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Una grande mostra internazionale su Giorgio Vasari

Pensata come momento centrale del vasto programma di celebrazioni, mostre ed eventi che stanno interessato la città natale del pittore de “Le Vite” in occasione dei 450 anni dalla morte, l’esposizione che riunisce capolavori provenienti da collezioni e musei di tutto il mondo costituisce il punto di partenza per un itinerario vasariano attraverso i luoghi della Toscana che conservano opere di uno dei personaggi più influenti del XVI secolo.

Dal 30 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 tornano ad Arezzo, presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e l’ex Chiesa di Sant’Ignazio, oltre 100 capolavori tra inediti, opere monumentali e prestiti da importanti istituzioni museali fra cui Met, Louvre, Uffizi e Albertina. la mostra dal titolo “Vasari. Il teatro delle Virtù”, pone l’accento sull’uso dell’allegoria, impiegata dal pittore soprattutto per omaggiare e glorificare il suo insigne protettore: il granduca Cosimo I. Simboli sacri e profani che Vasari utilizza sempre in modo innovativo, e che daranno vita ad un vero e proprio stile, caratteristico di un’epoca; uno stile che prende forma grazie alle mille suggestioni lasciate attraverso la sua multiforme produzione di prosa, architettura, scultura o pittura.

Vasari è un inventore senza posa che va scoperto attraverso i suoi progetti e le sue opere sparse su tutto il territorio toscano. Ecco allora che la mostra di Arezzo diventa il punto di partenza, o di arrivo, di un tour alla scoperta dei luoghi vasariani della Toscana. E si può partire da Firenze, che conserva il suo capolavoro architettonico: gli Uffizi, con la Gallerie ed il Corridoio, costruito “sopra il fiume, quasi in aria” a collegare gli edifici del potere mediceo e che da lui prende il nome di Corridoio Vasariano. Come ministro della cultura di Cosimo I, Vasari fonda l’Accademia delle Arti e del Disegno e a lui si deve la prima raccolta di opere che andranno a formare la collezione del primo museo moderno, gli Uffizi.

Bisogna entrare nella Cattedrale di Santa Maria Del Fiore per ammirare gli affreschi del Giudizio Universale che rivestono la Cupola. Monumentale la decorazione dello Scalone del Salone dei Cinquecento e tutti gli altri interventi pittorici realizzati in Palazzo Vecchio. E ancora sue opere in Santa Croce e in Santa Maria Novella come in moltissime altre chiese della città.

Vasari lascia lavori anche a Pisa, Siena, Pistoia, a Prato e in tutto il territorio aretino; a Camaldoli lavora presso il monastero e poi a Cortona, Castiglion Fiorentino e come architetto a Foiano della Chiana. Il tour si chiude Ad Arezzo, con la visita della sua casa museo, un rifugio il cui programma decorativo rappresenta la sua visione della pittura e dove scrisse l’opera che l’ha reso il primo storico dell’arte del Rinascimento: le Vite.

(Foto: Giorgio Vasari – Allegoria della Concezione, 1541 – CHIESA DEI SS.APOSTOLI E BIAGIO, FIRENZE, ARCIDIOCESI DI FIRENZE)

Di Gabriele Benucci

28 Set, 2024

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