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Eventi

Villa del Gombo apre le porte ai visitatori

Alle porte di Pisa, esiste un luogo unico: protetto dalla fitta pineta della Tenuta di San Rossore e comunque affacciata sul mare. La Villa del Gombo, o villa del Presidente, com’è comunemente nota.

Fu fatta costruire dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi nel 1957, come simbolo della rinascita del territorio dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, e del passaggio epocale dalla monarchia alla Repubblica.

Gli architetti Amedeo Luccichenti e Vincenzo Monaco pensano ad un edificio che realizzi una perfetta fusione di spazi abitativi e naturali: organizzano gli ambienti attorno ad un’area centrale aperta, una grande corte quadrata che inizialmente ospitava un emblematico pino marittimo, e pensano ad una costruzione sollevata, retta da una struttura a palafitta, quasi fluttuante sulla macchia mediterranea ed il prato che la circondano.

Nonostante i suoi 640 metri quadrati, la villa sembra rappresentare l’indissolubile rapporto tra lo spazio costruito e quello naturale, tra architettura e natura. La modernità e l’originalità dell’edificio ne fanno tuttora l’esempio di un’architettura d’avanguardia ed è difficile non pensare alle architetture di grandi maestri del calibro di Mies Van Der Rohe e Saarinen.

Completamente modernizzata nel 2021, la villa ha svolto negli anni compiti di rappresentanza ospitando vari Capi di Stato, ed è stato luogo di summit e incontri istituzionali. Al suo interno una mostra permanente ne racconta la storia.

Il luogo, storicamente riserva di caccia dei Lorena, passò poi ai Savoia che trasformarono in residenza estiva un antico chalet ottocentesco; dopo la nascita della Repubblica, passò alla Presidenza e annessa ai beni del Capo dello Stato. Dal 1999 la villa è passata alla Regione Toscana, che ne ha delegato la gestione al Parco di San Rossore Migliarino e Massaciuccoli, e da oggi è di fatto inserita tra gli itinerari delle visite guidate organizzate dal centro visite del parco.

Considerato il polmone verde della Toscana, il Parco è il più esteso della Regione: diecimila ettari dichiarati riserva della biosfera dall’Unesco, seimila ettari di aree umide di rilevanza mondiale, trenta chilometri di spiagge con dune in evoluzione naturale tra le foci di due tra i fiumi più importanti della Toscana, il Serchio e l’Arno.

Un luogo magico, nel quale architettura e natura stanno in armonioso equilibrio, dialogando con rispetto e mostrando ai visitatori infinite possibilità di meraviglia.

Visite: partenza dal Centro Visite alle 16.00, prenotazione obbligatoria chiamando il numero +39 050 530101 dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00. Biglietto intero 22 euro, 11 euro per bambini tra i 6 e i 12 anni, gratuito per bambini fino a 5 anni.

Per informazioni su tutte le ulteriori attività del parco: https://www.parcosanrossore.org/visitare-il-parco/https://www.parcosanrossore.org/cosa-fare-nel-parco/

Contatti: c.giardi@sanrossore.toscana.it, r.zortea@sanrossore.toscana.it

(Foto: Daniele Bianchi – Parco San Rossore – Migliarino – Massaciuccoli)

Straordinario opificio

Un calendario particolare ed allargato di aperture renderà più facile la visita all’Opificio delle Pietre Dure uno dei luoghi che, a livello mondiale, è considerato un faro in tema di conservazione, ricerca e formazione inerente il variegato ed entusiasmante mondo delle tecniche artistiche.

Nel corso delle aperture straordinarie che si terranno nei giovedì pomeriggio di settembre e ottobre saranno organizzate visite guidate gratuite condotte dai professionisti che operano nell’Istituto, sede di prestigiosi laboratori di restauro e della Scuola di Alta Formazione e Studio, che illustreranno ai visitatori le opere esposte nel Museo, testimonianza della tradizione del “commesso” in pietre dure e della storia dell’Opificio. Questa affonda le radici nella Firenze medicea: infatti l’antico Opificio fu fondato nel 1588 da Ferdinando I de’ Medici come manifattura di corte specializzata nella lavorazione delle pietre dure, per la creazione di oggetti artistici destinati ad arredare le dimore granducali o ad essere offerti in dono. La manifattura continuò la sua attività anche sotto la dinastia dei Lorena, impegnandosi per oltre tre secoli, fino alla fine del XIX secolo, nella decorazione del mausoleo che ospita le tombe dei Medici, le famose Cappelle Medicee.

Dalla fine dell’Ottocento l’Opificio convertì progressivamente la sua attività in centro specializzato nel restauro, fondamentale l’intervento sui mosaici della cupola del Battistero di Firenze; dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale si dedicò al recupero di moltissime opere danneggiate durante il conflitto. Il Gabinetto dei Restauri fu il primo ad adottare la diagnostica scientifica per le indagini preliminari agli interventi di recupero, grazie ai quali, in seguito ai danni causati dall’alluvione di Firenze del 1966 sono state salvate dal fango e dalla rovina dell’acqua opere fondamentali come il celeberrimo Crocefisso di Cimabue conservato nella Basilica di Santa Croce.

Calendario completo delle visite al sito: https://opificiodellepietredure.cultura.gov.it/aperture-straordinarie-del-museo-dellopificio-delle-pietre-dure-luglio-ottobre-2024/

La Toscana dei cammini

A piedi tra le Balze, meraviglia naturale, ora Patrimonio Geologico Mondiale

Un tesoro naturale apparso più volte nei dipinti del grande genio Leonardo da Vinci. Le Balze sono una formazione geologica risalente al Pliocene e Pleistocene, frutto della presenza di un antico lago. Le torri e i pinnacoli di argilla che le caratterizzano conferiscono a questo paesaggio naturale un aspetto inconfondibile che ha recentemente contribuito al loro riconoscimento come Patrimonio Geologico Mondiale dall’International Union of Geological Sciences (Partner UNESCO).

L’inserimento delle Balze nelle GeoCollections è un motivo in più per visitare questo sito del Valdarno, nella campagna tra Firenze e Arezzo, scegliendo uno dei numerosi percorsi trekking presenti. Un facile itinerario per ammirare con un periplo a piedi questa meraviglia è il sentiero dell’Acqua Zolfina che si inoltra tra boschi e costeggia un borro caratterizzato dal tipico odore di zolfo. Questo breve percorso intercetta un itinerario ben più lungo (circa 60 km), il Cammino dei Sette Ponti. Il nome del cammino deriva dai numerosi passaggi sopra i torrenti (e tra i bei borghi) del Valdarno; i ponti erano, in realtà, più di sette ma il numero sette nel medioevo rappresentava un modo per esprimere l’infinito.

Ideali in ogni stagione dell’anno, sono diverse le proposte di percorsi storici che permettono di esplorare le Balze e ugualmente di godere della bellezza e dell’ospitalità del Valdarno superiore.

Le Balze – Visit Valdarno >

Vetrina Toscana

Le castagne regine dei boschi

Autunno: tempo di castagne, il momento perfetto per un viaggio in Toscana. Dalle montagne del Mugello fino alla Lunigiana, dall’aretino fino al Monte Amiata questo goloso frutto vi farà scoprire piccoli borghi dove ancora oggi la genuinità e la tradizione sono protagoniste.

La Toscana, infatti è la regione che ha il più alto numero di denominazioni d’origine che riguardano questo prodotto, ben 5 : il Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana Dop e la Farina di Castagne della Lunigiana Dop. A questi si aggiunge anche un miele di castagno: il Miele della Lunigiana Dop.

La principale differenza fra una castagna e un marrone consiste nel fatto che la prima è il frutto selvatico, mentre il secondo è il frutto domestico, selezionato con l’innesto. Chiamato: “Albero del pane” dagli abitanti della montagna, il castagno ha permesso alle popolazioni locali di salvarsi dalla fame nei periodi di guerra e carestia ed è stato, fino al primo dopoguerra, uno degli alimenti principali della loro dieta, apportando elementi utili alla salute quali zuccheri semplici, sali minerali, grassi insaturi e antiossidanti Omega3 e Omega6.

A fine passeggiata, è “d’obbligo” ristorarsi con una fetta di castagnaccio, uno dei dolci più tipici della regione fatto appunto con la farina di castagne. Tutelare i prodotti, significa tutelare il territorio che li produce, sostenere la biodiversità e combattere l’abbandono della montagna.

Per farsi un’idea dei vari eventi e delle possibili tappe www.vetrina.toscana.it

Ecco alcune date degli eventi suddivisi per province

Arezzo

Caprese Michelangelo “FESTA DELLA CASTAGNA E DEL MARRONE DOP DI CAPRESE MICHELANGELO 2024,   54sima edizione 19-20 e 26-27 ottobre 2024

Firenze

Firenzuola (FI) DAL BOSCO E DALLA PIETRA: 13 e  20 ottobre 2024

Marradi (FI) MOSTRA MERCATO DEL MARRON BUONO dal 06/10/2024 al 27/10/2024

Palazzuolo sul Senio (FI) SAGRA DEL MARRONE E DEI FRUTTI DEL SOTTOBOSCO dal 06/10/2024 al 27/10/2024

San Godenzo – Loc. Casale FESTA D’AUTUNNO 6 ottobre 2024

San Godenzo – Loc. Castagneto  FESTA DELLE BIONDE (così sono chiamati i marroni di questa valle per il loro colore biondo) 13 ottobre 2024

San Godenzo – Loc. Il Castagno d’Andrea LA BALLOTTATA 20-27 ottobre 2024

San Piero a Sieve FESTA DEI MARRONI 13, 20 e 27 Ottobre 2024

Scarperia e San Piero (FI) FESTA DEL MARRONE dal 13/10/2024 al 27/10/2024

Grosseto

Abbadia San Salvatore  FESTA D’AUTUNNO 11-13 e 18-20 Ottobre 2024

Arcidosso  LA CASTAGNA IN FESTA 18-20 e 25-27 Ottobre 2024 ottobre 2024

Campiglia D’Orcia SAGRA DEL MARRONE 27 ottobre 2024

Monticello Amiata  – Cinigiano 4 -6 ottobre 2024

Santa Fiora FESTA DEL MARRONE 12 e 13, 19 e 20, 26 e 27 Ottobre 2024

Piancastagnaio  CRASTATONE 31 Ottobre e 1-3 Novembre 2024

Massa

Licciana Nardi LA CASTAGNA RACCONTA  12-13 e 19-20 ottobre 2024

(In foto: Marrone Caprese Michelangelo)

Cicloturismo

Cicloturismo in famiglia: tre itinerari tra natura, storia e arte nella Toscana autunnale

Il cicloturismo è l’attività ideale per vivere momenti di qualità con la famiglia, mantenendosi attivi e scoprendo nuove mete. Pedalare insieme è un’occasione per esplorare territori ricchi di bellezze naturali e storiche, immergendosi in oasi naturali o visitando borghi medievali. In autunno, la Toscana offre colori e atmosfere uniche per cicloturisti di tutte le età.

Ecco tre itinerari perfetti per famiglie.

  1. Anello naturalistico nel Padule di Fucecchio
    Un percorso di 20 km tra le bellezze del più grande bacino palustre d’Italia. Ideale per birdwatching e attività all’aperto, offre un’immersione nella biodiversità con tappe storiche come la Dogana del Capannone e antiche strutture come la Tabaccaia.
  2. Batignano e il Parco Archeologico di Roselle
    Questo percorso di 22 km è adatto anche a chi si avvicina al cicloturismo, consentendo di scoprire i tesori archeologici che legano la Maremma grossetana alla cultura etrusco romana. Un viaggio tra olivi, mulini antichi, il borgo medievale di Batignano, la pieve romanica di San Martino, e le antiche Terme Leopoldine di Roselle.
  3. Prato e il Bisenzio in bicicletta
    Un itinerario urbano e fluviale che combina arte, cultura e panorami. Si pedala tra i monumenti storici del centro di Prato fino alle ciclabili panoramiche lungo il fiume Bisenzio, ideale per escursioni rilassanti e alla portata di tutti.

Questi percorsi permettono di scoprire la Toscana in modo sostenibile, condividendo con i più piccoli il piacere del viaggio e il senso di conquista che solo la bicicletta può regalare.

https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/anello-naturalistico-nel-padule-di-fucecchio/

https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/batignano-e-il-parco-archeologico-di-roselle-in-bicicletta/

https://www.visittuscany.com/it/itinerari-bike/prato-e-il-bisenzio-in-bicicletta/

Foto: Angelo Fedi

Made in Tuscany

Grandi attori per il design e l’artigianato toscani

Nel film Blade Runner Harrison Ford sorseggia un whisky nel bicchiere disegnato da Cini Boeri per Arnoldo di Cambio, azienda di Colle di Val d’Elsa (la città è un riferimento mondiale per il cristallo).

Il rapporto tra artigianato e design toscani con il cinema si estende ai più svariati prodotti: Clint Eastwood nei western all’italiana ha sempre in bocca un sigaro toscano. E cosa sarebbe Vacanze romane senza Gegory Peck e Audrey Hepburn sulla Vespa della Piaggio di Pontedera? La stessa attrice, in Colazione da Tiffany, esibisce un paltò a quattro bottoni arancio realizzato con il panno del Casentino, ma indossa anche un cappello nero di paglia di Firenze (realizzato a Signa e nella Piana fiorentina). È lo stesso copricapo che dà il titolo a opere teatrali come quella di Nino Rota e a un film, che si vede nelle opere di Fellini e sulla testa di un incredibile numero di attori, in famosissime pellicole: tra questi, Vivien Leigh, Fred Astaire, Joan Crawford, Gloria Swanson, Grace Kelly, Claudine Auger, Leslie Caron, Julie Andrews, Kirk Douglas, Cher, Julian Sands, Jean Seberg, Jeanne Moreau, Catherine Denevue, Meryl Streep, Sofia Loren, Silvana Mangano, Sandra Milo, Blake Lively, Kim Cattral, Keira Knightley.

Chi non ricorda i cappelli di Julia Roberts in Pretty Woman o quello di Madonna in Evita? Penélope Cruz ha reso seducente il cappello da sole in Manolete; Audrey Tautou indossa un modello classico in Coco avant Chanel – L’amore prima del mito. Altri cappelli, con materiali più tradizionali, come quelli di Bertacchi (Firenze) compaiono nei film e nelle serie tv in Canada.

Il legame cinema e aziende toscane spazia su vari ambiti: basti pensare ai cosmetici di Biofficina Toscana (Rapolano Terme e Lucca) molto usati sui set, oppure a Jake Gyllenhaal, testimonial della Ginori 1735 (Sesto Fiorentino).

(Nella foto: il bicchiere da whisky utilizzato dal personaggio interpretato da Harrison Ford in Blade Runner)

Toscana Sostenibile

Grosseto pioniera verde del turismo intelligente 2024

Grosseto è stata eletta capitale verde della Toscana fino alla fine del 2024, dimostrando che anche fuori dalle rotte più battute si può fare turismo di qualità.

La competizione The European Green Pioneer of Smart Tourism si rivolge ai centri europei con meno di 100 mila abitanti che hanno implementato strategie di successo per lo sviluppo del turismo sostenibile. Il capoluogo della Maremma è stato selezionato dalla Commissione Europea tra le 40 candidate, come capofila per le iniziative di sostenibilità attivate. Il riconoscimento di Bruxelles mira a creare una rete di destinazioni turistiche minori che condividano il valore della sostenibilità, reso concreto attraverso pratiche che consentano di vivere di turismo senza esserne sommersi. Nel caso di Grosseto, il riconoscimento è giunto dopo molti anni di sforzi ed iniziative volte a valorizzare il territorio e il suo patrimonio artistico e culturale per posizionarsi come destinazione attrattiva per i visitatori alla ricerca di un ritmo slow e di esperienze autentiche.

Situato a poca distanza dalla città si trova il Parco Regionale della Maremma, all’interno del quale numerose attività agrituristiche ricevono i visitatori rispettando l’ambiente, riducendo i rifiuti, risparmiando acqua ed energia e offrendo esperienze fruibili tutto l’anno. All’interno del Parco sono inoltre presenti piccoli produttori gastronomici che offrono la possibilità di degustare formaggio, miele, olive, olio, birra, frutta e verdura fresca direttamente in struttura o durante tour enogastronomici.

Il Parco è visitabile in molte modalità a basso impatto: in bicicletta o a piedi, a cavallo o in canoa, mediante tour guidati o in autonomia, grazie alle mappe e agli itinerari presenti sul sito della riserva. Sono previsti percorsi specifici dedicati alle persone con mobilità ridotta.

Grosseto vanta un ricco patrimonio culturale – dalle origini Etrusche, passando dal periodo Romanico, Rinascimentale e Neo- Gotico – ben organizzato e fruibile in musei ed esposizioni inclusive ed accessibili a tutti. Grosseto Urban Trekking è una rete di percorsi pedonali e ciclabili che connette l’intera provincia promuovendo il turismo lento e la scoperta del territorio locale

Cultura

Montecatini Terme unico parco termale in Italia patrimonio dell’Umanità

Montecatini Terme è un bene UNESCO seriale transnazionale, l’unico parco termale patrimonio dell’umanità in Italia. Entrato nella prestigiosa lista nel 2021, insieme ad altre destinazioni europee con simili caratteristiche, incarna una tradizione di termalismo legata ai fasti del XX secolo.

Sotto la firma unica di The Great Spa Towns of Europe che coinvolge un totale di 11 località termali e di 7 paesi europei, la città di Montecatini insieme a quelle di Baden bei Wien in Austria, Spa in Belgio, Vichy in Francia, Baden-Baden, Bad Ems e Bad Kissingen in Germania, Bath nel Regno Unito e Karlovy Vary, Mariánské Lázn e Františkovy Lázn nella Repubblica Ceca, hanno presentato congiuntamente la prima candidatura transnazionale a sito Unesco, aggiudicandosi l’ingresso nella lista del patrimonio dell’Umanità.

Un grande progetto, quello delle “Grandi Città termali d’Europa”, che rappresenta un’importante opportunità di scambio di idee innovative tra città che hanno dato impulso al progresso nel campo della medicina e della balneologia e al benessere, attraverso la valorizzazione delle sorgenti naturali e allo sviluppo di città, architetture e infrastrutture dedicate alla salute e al tempo libero. Ma che hanno influenzato con la loro impronta lo sviluppo e la popolarità del termalismo in tutta Europa costituendo un’esemplare testimonianza del fenomeno termale europeo.

Il comune denominatore tra queste città sono le sorgenti d’acque minerali naturali intorno alle quali si sono sviluppate e soprattutto il loro protagonismo nella cultura termale europea, in particolare dagli inizi del XVIII secolo fino alla metà del XX. Si presentano come agglomerati di edifici, integrati in un contesto urbano che comprendono un ambiente terapeutico e ricreativo, incorniciato da un paesaggio pittoresco.

Terme toscane

Parchi e giardini storici: coronamento green/activ delle terme toscane

Perfetti per lo sport e le attività outdoor e, allo stesso tempo, luoghi di riposo e corollario naturalistico di scelte architettoniche della Belle Époque, i parchi delle terme toscane dilatano il piacere di una vacanza di benessere e remise en forme.

Riconosciute nel 2021 da UNESCO tra le “Grandi Città Termali d’Europa”, per le scelte architettoniche e paesaggistiche adottate, le Terme di Montecatini sono un perfetto esempio di quel modo di “passare le acque”, come si diceva un tempo, che contraddistingueva le villeggiature termali di inizio Novecento. Viali ombrosi punteggiati di fontane e arricchiti da edifici liberty che ancora oggi contraddistinguono e rendono unica l’offerta termale. Il giardino all’inglese attorno alla sorgente Tettuccio ospita alberi secolari e ombrosi pergolati.  Qui, infatti, oltre alle cure idropiniche e ai trattamenti benessere, ci si rilassa con una buona lettura o con una seduta di yoga, una passeggiata o una pedalata. Le dimensioni del parco lo consentono. 10mila metri quadri, completamente chiusi al traffico, dove respirare aria pura e quindi perfetti anche per le famiglie ed i bambini.

Allo stesso modo Chianciano Terme, ha conservato il verde dei parchi e dei giardini che allietano e completano la variegata e modernissima offerta di cure e trattamenti. Nei grandi parchi secolari di Fucoli e Acqua Santa, oltre alle fonti d’acqua perfette per depurare il fegato, ci si prende cura di sé con passeggiate di Nordic Walking e sessioni di ginnastica mattutina. Sempre a Chianciano, l‘antica Cappella di Sant’Elena, da dove scaturisce un’acqua dalle benefiche proprietà terapeutiche, è circondata da un magnifico parco all’italiana aperto sui panorami dei laghi di Chiusi, Montepulciano, Trasimeno e sul Monte Amiata. Tra gli splendidi scenari della natura toscana, nel relax offerto da giardini e fresche promenade e circondati dall’eleganza raffinata delle architetture storiche, si possono sfruttare i benefici unici di acque le cui proprietà sono riconosciute sin dall’antichità e oggi messe al servizio dei migliori e più avanzati trattamenti per il benessere di corpo e mente.

Mostre

Vernici di ottobre 2024

OLTRE CITTÀ. UTOPIE E REALTÀ. DAL LE CORBUSIER A GERARD RICHTER

Dal 26 settembre al 19 gennaio 2025

LUOGO: Firenze, Villa Bardini

La rappresentazione della città intesa come macro concetto attraverso le opere di artisti del XX e XXI secolo, tra architettura, scultura, pittura e fotografia.  Utopie e realtà: centri urbani desiderati, metropoli e paesaggi umani immaginati e immaginari per riflettere, nello splendido contesto di Villa Bardini, sul concetto di identità urbana.

HELEN FRANKENTHALER: DIPINGERE SENZA REGOLE

Dal 27 settembre al 26 gennaio 2025

LUOGO: Firenze, Palazzo Strozzi

La mostra ripercorre le principali tappe dell’indagine artistica della rivoluzionaria pittrice newyorkese, mettendo a confronto le sue opere con quelle di altri grandi artisti tra cui Jackson Pollock e Mark Rothko. Una celebrazione di una delle artiste più influenti del XX secolo, importante esponente dell’astrattismo statunitense del dopoguerra.

SIENA AWARDS 2024

Dal 28 settembre al 24 novembre 2024

LUOGO: Siena e Sovicille, varie sedi

Nel 2024 si celebrano dieci anni del Siena Awards, il contest internazionale partito nel 2015 con la prima edizione del SIPA, Siena International Photo Awards, e cresciuto negli anni come un grande festival internazionale delle arti visive. La storia del Siena Awards sarà celebrata con numerose mostre ed eventi in programma a Siena e a Sovicille. Tra gli ospiti più importanti i fotografi: Steve Shapiro, Jaime Rojo e Nicola Okin Frioli.

LOUIS FRATINO – SATURA

Dal 26 settembre al 2 febbraio 2025

LUOGO: Prato, Centro Pecci per l’Arte Contemporanea

Personale dell’artista statunitense che riunisce una serie di sculture, oltre 30 dipinti e più di 20 opere grafiche tra disegni e litografie. La parola ‘satura’ significa sia letteralmente che metaforicamente ‘essere pieni’ e richiamano la ricchezza di colori, l’opulenza materica e la diversità di media esplorati dall’arte di Louis Fratino.

BURMA. L’ARTE DI SAWANGWONGSE YAWNGHWE FRA BIRMANIA ED EUROPA

Dal 21 settembre al 3 novembre 20204

LUOGO: Lucca, Fondazione Ragghianti

Immagini simboliche che facendosi testimonianza della sofferenza dei popoli oppressi, raccontare il conflitto fra tirannia e democrazia che da oltre mezzo secolo attanaglia la Birmania e che assume carattere universale soprattutto alla luce dell’odierno contesto storico. Lavori nei quali lo stile del pittore, esule dall’infanzia, riflette sulla tradizione artistica occidentale, Goya in primis, filtrato dalle letture dei testi sull’arte di Zola e Balzac.

IN VISITA – MARIA LAI. GEOGRAFIA

Dal 22 settembre 2024 al23 febbraio 2025

LUOGO: Pistoia, Palazzo De’ Rossi

Il progetto “IN VISITA” ogni anno propone al pubblico l’esposizione temporanea di una o più opere di noti artisti.  Quest’anno sarà esposto il lavoro di Maria Lai (1919-2013), artista sarda tra le più importanti nel panorama internazionale, nota principalmente per le sue opere tessili. Una riflessione sull’identità delle donne, sul valore simbolico del filo e della tessitura come strumento di relazione che si aggancia al tema della geografia, interpretata come metafora della continua tensione umana verso ciò che non si conosce, lo spazio e l’infinito.

COSTELLAZIONI – ARTE ITALIANA 1915-1960

Dal 17 ottobre al 30 marzo 2025

LUOGO: Siena, Complesso Museale Santa Maria della Scala

Percorso attraverso l’arte italiana che spazia dal “Ritorno all’ordine” a “Novecento”, dalla Scuola Romana agli “Italiens de Paris”, dal realismo all’astrattismo e all’informale. Opere della Collezione Monte dei Paschi e della Collezione Brandi che tracciano lo sviluppo della grande arte italiana del XX secolo.

(In foto: Helen Frankenthsler a Palazzo Strozzi)

Una grande mostra internazionale su Giorgio Vasari

Pensata come momento centrale del vasto programma di celebrazioni, mostre ed eventi che stanno interessato la città natale del pittore de “Le Vite” in occasione dei 450 anni dalla morte, l’esposizione che riunisce capolavori provenienti da collezioni e musei di tutto il mondo costituisce il punto di partenza per un itinerario vasariano attraverso i luoghi della Toscana che conservano opere di uno dei personaggi più influenti del XVI secolo.

Dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 tornano ad Arezzo, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e l’ex Chiesa di Sant’Ignazio, oltre 100 capolavori tra inediti, opere monumentali e prestiti da importanti istituzioni museali fra cui Met, Louvre, Uffizi e Albertina. la mostra dal titolo “Vasari. Il teatro delle Virtù”, pone l’accento sull’uso dell’allegoria, impiegata dal pittore soprattutto per omaggiare e glorificare il suo insigne protettore: il granduca Cosimo I. Simboli sacri e profani che Vasari utilizza sempre in modo innovativo, e che daranno vita ad un vero e proprio stile, caratteristico di un’epoca; uno stile che prende forma grazie alle mille suggestioni lasciate attraverso la sua multiforme produzione di prosa, architettura, scultura o pittura.

Vasari è un inventore senza posa che va scoperto attraverso i suoi progetti e le sue opere sparse su tutto il territorio toscano. Ecco allora che la mostra di Arezzo diventa il punto di partenza, o di arrivo, di un tour alla scoperta dei luoghi vasariani della Toscana. E si può partire da Firenze, che conserva il suo capolavoro architettonico: gli Uffizi, con la Gallerie ed il Corridoio, costruito “sopra il fiume, quasi in aria” a collegare gli edifici del potere mediceo e che da lui prende il nome di Corridoio Vasariano. Come ministro della cultura di Cosimo I, Vasari fonda l’Accademia delle Arti e del Disegno e a lui si deve la prima raccolta di opere che andranno a formare la collezione del primo museo moderno, gli Uffizi.

Bisogna entrare nella Cattedrale di Santa Maria Del Fiore per ammirare gli affreschi del Giudizio Universale che rivestono la Cupola. Monumentale la decorazione dello Scalone del Salone dei Cinquecento e tutti gli altri interventi pittorici realizzati in Palazzo Vecchio. E ancora sue opere in Santa Croce e in Santa Maria Novella come in moltissime altre chiese della città.

Vasari lascia lavori anche a Pisa, Siena, Pistoia, a Prato e in tutto il territorio aretino; a Camaldoli lavora presso il monastero e poi a Cortona, Castiglion Fiorentino e come architetto a Foiano della Chiana. Il tour si chiude Ad Arezzo, con la visita della sua casa museo, un rifugio il cui programma decorativo rappresenta la sua visione della pittura e dove scrisse l’opera che l’ha reso il primo storico dell’arte del Rinascimento: le Vite.

(Foto: Giorgio Vasari – Allegoria della Concezione, 1541 – CHIESA DEI SS.APOSTOLI E BIAGIO, FIRENZE, ARCIDIOCESI DI FIRENZE)

Mostre in corso

FIRENZE
PALAZZO MEDICI RICCARDI: E Fu sera e fu mattina: gli scatti di Valter Bernardeschi. Sino al 7 gennaio 2025. La potenza e la commovente bellezza della natura nelle fotografie del toscano Valter Bernardeschi. Il titolo dell’esposizione parte dalle parole di Papa Francesco nella Lettera Enciclica “Laudato Si’” e presenta una riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura, esplorando temi come la creazione, la trasformazione e la bellezza eterna del mondo naturale.

MUSEO MARINO MARINI: Il tesoro di Terrasanta al Museo Marini. La bellezza del sacro: l’Altare dei Medici e i doni dei Re. Sino al 7 gennaio 2025. Oltre 100 opere provenienti dal Tesoro del Santo Sepolcro, mai esposte prima in Italia che ripercorrono la storia della cristianità attraverso oggetti religiosi, gioielli, ornamenti, codici, protetti dai Francescani da oltre 500 anni. Testimonianze di fede delle grandi Corti europee che si pongono in dialogo con la Cappella Rucellai, di cui fa parte il sacello del Santo Sepolcro.

SIENA

PALAZZO DELLE PAPESSE: Julio Le Parc. La scoperta della percezione. Opere dal 1958 al presente. Sino al 16 marzo 2025. Ha riaperto al pubblico lo splendido Palazzo delle Papesse dove sarà possibile ammirare le opere del grande maestro contemporaneo, realizzate tra il 1958 e il 2024, frutto della continua ricerca sul movimento, il colore, la luce. Un approccio ludico quello dell’artista franco-argentino, che mette al centro il visitatore, riservandogli un posto d’onore e permettendogli la piena compartecipazione all’opera.

AREZZO

CASA MUSEODELL’ANTIQUARIATO IVAN BRUSCHI: Tornei di Toscana, La Giostra del Saracino, il Palio della Balestra e il Gioco del Ponte. Sino al 12gennaio 2025. Parte del programma Terre degli Uffizi, la mostra documenta con stampe, dipinti provenienti dagli Uffizi e soprattutto esempi di armi, elmi ed armature prestati dal Museo Stibbert, la ricca tradizione di competizioni cavalleresche, nate durante il Medioevo e il Rinascimento e che ancora vengono disputate poiché rappresentano un aspetto importante ed unico del patrimonio tradizionale toscano.

(Foto: mostra di Julio Le Parc, Palazzo delle Papesse di Siena)

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