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Una nuova narrazione di Santa Croce: verso l’inaugurazione della Cappella Cerchi

Il complesso monumentale di Santa Croce a Firenze è da sempre luogo di dialogo tra la città, la Toscana e il mondo.  Il complesso comprendente la basilica, i Chiostri e le cappelle, rappresenta un patrimonio creato nel segno della fede ed ora sarà valorizzato attraverso progetti speciali e percorsi tematici cittadini e regionali, che ne esalteranno la spiritualità a partire dall’esperienza di visita.

Il nuovo progetto, che si svilupperà nei prossimi due anni, ripensa un nuovo percorso di Santa Croce nel segno del suo ispiratore, San Francesco.  Non a caso Santa Croce è il punto di partenza dei cammini di San Francesco, che arrivano fino a La Verna, in provincia di Arezzo.

L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità dell’esperienza di incontro con il complesso monumentale e di far comprendere al pubblico, rispettando i diversi stili di visita e gli interessi personali, lo straordinario intreccio di spiritualità, arte e storia che caratterizza Santa Croce, dando enfasi alla valenza dei luoghi francescani.

I visitatori potranno seguire un percorso introduttivo allestito negli spazi dei primi ambienti che incontrano (Cenacolo, Cenacolo d’Inverno, Cappella Cerchi), che permetterà di prendere poi consapevolezza nel modo migliore dei chiostri, della Cappella Pazzi e della stessa basilica, riconnettendo la bellezza delle opere d’arte ai valori e alla storia.

Il primo passo della nuova narrazione è la prossima inaugurazione della cappella Cerchi (entro novembre) riallestita in chiave francescana. La cappella fu probabilmente edificata per volere di Enrico di Oliviero de’ Cerchi, terziario francescano, che nel testamento del 1285 Enrico lasciò 2000 fiorini forse destinati alla costruzione e decorazione di questo spazio.

L’ambiente accoglie ancora tre stemmi della famiglia: al centro della volta, sull’arco di ingresso all’abside e su una sepoltura nel pavimento. Alle pareti sono visibili frammenti della decorazione murale originale della cappella, con velari e girali.

Alla casata appartenne la sorella del committente, Umiliana, anche lei terziaria francescana, morta nel 1246 e beatificata nel 1694, il cui Busto reliquiario – capolavoro della plastica fiorentina del secondo Trecento – è esposto in chiesa insieme all’urna contenente il suo corpo.

Il nuovo allestimento della cappella è stato pensato per permettere ai visitatori di conoscere la straordinaria vicenda umana e spirituale di san Francesco d’Assisi, presentando allo stesso tempo il modo in cui è stata narrata dagli artisti e dalle sue biografie la Vita prima (o Vita beati Francisci) e la Legenda Maior.

La Vita beati Francisci (o Vita prima) venne ultimata nel 1229 da Tommaso da Celano su richiesta di papa Gregorio IX, mentre la Legenda Maior fu commissionata a Bonaventura da Bagnoregio dal Capitolo generale dei frati francescani del 1260 e completata nel 1263.

L’opera di san Bonaventura divenne la biografia ufficiale dell’Ordine e sostituì tutte le narrazioni precedenti, di cui nel 1266 venne ordinata la distruzione per dare un’interpretazione unitaria degli insegnamenti di san Francesco. Uno strumento digitale arricchisce il percorso, costellato di narrazioni biografiche e rappresentazioni artistiche: un touch screen che presenta la Via di Francesco in Toscana, un insieme di cammini che partono proprio da Santa Croce per collegare i luoghi legati alla vita del santo disseminati nella Regione.

Di Gabriele Benucci

31 Ott, 2023

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