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Vino e travertino secondo Mario Botta

Mario Botta realizzerà una cantina nell’azienda del Chianti Classico Arillo in Terrabianca a San Fedele Paterno (Comune di Radda in Chianti), utilizzando il travertino di Rapolano Terme. L’investimento plurimilionario, che prevede una facciata con grandi cerchi concentrici, un agriturismo con piscina e un ristorante al comando dello chef tre stelle Michelin Heinz Beck, è dei coniugi Burkard, proprietari di Arillo in Terrabianca e di altre due tenute: Il Tesoro, in Maremma e Colle Brezza, in Val d’Orcia. Nemmeno per Mario Botta è l’unica cantina di cui si è occupato in Toscana (l’altra è Petra a Suvereto, del gruppo Terra Moretti), mentre è consueto per l’architetto l’uso dei laterizi (oltre al travertino), nei suoi lavori. Le numerose “cantine d’autore” toscane comprendono firme prestigiose, come quelle di Renzo Piano o Tobia Scarpa. Il travertino di Rapolano è una roccia sedimentaria formata da carbonato di calcio e minerali argillosi, con colorazioni che vanno dal bianco al marrone con venature marcate. Si trova, comprensibilmente, in prossimità di sorgenti termali, come San Casciano dei Bagni o Sarteano. Una visita a Rapolano può essere una sorpresa, grazie alle due suggestive realtà termali (Terme Antica Querciolaia e Terme San Giovanni), ai centri storici (Rapolano e Serre di Rapolano) contornati da parchi e paesaggi magnifici, alle aziende artigiane e a scenografiche cave. Il travertino viene usato soprattutto per complementi di arredo, arredo urbano ma anche per realizzare bagni o persino mobili da cucina.

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