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Eventi

Il corridoio vasariano come al tempo dei granduchi e le altre riaperture degli Uffizi

I visitatori di tutto il mondo potranno quotidianamente godere una passeggiata panoramica unica sopra il centro di Firenze. Si tratta del Corridoio vasariano, un percorso che li porterà a camminare sopra il Ponte Vecchio in modo da raggiungere, di là dall’Arno, il giardino di Boboli e la reggia di Palazzo Pitti.

Più che un viaggio, sarà un vero e proprio salto indietro nel tempo di quasi mezzo millennio, quando il Corridoio fu creato nel 1565 dall’architetto Giorgio Vasari. Uno dei luoghi più iconici del Rinascimento, riportato oggi alla sua originaria nudità, si mostra al visitatore come un “tunnel aereo”, lungo oltre settecento metri sopra il cuore della città, esattamente come appariva all’epoca in cui i signori di Firenze lo percorrevano per arrivare in brevissimo tempo a Palazzo Vecchio, attraversando indisturbati e sicuri il Ponte Vecchio, dalla loro dimora di Palazzo Pitti.

Non solo un passaggio esclusivo, ma la possibilità di apprezzare in tutta la sua estensione la vastità, la coerenza e la ricchezza della cittadella medicea del potere e delle arti. Questa apertura, infatti, va di pari passo con l’opera sistematica di riqualificazione e di ricomposizione museale in corso e che vede concentrate allo stesso livello le cure sia su Boboli che su Palazzo Pitti. Qui ha riaperto il Museo della Moda e del Costume, con tante novità: nuova veste e nuovo affascinante allestimento che mette in dialogo gli oltre 80 costumi che ospita, con le creazioni dei grandi artisti coevi, dal Settecento all’Avanguardia italiana. Riaperte il 21 gennaio anche le 14 sale degli Appartamenti Reali abitati, nel corso di 300 anni, dai Medici prima e da Lorena e Savoia poi. Questi spazi unici ospitano una combinazione, in perfetto equilibrio, di elementi decorativi provenienti dalle diverse dinastie che li hanno abitati: dal Gran Principe Ferdinando de’ Medici che vi abitò nella seconda metà del Seicento, a Vittorio Emanuele III di Savoia, che nel 1919 cedette il palazzo e il retrostante Giardino di Boboli allo Stato italiano. Da quel momento, Palazzo Pitti è diventato uno dei luoghi più visitati della città, attirando turisti da tutto il mondo. Tempo di inaugurazioni anche al Giardino di Boboli. Qui diventa visitabile il Giardino delle Camelie, uno degli angoli più segreti del parco mediceo, mai aperto al pubblico prima. Pensato in origine per mettere in comunicazione gli appartamenti privati dei granduchi, alla fine del Settecento fu destinato alla coltivazione delle camelie, in linea con la moda del tempo. Comprende attualmente 49 esemplari di 37 varietà, alcune delle quali molto significative per dimensioni e colori: tra queste la splendida “Candidissima”, risalente al 1830.

Le ceramiche di Montelupo per le farmacie storiche della Toscana

Un’esposizione diffusa su tutto il territorio della regione consente, sino al 6 gennaio 2025, di addentrarsi nella secolare storia della produzione ceramica di Montelupo, la “fabbrica di Firenze”, che tra gli altri splendidi manufatti, in epoca medicea e sino al Seicento, ha prodotto vasi e contenitori per le più note spezierie di ospedali, conventi e per le famiglie più importanti della Toscana.

Prodotti dai vasai di Montelupo con la stessa raffinatezza che connotava le maioliche da tavola, questi recipienti assicuravano inoltre una perfetta conservazione delle erbe che contenevano, dimostrando l’estrema perizia tecnica degli opifici di produzione. Il percorso espositivo passa da Firenze per il museo dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, attivo sin da 1288 e fa tappa all’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, fondata nel 1221 dai frati Domenicani proprio per le preparazioni medicamentali. Altre tappe presso il Museo del convento di San Marco ed il Museo Galileo. Tocca Figline dove visitare l’antica spezieria dell’Ospedale Serristori, la Spezieria di Santa Fina a San Giminiano e l’Aboca Museum di Sansepolcro.

La storia della ceramica di Montelupo ha una data capitale: il 1973, quando viene rinvenuto un pozzo di 32 metri di profondità e risalente al Duecento usato nei secoli come “discarica” per le varie fornaci del luogo, che vi buttavano i pezzi danneggiati durante la lavorazione e la cottura. Una vera manna per gli archeologi che hanno potuto usare questa fonte di reperti accumulatisi nei secoli, ritornando ordinatamente indietro nel tempo per testimoniare l’importanza di una tradizione che, dal XIII secolo, non si è mai più interrotta. Ancora oggi la ceramica è per questo territorio un tratto distintivo: accanto ai tanti atelier artigiani lavorano le imprese delle famiglie che dagli inizi del Novecento hanno dato un taglio imprenditoriale alle loro produzioni, sapendo aggiornare tecniche di produzione e stile, grazie ad innovazione e design.

Il Museo è il punto collettore di tutte queste componenti, non solo delle splendide realizzazioni che conserva, come il bacile detto “Rosso di Montelupo”, ma poiché si fa testimone delle botteghe artigiane, delle quali ospita le realizzazioni e con le quali collabora in occasione delle visite o delle residenze di artisti e designer internazionali. Ceramisti e artisti del panorama contemporaneo lavorano assieme e le loro creazioni si possono ammirare passeggiando lungo il percorso di arte urbana che punteggia le vie del borgo e che va arricchendosi di anno in anno.

Nella foto: la facciata del museo di Montelupo

La Toscana dei cammini

Il Giro d’Italia sale a San Pellegrino in Alpe, occasione per trekking imperdibili

A maggio, il Giro d’Italia attraverserà la Toscana, regalando agli appassionati di ciclismo un momento indimenticabile. Tra le tappe più spettacolari, spicca l’impegnativa salita verso San Pellegrino in Alpe, il borgo abitato più alto dell’Appennino (curiosamente diviso a metà tra Toscana ed Emilia). Infatti, con i suoi 1.525 metri di altitudine, San Pellegrino in Alpe offre una vista mozzafiato sui crinali montuosi e si trasforma nel luogo ideale per vivere l’emozione della corsa in questa splendida area della Garfagnana.

Chi deciderà di seguire il Giro d’Italia potrà approfittarne per esplorare i sentieri circostanti, immergendosi in un contesto naturale unico. Tra le escursioni più affascinanti, spicca il Giro del Diavolo, un itinerario ad anello di 15 km che unisce trekking e leggenda. Il percorso si snoda tra antichi boschi e ampi panorami, regalando scorci incredibili sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il nome, però, evoca un’aura di mistero: secondo la leggenda, il Diavolo lanciò una sfida a San Pellegrino, patrono del borgo, per mettere alla prova la sua fede. Si dice che durante questa disputa, il Diavolo abbia tracciato un sentiero tortuoso, simbolo delle difficoltà che i fedeli devono affrontare per raggiungere la salvezza. Ma non è l’unica leggenda che vede il santo e il diavolo protagonisti.

Oggi, percorrere il Giro del Diavolo significa immergersi in paesaggi selvaggi e silenziosi in buona parte sul crinale appenninico e con qualche passaggio tra ombrosi faggeti, dove gli appassionati di funghi possono portare a casa un bel bottino. Sul percorso anche due suggestivi rifugi dove trovare ristoro, comunque garantito anche dai ristoranti del paese.
San Pellegrino in Alpe è anche una tappa importante della Via Matildica del Volto Santo, l’antico cammino spirituale che fa parte dell’Atlante dei Cammini della Toscana.

Via Matildica del Volto Santo >

San Pellegrino e il Giro del Diavolo >

Vetrina Toscana

La Toscana regina del turismo enogastronomico

La settima edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano indica la Toscana come la destinazione preferita degli italiani, la regione più desiderata per i futuri viaggi enogastronomici. Il 33,9% dei turisti del Belpaese vorrebbe visitarla ed il 39,3% dichiara di essersi recato nel corso dei viaggi più recenti. La conferma dell’attrattività della sua enogastronomia e cultura proviene dall’essere stata la destinazione principale per vacanze alla scoperta dei borghi minori e delle aree interne: è stata scelta dal 19,1%, seguita a distanza dall’Umbria. La regione vanta quest’anno un ulteriore primato: la cucina toscana è la più diffusa in Italia. È presente nel 17,3% dei ristoranti della piattaforma TheFork, precedendo le cucine piemontese e siciliana.

Tra i primati della regione c’è anche quello di avere l’unico progetto ‘pubblico’ e di grandi dimensioni sull’enogastronomia a cui le imprese accedono gratuitamente: Vetrina Toscana, il progetto che promuove il turismo enogastronomico festeggia un traguardo importante: un quarto di secolo.

Con oltre 2000 imprese aderenti, 360 eventi annuali, 500 schede sui prodotti tipici, 400 ricette tradizionali, 43 mila follower, 1929 uscite sui media nel 2024, Vetrina Toscana disegna una mappa dettagliata del bello e del buono della regione e anche per questo ha ricevuto nel 2021 due importanti riconoscimenti: è stata designata dalla Commissione Europea come “best practice” nella promozione dell’agroalimentare e ha vinto il premio come “Miglior Progetto di Marketing – Italia” del Gruppo Italiano Stampa Turistica.

Proprio grazie all’esperienza nel campo del turismo enogastronomico maturata con Vetrina Toscana, la Regione Toscana è stata designata dal  Ministero del Turismo come capofila per la  valorizzazione gastronomica delle regioni e province autonome all’interno del progetto: “Scopri l’italia che non sapevi – Viaggio Italiano” E’ nato così: “Aromi d’Italia”, un progetto capace di raccontare l’identità gastronomica del nostro paese attraverso due azioni: un bus-ristorante di ultima generazione attrezzato con tutti i comfort che ha girato l’Italia e la creazione di un kit olfattivo che ha l’obiettivo di essere un nuovo e originale strumento di promozione del nostro paese.

www.vetrina.toscana.it

Cicloturismo

La Toscana protagonista del Giro d’Italia

Il Giro d’Italia 2025 si prepara a regalare emozioni indimenticabili, e quest’anno la Toscana sarà protagonista con tre tappe straordinarie che esalteranno le iconiche colline, i borghi medievali e le città d’arte mettendo alla prova i campioni e regalando emozioni uniche agli appassionati di ciclismo.

Tappa 9 – 18 maggio 2025

Gubbio – Siena

È la tappa degli sterrati, le famose strade bianche per cui la Toscana vanta un primato mondiale con l’omonima Classica di cui si percorreranno 5 tratti per un totale di 29.5 km. Luoghi come Pieve a Salti e Monteaperti saranno il trionfale preludio all’Ingresso a Siena da Fontebranda, con il Muro di Santa Caterina prima di arrivare in piazza del Campo.

Tappa 10 – 20 maggio 2025

Lucca – Pisa

Crono molto veloce di poco più di 28 km regalerà scorci scenografici con il mezzo giro delle Mura di Lucca in partenza per poi prendere la direzione di Pisa attraverso il Foro di San Giuliano e la stessa San Giuliano Terme. L’acquedotto Mediceo farà da sfondo alla tappa fino all’Arno. Gran finale sotto alla torre pendente in Piazza dei Miracoli.

Tappa 11 – 21 maggio 2025

Viareggio – Castelnuovo nei Monti

Da Viareggio si risale la Garfagnana passando da Barga e Castelnuovo per cominciare una salita iconica che torna al Giro d’Italia dopo 25 anni e che porterà i professionisti a San Pellegrino in Alpe con tratti al 20% di pendenza. Sarà l’occasione per vivere le colline toscane, i vigneti, gli oliveti e i borghi avvolti dall’entusiasmo di un evento sportivo di livello mondiale come il Giro rosa, e per scoprire il patrimonio storico e culturale che fa da sfondo alle tappe in un’inedita atmosfera di festa.

 In Giro d’Italia in Toscana in tre step

  • Prenotare il proprio soggiorno attraverso Visittuscany o i tanti tour operator internazionali accreditati
  • Organizzare il proprio itinerario: Scoprendo gli itinerari ciclabili della Toscana e pedalando sulle strade dei campioni godendosi pause di benessere nelle capitali termali lungo i percorsi
  • Partecipare agli eventi: Tantissimi gli eventi collaterali e iniziative organizzate in occasione del Giro d’Italia.

#mytuscany #tuscanybybike

FOTO GALLERY https://drive.google.com/drive/folders/1NMeqJJs9iqEPqUHnJqx_sWIBl9qxDRu3?usp=sharing

Made in Tuscany

Un anno di artigiani in mostra

L’artigianato toscano si mette in vetrina ogni anno grazie a numerose fiere, frequentate dai residenti ma particolarmente interessanti per i viaggiatori più curiosi. La Fortezza da Basso di Firenze ospita intorno al ponte del 25 Aprile e del Primo Maggio l’evento più vecchio a livello nazionale: è Mida (Mostra internazionale dell’artigianato) nata nel 1931. Altra mostra fiorentina è quella che, dal 1995, coinvolge un centinaio di artigiani chiamati a popolare Giardino Corsini, a due passi dalla stazione, con spazi anche per l’enogastronomia (a settembre). Sempre a Firenze, è in intensa l’attività didattica ed espositiva del Pio istituto de’ Bardi (Palazzo Capponi, nella zona Oltrarno) nato per volontà dell’ultimo esponente della celebre famiglia, proprio per sostenere gli artigiani fiorentini. Montelupo Fiorentino organizza il Festival internazionale della ceramica (Ceramica Off), evento diffuso che, per circa un mese (tra giugno e luglio) propone performance di ogni tipo, con espositori da ogni dove, per valorizzare la storica produzione locale di piatti decorati (sono coinvolte anche le manifatture locali). Da segnalare, a Lucca, il doppio appuntamento (in primavera e in autunno) di Fashion in flair, che unisce artigiani e designer da tutta Italia, con street food e molti eventi collaterali. Sempre in primavera, tra aprile e maggio, Anghiari (Arezzo) ospita una mostra di antichi mestieri e nuove arti. Nel profondo sud della regione, nella magica zona del tufo, Sorano (Grosseto) offre un evento nella settimana intorno a Ferragosto che segue il filo conduttore di Cibo, arte e artigianato: laboratori, visite guidate e artigiani provenienti da tutta Italia. Queste le fiere più note e longeve, prese da un teorico, fittissimo “cartellone”.

Toscana Sostenibile

Sulle tappe del giro d’Italia – Siena città sostenibile

Tra venerdì 9 maggio e domenica 1° giugno atleti da tutto il mondo si sfideranno su uno dei percorsi a due ruote più famoso del mondo: il giro d’Italia. In toscana passeranno per le città di Gubbio, Siena, Lucca, Pisa, e Viareggio. Ogni tappa ha le sue peculiarità, una però si distingue per la sua attenzione particolare ai temi della sostenibilità. Siena, il piccolo comune di 50 mila abitanti è rinomata in tutto il mondo per il suo Palio tradizionale, per i prodotti di artigianato finissimo e non da ultima per la sua cultura enogastronomica. Nel febbraio 2023 La città ha ottenuto il riconoscimento del Global Sustainable Tourism Council (GSTC) per essere la prima città d’arte italiana e mondiale ad essere certificata come destinazione sostenibile.

Da sempre attenta al benessere delle persone, la città ha scelto di fare un passo in avanti e di impegnarsi a diminuire gli impatti ambientali e ad aumentare l’inclusione sociale secondo un modello di certificazione internazionale. Siena ha ingaggiato tutti gli stakeholders principali e ha stilato un piano che persegue un miglioramento continuo e il raggiungimento, a livello locale, degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

La città ha reso concrete alcune buone pratiche che permettono una migliore fruibilità della città a cittadini e turisti, il miglioramento della qualità dell’aria e della salute delle persone, ma anche la tutela della biodiversità e la valorizzazione dei patrimoni culturali, dei beni UNESCO e delle tradizioni locali. Per residenti e visitatori con disabilità motorie, Siena mette inoltre a disposizione una comodissima APP “Siena Accessibile” che raccoglie tutte le informazioni relative a parcheggi per disabili, mobilità e trasporti pubblici, ma anche l’accesso agli impianti sportivi e le associazioni di supporto alle famiglie.

Sul sito Visit Siena sono raccolte tutte le iniziative di sostenibilità attivate dalla città, per saperne di più: https://visitsienaofficial.it/sostenibilita/

Cultura

Una sosta in Versilia con i Medici

Anche in Versilia il passaggio della famiglia Medici è stato significativo e si coglie nel Palazzo di Seravezza, una delle 12 residenze medicee che, insieme al giardino di Boboli e al parco di Pratolino, fanno parte del bene seriale patrimonio dell’Umanità dal 2013 “Ville e giardini medicei”.

Una dimora, quella di Seravezza, dalla triplice valenza: residenza di svago, avamposto strategico e sigillo di potere su una delle zone più contese della Toscana, la Versilia. Fu fatto costruire da Cosimo I tra il 1561 e il 1565, come dimora temporanea della famiglia per il controllo sulle attività di estrazione del marmo e dell’argento, che il granduca aveva incrementato grazie alla scoperta di nuove tipologie di materiali come la breccia di Seravezza, largamente usata nelle costruzioni medicee.

Sede di villeggiatura estiva prima dei Medici e poi dei Lorena, il complesso di Seravezza comprende oltre al palazzo, la cui semplicità e solidità costruttiva ne rivela la potenziale funzione difensiva, una cappella, un giardino all’italiana e le scuderie, ed è sede oggi di una biblioteca, di un archivio e di un museo. Si tratta di quello del Lavoro e delle tradizioni Popolari della Versilia Storica che ripercorre, tramite reperti e testimonianze, lo sviluppo di questo prezioso territorio.

https://www.palazzomediceo.it

(Foto di copertina: Stefano Casati)

Terme toscane

Alle terme con il Giro d’Italia 2025

Anche quest’anno il Giro d’Italia attraversa la Toscana regalando agli appassionati e alle loro famiglie occasioni di emozioni alle quali si possono abbinare momenti di relax nelle Terme che si trovano a poca distanza dal tracciato ufficiale.

La prima delle tre tappe che interesseranno la Toscana avrà come arrivo la meravigliosa Siena, entrando in toscana da Mercatale. Siamo in uno dei territori più rinomati per l’offerta termale che questa propone e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Le Terme di Montepulciano salutano il Giro per prime e offrono acqua termale sulfurea ottima per apparato respiratorio e per i disturbi artro-reumatici.  Il Castello di Velona offre paesaggi mozzafiato sulla val d’Orcia e piscine le cui acque hanno effetto sul miglioramento della circolazione del sangue, sul sistema scheletrico e sulla pelle, grazie all’altissima densità di minerali, in particolare Calcio e Magnesio. Poco più a sud le acque delle Terme di Chianciano, oltre a risolvere disturbi del fegato, hanno una potente azione antiinfiammatoria sull’apparato osseo e sulle vie respiratorie. Terme sant’Elena, sempre a Chianciano, sono rinomate per le cure idropiniche: detox per tutto l’organismo.

Seguendo il tracciato del Giro, verso Siena, si passa a pochi chilometri da Bagno Vignoni, che oltre a offrire la sua iconica piscina al centro dell’abitato antico, propone varie possibilità di cure e bagni nelle calde acque dei suoi stabilimenti. Albergo Posta Marcucci offre un’acqua che scaturisce a 49° per alleviare le pene di ossa, pelle, vie respiratorie. Adler spa Resort Thermae offre acque di salute e un ampio ventaglio di trattamenti nella spa a 5 stelle. Terme Bagno Vignoni oltre alle acque propone massaggi tradizionali e di antiche tradizioni orientali ispirati alla filosofia green.

Proseguendo lungo l’itinerario, si lambiscono le Terme di Petriolo che chiudono le visite termali della prima tappa toscana del Giro, la nona della competizione.

Dopo un giorno di riposo “termale”, il Giro d’Italia riprende con una tappa a cronometro che partirà da Lucca e raggiungerà Pisa attraversando l’abitato di San Giuliano Terme dove si trovano le acque termali dei Bagni di Pisa indicate, tra l’altro, per la cura di muscoli e articolazioni. Terza e ultima tappa toscana, partirà dal lungomare di Viareggio, in Versilia, a poca distanza dalle Terme della Versilia a Cinquale di Montignoso dove approfittare dei fanghi ottenuti dalla torba proveniente dal vicino lago di Massaciuccoli.

Prima di salutare la Toscana ed uscire dalla regione a San Pellegrino in Alpe, chi volesse può beneficiare delle Terme Bagno Barnabò, a Bagni di Lucca: 40° per alleviare dolori osteo-articolari, muscolo-tendinei, fastidi artroreumatici per una generale azione miorilassante e analgesica, insomma perfetta per azzerare le fatiche di uno spirito sportivo e ripartire in sellino.

Mostre

Vernici e mostre in corso in Toscana

In attesa delle grandi mostre di primavera come Tracey Emin a Firenze e Daniel Buren a Pistoia (immagine di copertina) ecco le mostre appena inaugurate.

GIARDINO DI CARTA. IL FILO E IL SEGNO: ASSEMBLAGGI, INNESTI, LIBRI-DIARIO

Dal 15 febbraio all’ 8 Giugno 2025

LUOGO: Santa Maria della Scala e altre sedi – Siena

Dedicata a Primarosa Cesarini Sforza, artista affermata con una vasta attività internazionale, conosciuta per il personale linguaggio espressivo che integra ricamo, disegno, pittura, assemblaggi, in supporti di tela o di carta, andando a ricostruire un universo simbolico che nasce da un processo mnemonico, mai nostalgico dei ricordi.

VISIONI DI MITI E RITI ETRUSCHI A FIRENZE

Sino al 7 aprile 2025

LUOGO: Museo Archeologico Nazionale – Firenze

Una mostra su opere della pittura antica che – sebbene rimaste prive di contesto a causa degli scavatori clandestini – continuano ancora a narrare per immagini la storia, il mito e l’arte.

SALVATORE FERRAGAMO. 1898-1960

Sino al 27 aprile 2025

LUOGO: Museo Ferragamo – Firenze.

La storia del grande artigiano e il ricordo della prima esposizione retrospettiva su Salvatore Ferragamo presentata nel 1985 a Palazzo Strozzi, una mostra itinerante che rappresentò l’inizio di un nuovo modo di vedere la moda come portatrice di un messaggio culturale, denso di valori e di significati. L’arco temporale copre gli anni che corrono dal 1898, data di nascita di Ferragamo, alla sua morte, avvenuta nel 1960. Tuttavia, la prospettiva e la scelta dei contenuti suggeriscono e propongono considerazioni differenti.

MARGHERITA MANZELLI: LE SIGNORINE / PETER HUJAR: AZIONI E RITRATTI / VIAGGI IN ITALIA

Sino al 11 maggio 2025

LUOGO: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci – Prato

Personaggi femminili popolano i dipinti di Manzelli: indipendenti, fiere, senza tempo, androgine si prendono la scena e decidono loro modalità e forme di rappresentazione, sfidando convenzioni e rivendicando la propria indipendenza.

Il fotografo Peter Hujar cattura ritratti diretti ma enigmatici di persone e animali, immagini di performer e nudi maschili, in stretta sintonia con la scena che caratterizzava l’East Village negli anni Settanta, dove emergeva il linguaggio della performance e si affermava lo studio sul movimento.

JOAN MIRÓ A MONTECATINI TERME

Sino al 29 giugno 2025

Mo.C.a. – Montecatini Terme

La galleria civica custodisce, fin dall’apertura nel 2012, la Dona Voltada d’un Vol d’Ocells, una delle cinque opere più grandi al mondo realizzate dal maestro surrealista.  La mostra si pone come omaggio al rapporto tra l’artista e la città.

TESORI DI SETA. CAPOLAVORI TESSILI DELLA DONAZIONE FALLETTI

Sino al 21 dicembre 2025

LUOGO: Museo del Tessuto – Prato
In occasione dei 50 anni dalla fondazione del Museo del Tessuto, una mostra di tessuti europei dal Quattro al Settecento celebra la straordinaria donazione di Giovanni Falletti composta da oltre 2.000 oggetti tra tessuti, stampe, libri, accessori, maschere rituali e armi storiche.

GIUBILEO 2025: INTRECCI DI ARTE E FEDE A PRATO

Sino al 28 dicembre 2025

LUOGO: Prato, Museo dell’Opera del Duomo

Spiritualità e la bellezza dei paramenti liturgici, delle chiese giubilari e dei documenti storici, culminando all’interno della Cattedrale di Santo Stefano con il Crocifisso ligneo di Giovanni Pisano. Una panoramica coinvolgente sul Giubileo che intreccia arte, storia e fede, invitando il visitatore alla riflessione.  ⠀

REX RUSELLARUM. LE TOMBE PRINCIPESCHE DI SASSI GROSSI E LA NASCITA DI ROSELLE

Sino al 28 settembre 2025

LUOGO: Museo archeologico e d’arte della Maremma – Grosseto

Un’occasione unica per entrare in contatto con i reperti provenienti dalla tomba dei Sassi Grossi, scoperta nel 2003 durante lavori agricoli a pochi passi dall’antica città etrusca di Roselle.

Vernici e mostre di dicembre

IMPRESSIONISTI IN NORMANDIA

Sino al 4 maggio 2025

LUOGO: Firenze, Museo degli Innocenti

A 150 anni dalla mitica esposizione di Parigi che sancì la nascita del movimento, oltre 70 opere dei principali esponenti di questa famiglia artistica come Monet e Renoir e di altri importanti pittori attivi a Parigi come Bonnard, Villon vogliono testimoniare la fascinazione di queste generazioni artistiche per la Normandia, la sua luce ed i suoi repentini cambi di cielo. Valli verdeggianti, cieli infiniti e trasparenze dell’acqua fanno di questa regione del nord della Francia non solo una meta eletta ma un vero e proprio laboratorio di idee e sperimentazioni. Opere a confronto che testimoniano, inoltre, i continui scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.

ARTE TRA DUE SECOLI

Sino al 6 gennaio 2025

LUOGO: Lucca, Complesso di San Micheletto

Le scene intime e quotidiane di Silvestro Lega, i paesaggi di Plinio Nomellini, le tele di Giovanni Fattori, Galileo Chini, Giovanni Boldini, Oscar Ghiglia e di molti altri protagonisti dell’arte italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento.  Una selezione di opere fino ad ora mai esposte al pubblico e provenienti dalla preziosa e ben più ampia Collezione Vincenzo Giustiniani.

STANISLAO POINTEAU: UN MACCHIAIOLO TOSCANO DI ORIGINI FRANCESI

Sino al 16 febbraio 2025

LUOGO: Museo Ghelli, San Casciano in Val di Pesa (FI)

Terre degli Uffizi torna a San Casciano con una mostra monografica dedicata per la prima volta al pittore franco-fiorentino Stanislao Pointeau e al ruolo da lui rivestito nella genesi e nella maturazione della “macchia” a Firenze e in Toscana.

OSVALDO PERUZZI. SPLENDORE GEOMETRICO FUTURISTA

Sino al 23 febbraio 2025

LUOGO: Livorno, Fondazione Livorno

Nell’anno del ventesimo anniversario della scomparsa di Osvaldo Peruzzi, Fondazione Livorno ospita nei propri spazi espositivi la mostra, comprende circa 100 opere tra dipinti, disegni, carteggi e documenti, del futurista e aeropittore livornese.

RETROSCENA – STORIE DI RESISTENZA E DISSIDENZA NELLA COLLEZIONE DELLA RAGIONE

Sino al 2 aprile 2025

LUOGO: Firenze, Museo Novecento

Una mostra sugli artisti che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo. Attraverso le opere della Collezione Alberto Della Ragione. Esposte le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo e che sono stati amati e protetti da Della Ragione, tra cui Scipione, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, Renato Birolli e Emilio Vedova.

Capolavori del Trecento nelle terre di Siena

Il Metropolitan Museum di New York e la National Gallery di Londra hanno organizzato la mostra “Siena: the Rise of Painting: 1300-1350”, dedicata alla pittura senese. Ma questi e tanti altri capolavori del genio artistico senese possono essere ammirati visitando i territori che li hanno visti nascere, entrando in contatto con la cultura che da quelle basi si è sviluppata e scoprendo i luoghi che ancora oggi li conservano e li proteggono.

Duccio di Buoninsegna, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Simone Martini e altri protagonisti assoluti dell’arte gotica senese: basta un viaggio nei musei di queste terre, visitare i tantissimi centri storici che conservano veri capolavori per fare un tuffo nel passato più prezioso dell’arte senese. Sarà facile scoprire come le opere restano tuttora in dialogo con il loro contesto.

Innanzi tutto, i musei di Siena: Palazzo Pubblico custodisce il ciclo di affreschi del Buon Governo, l’allegoria dei valori civici di Siena nel medioevo dipinta da Ambrogio Lorenzetti. Il prezioso affresco con la Maestà, prima opera di Simone Martini, nella Sala del Mappamondo, dove si può ammirare anche l’affresco con la Consegna del castello di Giuncarico, attribuito a Duccio di Buoninsegna. Il maggior capolavoro di Duccio, la Maestà per il Duomo oggi è conservata al Museo dell’Opera del Duomo di Siena, che custodisce dello stesso artista anche un altro capolavoro assoluto: la Madonna di Crevole così come la Natività della Vergine di Pietro Lorenzetti. La Pinacoteca Nazionale conserva opere di Duccio, di Simone Martini e dei Fratelli Lorenzetti come l’Annunciazione di Ambrogio e la Pala del Carmine di Pietro e, sempre a Siena, a Palazzo Arcivescovile la meravigliosa Madonna del Latte.

E poi i Territori: Asciano, Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza. Il Trittico di Badia a Rofeno di Ambrogio Lorenzetti è oggi uno dei capolavori del Museo di Palazzo Corboli ad Ascano tra l’altro riccamente affrescato da pittori trecenteschi seguaci dello stesso Amborgio. Buonconvento conserva di Duccio la tavola della Madonna con Bambino proveniente dalla parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, la bella chiesa proprio a due passi dal Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia che la conserva. La Madonna con Bambino di Pietro Lorenzetti, attualmente nel Museo Diocesano di Pienza, si trovava fino a non molti anni fa nella chiesa dei santi Leonardo e Cristoforo di Monticchiello, a qualche chilometro dalla città di Pio II. A Castiglione d’Orcia, la tavola di Madonna con Bambino di Simone Martini, probabilmente scomparto centrale di un più ampio polittico, proveniva dalla pieve di Santa Degna, a pochi passi dalla Sala d’Arte San Giovanni dove è ora esposta. Un salto a Massa Marittima, nel grossetano per ammirare l’oro, l’argento, i lapislazzuli che Ambrogio Lorenzetti utilizza per la Maestà conservata al Museo d’Arte Sacra e nel Duomo la splendida Maestà di Duccio.

In foto: asciano lorenzetti-archivio FMS

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