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I panel su Patrimonio Unesco e Toscana al Femminile chiudono la prima giornata di Toscana Promozione Turistica alla TTG di Rimini

Beni patrimoniali, ambientali, immateriali e transazionali sono stati al centro della tavola rotonda con i referenti dei siti dal titolo “Toscana Patrimonio dell’Umanità” delle 14.30. Si è parlato del ricco giacimento Unesco e delle nuove strategie di promozione turistica. Beni patrimoniali, ambientali, ma anche immateriali e alcuni seriali, perché condivisi con altre regioni o Stati. Sono 16 in totale i Beni Unesco in Toscana, che per la prima volta si vuole valorizzare nella loro interezza, rafforzando il tema della varietà.

Anche in questo caso molto ricco il panel che ha visto presenti Francesco Tapinassi Direttore Toscana Promozione Turistica, Emanuela Rosa Clot Direttore di Bell’Italia, Inviaggio e Gardenia, Carlo Motta Responsabile Editoriale Libri Giorgio Mondadori, Claudia Massi Referente Candidatura Unesco Montecatini Terme, Alessandro Grassi Responsabile Comunicazione Montecatini Terme, Marzio Gabbanini Presidente di San Miniato Promozione, Raffaele Zortea Responsabile Comunicazione Riserva della Biosfera «Selve Costiere di Toscana” e Mura di Pisa, Lorenzo Bani Presidente del Parco di San Rossore, Alessandra Casini Direttrice del Parco Colline Metallifere, Lidia Bai Presidente Parco Colline Metallifere. Ha moderato Clara Svanera Giornalista e Autrice di cultura e turismo.

Francesco Tapinassi, direttore di TPT, ha evidenziato la necessità di promuovere il patrimonio Unesco toscano rendendolo comprensibile a tutti, senza presentarlo, cioè, come qualcosa di fruibile ai soli specialisti. Tapinassi ha anche sottolineato la necessità di comunicare questo patrimonio in maniera complessiva, senza differenziazione tra quello materiale e immateriale, ma come un giacimento unico di bellezza, suggestione, storia e tradizione.

Nella presentazione, particolare valore è stato attribuito al bene immateriale della Cerca e cavatura del tartufo, una tradizione tramandata di generazione in generazione e condiviso tra Toscana, Piemonte e alcune aree dell’Umbria e della Marche. In Toscana, San Miniato è stato uno dei 10 comuni fondatori dell’Associazione Città del tartufo che fin dall’inizio ha sostenuto il riconoscimento Unesco alla Cerca e cavatura.

A conclusione della prima giornata di TTG il panel “Benvenute in Toscana!” delle 15.30. Nell’incontro è stata raccontata l’anima femminile della regione col supporto del percorso narrativo Grand Tour delle donne realizzato in collaborazione con Dove / RCS.

Molto nutrito anche in questo caso il parterre degli invitati introdotti da Francesco Tapinassi Direttore Toscana Promozione Turistica e moderato da Clara Svanera Giornalista e Autrice di cultura e turismo. Con loro Giovanni Moro Capo Redattore di DOVE (Rcs-Cairo), Elisabetta Bardelli Rici General Manager antico setificio fiorentino, Simona Rafanelli Direttrice del Museo Etrusco di Vetulonia, Paola Lorenzin CNA Toscana, Syusy Blady Divulgatrice Turisti per Caso, Grazia Frappi Rievocatrice storica, Anna Barberini Proprietaria Be Vedetta Relais & Glamping Scarlino, Daniela Petraglia Proprietaria e Chef de La Pergoletta Pisa.

Il progetto accompagna da circa un anno quello sul turismo femminile “Benvenute”, ideato da Toscana Promozione Turistica, in cui viene proposto un viaggio nella regione guidato dalle voci di donne che la vivono quotidianamente grazie alle loro strutture ricettive, ristoranti, luoghi della cultura e dell’artigianato.

Alle 16.30 c’è stato spazio anche per “Benvenute al caffe!”: un momento in cui le imprenditrici toscane del turismo si sono raccontate in una “dolce” pausa caffè, con delizie toscane preparate con cura dalle lady chef.

 Il progetto del Grand tour delle donne

La Toscana da sempre è donna, emancipata, come le sue progenitrici etrusche, armonica come

l’arte rinascimentale di cui si nutre, rassicurante come le dolci colline che l’avvolgono. Oggi, come ieri, la regione depositaria di questo straordinario patrimonio continua a porre al centro le donne in viaggio, dedicandole un progetto sul turismo femminile, «Benvenute» basato sulla più intima accoglienza, sull’ascolto e sulla valorizzazione delle viaggiatrici. Dove, seguendone le tracce, ha inaugurato lo scorso febbraio un tour narrativo, il Grand tour delle donne, che racconta il territorio toscano attraverso le voci femminili che lo vivono quotidianamente, grazie alle loro strutture ricettive, i ristoranti, i luoghi della cultura e dell’artigianato.

Perché Grand tour?

Per ripercorrere idealmente il viaggio che molte signore del diciottesimo e diciannovesimo secolo compirono in Toscana, liberando sé stesse e le altre donne dal pregiudizio sul viaggio, appannaggio fino ad allora solo degli uomini, diventandone protagoniste consapevoli. Proprio loro, le donne del grand tour, colsero la sensibilità all’accoglienza della Toscana e la scelsero come meta privilegiata, apprezzandone le meraviglie artistiche e i paesaggi di sconfinata bellezza.

Un viaggio attraverso le buone pratiche

L’anima femminile della Toscana l’abbiamo colta ovunque, nelle pieghe delle 10 province: Siena, Pisa, Arezzo, Lucca, Firenze, Prato, Grosseto , Livorno. Massa-Carrara, Pistoia.

Attraverso l’empatia delle proprietarie di lussuosi hotel, come di semplici ma accoglienti bed and breakfast , ristoratrici stellate come a domicilio o di street food, ma sempre espressione più autentica della cucina. E poi attraverso le numerose produzioni locali: dall’artigianato artistico a quello tradizionale, da quello più strettamente legato alla moda, all’agroalimentare e al benessere. Senza dimenticare i presidi della cultura, sempre più spesso in Toscana diretti e curati da donne capaci e volitive, che contribuiscono a trasformare l’archeologia, il patrimonio naturale e la nostra storia in uno straordinario e moderno strumento di attrazione e conoscenza. Molteplici sono le professioni e le eccellenze grazie alle quali l’esperienza di viaggio diventa ancora più intensa.

Siena

Siamo partiti dalle più dolci colline , quelle senesi , che racchiudono un mosaico di centri storici custodi di preziose architetture: Siena. Un pezzo di patrimonio dell’umanità toscano è concentrato qui.  La città è un tuffo nel medioevo, ma anche nelle meraviglie del gotico e del rinascimento, che abbiamo colto  attraversando il suo stretto reticolo di stradine acciottolate, piazze e bastioni, seguendo la vitalità delle 17 contrade e in intervistando artiste di contrada, la proprietaria  di un hotel a due passi dal Piazza del Campo, ma andando anche alla ricerca delle radici più intime dello zafferano: a San Gimignano ,

abbiamo raccolto il racconto di una donna forte e creativa che intreccia la tradizione dello zafferano, di cui il borgo è depositario da secoli, alla sua indole artistica. Nella sua locanda  le pennellate di colori sulle pareti diventano l’ambiente ideale per regalare alle ospiti benessere, i  menu studiati “ad arte” per creare un equilibrio tra estetica e sostanza.  E spingendoci nelle colline ricoperte di viti e pini della Val d’Orcia, attraverso antiche storie di mezzadria trasformate in esperienze virtuose, come quella della produttrice di pecorino di Pienza, figlia di sardi giunti nella valle, negli anni sessanta.

Tra Unesco ed etruschi

Il respiro della storia ci ha condotti nell’antica  repubblica marinara. La città della torre pendente, che insieme all’agglomerato della piazza dei Miracoli che la circonda, rappresenta uno dei beni iscritti al patrimonio UNESCO della Toscana  è terra di accoglienza  da sempre. Qui c’è Daniela  che con il suo ristorante,  diventato presidio di sicurezza per le donne, ma troviamo anche l’agriturismo che organizza viaggi su misura per giovani donne.

Le terre di Pisa sono anche terre etrusche, addirittura un’antica Lucumonia: Volterra, conosciuta grazie a Gabriele D’Annunzio , come città di vento e di macigno per il vento sempre più o meno presente tutto l’anno, ma anche e soprattutto città dell’alabastro, sua pietra-simbolo,che è forgiata in oggetti di artigianato da secoli. Qui le artigiane e le maestre d’arte continuano a mallearlo realizzando meravigliose sculture. I loro laboratori sono un’esperienza imprescindibile per le viaggiatrici.

Lucca, accoglienza tra le mura medievali 

Sono sempre quattro le donne protagoniste del Grand Tour, anche a Lucca,  una città senza tempo conservata come uno scrigno, con la sua cerchia muraria perfettamente conservata e le sue “cento chiese”, che si snodano  in un dedalo di sinuose stradine. Ma il viaggio in questo caso si estende anche alla Lucchesia spingendosi fino ai boschi della Garfagnana, in una casa dal sapore antico e in un allevamento di pecore nell’Appennino.

Arezzo : tra rievocazioni storiche, oro  e chef di brigata

Il tour passa per  Arezzo, gioiello del Rinascimento, di cui è testimone di stile ed eleganza, con un’anima brulicante, quella delle prime domeniche del mese nelle quali le botteghe di restauro delle vie del centro storico danno vita al mercato dell’antiquariato, ma anche quella delle rievocazioni storiche come la giostra del Saracino, che fanno rivivere le atmosfere medievali.  L’amore per il territorio si snoda nelle produzioni artigianali d’oro , impresso nel dna della città , ma anche nella pasta fatta a mano dalle 18 donne che compongono la brigata dei due ristoranti intercettati nel nostro viaggio, e  porta anche il nome di donne eroine della letteratura, grazie al  b&B di Barbara nel centro storico.

Firenze; L’accoglienza della capitale del rinascimento

Il Grand tour delle donne si ferma  a Firenze, ove  le donne che “fanno la differenza” nell’accoglienza sono donne di successo custodi del ricco patrimonio della regione. Dalla raffinata ospitalità alle eccellenze della gastronomia, che sbarca in tv con Masterchef , dai preziosi tessuti protagonisti dell’artigianato sin dal rinascimento ai panorami mozzafiato che si sono trasformati in straordinarie  location delle produzioni cinematografiche, raccontate dalla presidente della film commission.

Prato

Il tour narrativo prosegue nei tessuti  di Prato , la capitale dei tessuti, ma anche luogo di intrecci umani, di relazioni commerciali che affondano le radici nel Medioevo. Dalla custode di un archivio storico, alla produttrice dei biscotti più celebri della Toscana , i cantuccini, fino ad un museo d’arte.

La Maremma e l’Arcipelago

Giunge nel sud della Toscana, nel lembo più selvaggio e più autentico della regione : la Maremma,la terra delle folte pinete  e del mare turchese, quello che si gode dalle finestre di un relais di Capalbio, la microregione delle tipicità gastronomiche più autentiche , quelle che si catturano nello street food di Silvia, delle radici etrusche che si colgono nei racconti di SImona, la direttrice del museo di Vetulonia.   E poi nei punti  più suggestivi dell’arcipelago.

Le donne delle terme

Il Grand tour delle donne sbarca infine nel mondo del benessere termale, di cui la Toscana è una delle  rappresentanti più prestigiose in Italia, ospitando un quarto delle  sorgenti termali italiane. Una storia che affonda le radici in età etrusca, e che continua oggi, come allora, grazie alla presenza di oltre 30 stabilimenti , tutti circondati da paesaggi idilliaci , ove è rappresentato ogni genere di acqua : dalle acque fredde con meno di 20°, ipotermali tra i 20° e i 30°, omeotermali tra i 30° e i 40°, ipertermali che superano i 40° fino a punte di ben 52°. Le acque fredde filtrano dalle profondità dei marmi apuani, mentre quelle calde sono generate dalla potenza del sistema vulcanico dell’Amiata.

E nuove puntate sono in arrivo.

Di Gabriele Benucci

11 Ott, 2023

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