del sottosuolo senza interrompere mai la portata del flusso. Ai piedi dell’abitato di San Casciano dei Bagni, si trovano le terme libere del Bagno Grande. Raggiungibili con una breve passeggiata nella natura, sono composte da varie vasche di pietra delle quali una è aperta al pubblico.
Mostre
Vernici e mostre di dicembre
IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA
Sino al 4 maggio 2025
LUOGO: Firenze, Museo degli Innocenti
A 150 anni dalla mitica esposizione di Parigi che sancì la nascita del movimento, oltre 70 opere dei principali esponenti di questa famiglia artistica come Monet e Renoir e di altri importanti pittori attivi a Parigi come Bonnard, Villon vogliono testimoniare la fascinazione di queste generazioni artistiche per la Normandia, la sua luce ed i suoi repentini cambi di cielo. Valli verdeggianti, cieli infiniti e trasparenze dell’acqua fanno di questa regione del nord della Francia non solo una meta eletta ma un vero e proprio laboratorio di idee e sperimentazioni. Opere a confronto che testimoniano, inoltre, i continui scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.
ARTE TRA DUE SECOLI
Sino al 6 gennaio 2025
LUOGO: Lucca, Complesso di San Micheletto
Le scene intime e quotidiane di Silvestro Lega, i paesaggi di Plinio Nomellini, le tele di Giovanni Fattori, Galileo Chini, Giovanni Boldini, Oscar Ghiglia e di molti altri protagonisti dell’arte italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento. Una selezione di opere fino ad ora mai esposte al pubblico e provenienti dalla preziosa e ben più ampia Collezione Vincenzo Giustiniani.
STANISLAO POINTEAU: UN MACCHIAIOLO TOSCANO DI ORIGINI FRANCESI
Sino al 16 febbraio 2025
LUOGO: Museo Ghelli, San Casciano in Val di Pesa (FI)
Terre degli Uffizi torna a San Casciano con una mostra monografica dedicata per la prima volta al pittore franco-fiorentino Stanislao Pointeau e al ruolo da lui rivestito nella genesi e nella maturazione della “macchia” a Firenze e in Toscana.
OSVALDO PERUZZI. SPLENDORE GEOMETRICO FUTURISTA
Sino al 23 febbraio 2025
LUOGO: Livorno, Fondazione Livorno
Nell’anno del ventesimo anniversario della scomparsa di Osvaldo Peruzzi, Fondazione Livorno ospita nei propri spazi espositivi la mostra, comprende circa 100 opere tra dipinti, disegni, carteggi e documenti, del futurista e aeropittore livornese.
RETROSCENA – STORIE DI RESISTENZA E DISSIDENZA NELLA COLLEZIONE DELLA RAGIONE
Sino al 2 aprile 2025
LUOGO: Firenze, Museo Novecento
Una mostra sugli artisti che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo. Attraverso le opere della Collezione Alberto Della Ragione. Esposte le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo e che sono stati amati e protetti da Della Ragione, tra cui Scipione, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, Renato Birolli e Emilio Vedova.
Capolavori del Trecento nelle terre di Siena
Il Metropolitan Museum di New York e la National Gallery di Londra hanno organizzato la mostra “Siena: the Rise of Painting: 1300-1350”, dedicata alla pittura senese. Ma questi e tanti altri capolavori del genio artistico senese possono essere ammirati visitando i territori che li hanno visti nascere, entrando in contatto con la cultura che da quelle basi si è sviluppata e scoprendo i luoghi che ancora oggi li conservano e li proteggono.
Duccio di Buoninsegna, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini e altri protagonisti assoluti dell’arte gotica senese: basta un viaggio nei musei di queste terre, visitare i tantissimi centri storici che conservano veri capolavori per fare un tuffo nel passato più prezioso dell’arte senese. Sarà facile scoprire come le opere restano tuttora in dialogo con il loro contesto.
Innanzi tutto, i musei di Siena: Palazzo Pubblico custodisce il ciclo di affreschi del Buon Governo, l’allegoria dei valori civici di Siena nel medioevo dipinta da Ambrogio Lorenzetti. Il prezioso affresco con la Maestà, prima opera di Simone Martini, nella Sala del Mappamondo, dove si può ammirare anche l’affresco con la Consegna del castello di Giuncarico, attribuito a Duccio di Buoninsegna. Il maggior capolavoro di Duccio, la Maestà per il Duomo oggi è conservata al Museo dell’Opera del Duomo di Siena, che custodisce dello stesso artista anche un altro capolavoro assoluto: la Madonna di Crevole così come la Natività della Vergine di Pietro Lorenzetti. La Pinacoteca Nazionale conserva opere di Duccio, di Simone Martini e dei Fratelli Lorenzetti come l’Annunciazione di Ambrogio e la Pala del Carmine di Pietro e, sempre a Siena, a Palazzo Arcivescovile la meravigliosa Madonna del Latte.
E poi i Territori: Asciano, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza. Il Trittico di Badia a Rofeno di Ambrogio Lorenzetti è oggi uno dei capolavori del Museo di Palazzo Corboli ad Ascano tra l’altro riccamente affrescato da pittori trecenteschi seguaci dello stesso Amborgio. Buonconvento conserva di Duccio la tavola della Madonna con Bambino proveniente dalla parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la bella chiesa proprio a due passi dal Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia che la conserva. La Madonna con Bambino di Pietro Lorenzetti, attualmente nel Museo Diocesano di Pienza, si trovava fino a non molti anni fa nella chiesa dei santi Leonardo e Cristoforo di Monticchiello, a qualche chilometro dalla città di Pio II. A Castiglione d’Orcia, la tavola di Madonna con Bambino di Simone Martini, probabilmente scomparto centrale di un più ampio polittico, proveniva dalla pieve di Santa Degna, a pochi passi dalla Sala d’Arte San Giovanni dove è ora esposta. Un salto a Massa Marittima, nel grossetano per ammirare l’oro, l’argento, i lapislazzuli che Ambrogio Lorenzetti utilizza per la Maestà conservata al Museo d’Arte Sacra e nel Duomo la splendida Maestà di Duccio.
In foto: asciano lorenzetti-archivio FMS
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