L’estate toscana si chiude con un +4.1% nelle presenze. In crescita i fatturati. Sodisfatti 2 operatori su 3Una crescita media delle presenza del +4.1% sul 2016, con gli italiani che tornano a scegliere il mare toscano (+4.8%) e gli stranieri che si scoprono amanti della nostra montagna (+12.8%). Ma soprattutto, per la prima volta, i fatturati che fanno un salto in avanti (+1.3%) e due operatori turistici su 3 che si dicono più che soddisfatti. Nell’anno dell’estate da record per il turismo italiano, la Toscana si conferma meta amata dai viaggiatori internazionali (tedeschi e francesi in testa) e in grado di riconquistare il cuore dei propri connazionali. Questo lo scenario che emerge dall’indagine congiunturale condotta dal 28 agosto al 10 settembre, per conto di Toscana Promozione Turistica, da SL&A tra le 15 mila strutture ricettive oggi attive sul territorio regionale.
Un’estate sopra le righe… per tutti
Dopo anni di record, il risultato non era scontato, ma anche la stagione estiva 2017, per la Toscana, si è chiusa in maniera più che positiva. Non solo perché le presenze crescono, ancora una volta, ad un ritmo superiore rispetto al dato nazionale (+4.1% Vs 3.7%), ma soprattutto perché, per la prima volta, la soddisfazione degli operatori toscani è stata largamente maggioritaria (i due terzi) e generalizzata, con punte massime sui capisaldi del turismo regionale, come il mare (67%), le città (66%) e, grazie alla particolare stagione, anche e soprattutto la montagna (63%).
Un sorriso che è sia “sentiment”, che concretezza: sono cresciuti i clienti, con un valore medio ponderato del +4.1% rispetto ad un 2016 che già era stato un anno molto positivo: un’ulteriore crescita sulla crescita, qualcosa come 1.8 milioni di presenze in più registrate nelle strutture ufficiali. Cifra che sale a 4 milioni se si considerano anche le strutture non ufficiali.
A crescere sono soprattutto gli Italiani al mare (+4,8%) ed in montagna (+6,1), e gli stranieri nelle città (+3,6%) ed ancora, in modo eclatante, in montagna (+12,8%). Risultati che superano persino le già buone previsioni emerse dall’indagine di primavera e presentate a maggio 2017. Per la prima volta, inoltre, si registra anche un sensibile aumento dei fatturati (+1.3% in medi) con punte, in montagna (+5%) e al mare del (+2.4%).
Importanti conferme anche per quanto riguarda la ripresa del mercato interno; simbolo di un’Italia che ha vissuto un’estate di vacanze come ai tempi del boom economico e che vede, per quanto riguarda la Toscana, il turismo interno crescere del +2%. Mente, trainati dalla ripresa in atto in Europa, salgono le presenze di tedeschi, francesi, olandesi, belgi e svizzeri.
Inoltre l’estate 2017 si è dimostrata più lunga del solito, con il +20% di prenotazioni a settembre rispetto al 2016. E anche l’autunno, clima permettendo, lascia intravedere la possibilità di una coda lunga ed intensa di stagione. Tra i “must” dell’offerta turistica toscana di questa estate: natura e ambiente; enogastronomia e prodotti tipici; patrimonio artistico e culturale; sole e mare.
La Toscana è già al lavoro per il futuro
Una stagione estiva, turisticamente parlando, che non si registrava da anni in Toscana, dunque, ma i tanti segnali positivi, mette in guardia l’assessore al turismo Stefano Ciuoffo, non devono spingere a cullarsi sugli allori, ma a continuare a lavorare come è stato fatto negli ultimi anni. «Sul turismo – ha detto Ciuoffo durante la presentazione di oggi a Firenze – la Regione ha speso molto in termini di lavoro in questo scorcio di legislatura, a partire dal nuovo Testo Unico in materia per proseguire con la costruzione della nuova Agenzia Toscana Promozione Turistica, col dialogo costante con gli operatori e la realizzazione di prodotti e la promozione di tutto il territorio. Un impegno continuo che ha messo in evidenza l’esistenza di uno spazio percorribile che fino a qualche anno fa veniva percorso con modalità probabilmente poco corrette. E tutto questo lavoro ha permesso di capire agli operatori e a chi vuole investire nel turismo, che in Toscana questo è remunerativo. Ora però – avverte l’assessore – occorre continuare a lavorare, ancora di più, per dare continuità a questi risultati brillanti. Sono convinto che dalla costruzione degli ambiti territoriali omogenei e dei prodotti turistici omogenei potrà dispiegarsi il vero potenziale del nuovo Testo Unico e questo ci permetterà di compiere un ulteriore passo avanti verso la strutturazione di tutto il sistema».
L’assessore ha posto l’accento sulle sfide che ora si aprono per il turismo toscano. «Dovremo essere bravi a costruire una Toscana attrattiva durante tutto l’anno, e non soltanto nei periodi di picco. Ed altrettanto bravi a creare sollecitazioni e motivazioni di viaggio che forse ancora non ci sono. Il potenziale è altissimo. E il web costituirà l’ambiente ideale. Inoltre sarà davvero cruciale migliorare l’accessibilità e la fruibilità di gran parte del patrimonio che ancora non è conosciuto e che merita di essere messo a sistema. E la prospettiva di veder remunerato il proprio investimento è l’elemento che deve spingere tanti operatori a compiere questo salto».
Non nasconde la propria soddisfazione anche Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica. «La stagione estiva è andata molto bene, oltre le attese. Hanno influito vari fattori: il clima senza dubbio, ma anche le scelte strategiche di fondo, che hanno dato risalto alla possibilità di vivere una Toscana non limitatamente al mare o alle città d’arte. E il risultato relativo alla montagna ne è la riprova più evidente. Consistente anche il peso dello scenario socio-politico internazionale, che ha spinto ad esempio tanti italiani a ritenere più sicure tante mete della nostra penisola e magari, e questo vale anche per tanti stranieri, a preferirle ad esempio rispetto al Mar Rosso o alla Turchia».
«Un dato che valuto molto positivamente – ha aggiunto Peruzzini – è che 2/3 degli operatori che hanno risposto al questionario si sono dichiarati soddisfatti per l’andamento di questa estate. Gli altri risultati davvero degni di nota sono +12,8% degli stranieri in montagna, attratti non soltanto dal clima ma dai prodotti che per questa sono stati costruiti sul versante del turismo attivo, il +4,8% degli italiani al mare ed il +3,6% ancora degli stranieri nelle città d’arte. Adesso – ha concluso – il compito che abbiamo è di saper gestire questi numeri in funzione dei prossimi anni. Dobbiamo essere bravi a cercare di prevedere i picchi di flussi, che potranno riguardare determinati periodi e luoghi, e cercare di indirizzarli».