I visitatori di tutto il mondo potranno quotidianamente godere una passeggiata panoramica unica sopra il centro di Firenze. Si tratta del Corridoio vasariano, un percorso che li porterà a camminare sopra il Ponte Vecchio in modo da raggiungere, di là dall’Arno, il giardino di Boboli e la reggia di Palazzo Pitti.
Più che un viaggio, sarà un vero e proprio salto indietro nel tempo di quasi mezzo millennio, quando il Corridoio fu creato nel 1565 dall’architetto Giorgio Vasari. Uno dei luoghi più iconici del Rinascimento, riportato oggi alla sua originaria nudità, si mostra al visitatore come un “tunnel aereo”, lungo oltre settecento metri sopra il cuore della città, esattamente come appariva all’epoca in cui i signori di Firenze lo percorrevano per arrivare in brevissimo tempo a Palazzo Vecchio, attraversando indisturbati e sicuri il Ponte Vecchio, dalla loro dimora di Palazzo Pitti.
Non solo un passaggio esclusivo, ma la possibilità di apprezzare in tutta la sua estensione la vastità, la coerenza e la ricchezza della cittadella medicea del potere e delle arti. Questa apertura, infatti, va di pari passo con l’opera sistematica di riqualificazione e di ricomposizione museale in corso e che vede concentrate allo stesso livello le cure sia su Boboli che su Palazzo Pitti. Qui ha riaperto il Museo della Moda e del Costume, con tante novità: nuova veste e nuovo affascinante allestimento che mette in dialogo gli oltre 80 costumi che ospita, con le creazioni dei grandi artisti coevi, dal Settecento all’Avanguardia italiana. Riaperte il 21 gennaio anche le 14 sale degli Appartamenti Reali abitati, nel corso di 300 anni, dai Medici prima e da Lorena e Savoia poi. Questi spazi unici ospitano una combinazione, in perfetto equilibrio, di elementi decorativi provenienti dalle diverse dinastie che li hanno abitati: dal Gran Principe Ferdinando de’ Medici che vi abitò nella seconda metà del Seicento, a Vittorio Emanuele III di Savoia, che nel 1919 cedette il palazzo e il retrostante Giardino di Boboli allo Stato italiano. Da quel momento, Palazzo Pitti è diventato uno dei luoghi più visitati della città, attirando turisti da tutto il mondo. Tempo di inaugurazioni anche al Giardino di Boboli. Qui diventa visitabile il Giardino delle Camelie, uno degli angoli più segreti del parco mediceo, mai aperto al pubblico prima. Pensato in origine per mettere in comunicazione gli appartamenti privati dei granduchi, alla fine del Settecento fu destinato alla coltivazione delle camelie, in linea con la moda del tempo. Comprende attualmente 49 esemplari di 37 varietà, alcune delle quali molto significative per dimensioni e colori: tra queste la splendida “Candidissima”, risalente al 1830.