In occasione dell’imminente apertura della mostra Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano al Quirinale, andiamo alla scoperta de “le vie dell’acqua in territorio chiusino.”
La mostra al Quirinale
I bronzi di San Casciano, rinvenuti a San Casciano dei Bagni al “Bagno Grande” lo scorso autunno e considerati una delle più grandi scoperte archeologiche dell’ultimo mezzo secolo, si potranno finalmente ammirare nella loro straordinaria bellezza e compattezza nelle sale espositive del Quirinale, a partire dal 23 giugno fino al 25 luglio e poi dal 2 settembre al 29 ottobre. La mostra dal titolo “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” viene presentata “come un viaggio all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio di Chiusi. La mostra racconta infatti la copiosa produzione in bronzo in quest’area e come le offerte in bronzo abbiamo qui un legame a doppio filo con l’acqua. Ecco perché, partendo dal luogo della scoperta, si propone un itinerario attraverso i luoghi dell’acqua cari agli Etruschi.
Il valore dell’acqua per gli etruschi
Gli Etruschi veneravano l’acqua come un elemento divino, che sgorgava dal ventre stesso della Terra. L’Etruria era punteggiata da corsi d’acqua, a partire dai due fiumi che ne delimitavano il territorio, l’Arno e il Tevere, e da bacini come il lago salato di Prile, una laguna collegata al mare su cui si affacciavano le lucumonie di Roselle e Vetulonia. Gli Etruschi li navigarono con abilità e sfruttarono i diversi bacini per l’immagazzinamento di questo bene prezioso. Dalle colline senesi alla Maremma grossetana: l’acqua è sempre stata protagonista.
San Casciano e la scoperta
A cominciare da San Casciano dei Bagni, antico borgo situato nel punto più meridionale della provincia di Siena, alle ultime propaggini delle colline toscane che poi cedono il passo all’Umbria.
Tra settembre e ottobre 2022 è stato estratto nella grande vasca del borgo, chiusa da colonne di travertino, il più grande tesoro rinvenuto intatto di epoca etrusco-romana e in contesto, cioè nel luogo esatto in cui era stato depositato.
Con l’avvento del cristianesimo la grande vasca era stata sigillata da blocchi e colonne di travertino, un sigillo per salvaguardare il santuario, per proteggere il tesoro religioso di devozione che c’era dentro, ma che di fatto ha salvato intatto l’immenso tesoro.
Dal santuario sorto intorno alla vasca termale, sono emerse 24 statue votive datate dal II al I secolo a.C. Una scoperta che ricostruisce il misterioso legame tra i popoli etruschi e i Romani, che riconoscendo il valore sacro dell’acqua e comprendendone gli effetti benefici, fecero nascere intorno alla sorgente un culto “salutifero”.
Chianciano
A una trentina di chilometri da San Casciano, un altro luogo legato all’acqua è Chianciano: quando nel Novecento si diffuse in Europa la cultura del termalismo, la fama di questa località si affermò ovunque con il motto “Chianciano, fegato sano”. Il Museo Civico Archeologico delle Acque conferma già nel nome lo stretto legame tra il popolamento del territorio e la presenza di sorgenti. Le sue sale conservano la più ricca collezione di canopi (urne cinerarie antropomorfe) al mondo, caratteristici della civiltà etrusca, e una copiosa raccolta di gioielli. Nelle acque ci si bagnava mescolando acqua e fango, con un metodo molto simile alle moderne spa. L’acqua cominciò a essere utilizzata come bevanda solo dopo le opere di bonifica compiute dal granduca di Toscana Leopoldo II (1797-1870). Si affiancarono alle proprietà di cura del fegato anche quelle di altre malattie. La sorgente Acqua Santa affiora da una grotta rocciosa ai piedi della collina che sovrasta la città di Chianciano.
Chiusi
E ancora “Acque etrusche” scorrono anche nel sottosuolo di Chiusi, una delle più prestigiose lucumonie etrusche. Sotto la cattedrale si snoda un intricato sistema idraulico di gallerie e cisterne, percorribile visitando il Labirinto di Porsenna, e nel Museo Civico “La Città Sotterranea” si ammirano un pozzo monumentale e un laghetto, testimonianze del capillare immagazzinamento delle acque.
Sarteano
La vicina Sarteano è ricca di sorgenti conosciute sin dall’era etrusca. Le sue acque sono concentrate in piscine con proprietà terapeutiche, ma serpeggiano anche sotto il centro abitato districandosi in cunicoli. All’interno della necropoli delle Pianacce, Sarteano custodisce una delle testimonianze di arte pittorica funeraria meglio conservata in Toscana, la Tomba della Quadriga Infernale, risalente al IV secolo a. C. e diventata dalla sua scoperta (di cui quest’anno si celebrano i 20 anni) una delle icone del mondo etrusco.
La prossima casa dei bronzi di San Casciano dei bagni
Sarà il Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei bagni ad accogliere i reperti dopo l’esposizione in programma al Quirinale. È stato appena firmato il rogito del Palazzo dell’Arcipretura, acquistato dallo Stato per destinarlo a sede del museo archeologico che ospiterà i bronzi e gli altri reperti provenienti dallo scavo del Bagno Grande e dalle ricognizioni archeologiche del territorio.
Per prenotare la visita alla mostra questo è il link: https://palazzo.quirinale.it/mostre/2023_bronzi-sancasciano/bronzi-sancasciano_home.html
Per approfondire https://www.visittuscany.com/en/destinations/san-casciano-dei-bagni/