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Turismo Sportivo: un business da 9 mld di euro

Nel 2014 si stima che circa il 18% dei turisti che hanno scelto l’Italia come meta delle loro vacanze lo abbiano fatto spinti da motivazioni legate allo sport. Una cifra importante, equamente suddivisa tra turisti italiani (17.1%) e stranieri (18.6%), ma soprattutto in costante crescita, a conferma della dinamica positiva di questa particolare forma di turismo che, non ancora inserita nelle rilevazioni ufficiali dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), è oggi uno dei segmenti di nicchia in maggior espansione. Sono sempre di più, infatti, le persone che si muovo nel mondo per partecipare o assistere ad un’esperienza sportiva. Tanto che quella legata allo sport è oggi una nicchia turistica che genera nel mondo, annualmente, dai 12 ai 15 milioni di arrivi internazionali con una previsione di crescita del +6% all’anno. Il tutto per un segmento che rappresenta circa il 10% dell’industria turistica mondiale e genera un fatturato globale di circa 800 miliardi di dollari. A rivelarlo è una ricerca dell’Centro Studi Turistici di Firenze, presentata da Alessandro Tortelli – direttore scientifico del Centro  – in occasione del Convegno “Lo sport per il turismo attivo a Pisa e in Toscana”, che si è tenuto sabato 19 marzo all’Hotel Galilei di Pisa.

 

Il turismo sportivo nel Mondo e in Italia

 

Al livello mondiale, ha spiegato Tortelli nella sua presentazione, i principali paesi di origine dei turisti sportivi sono Regno Unito, Germania, Italia, Spagna, Danimarca, Svezia e Finlandia. E se in alcuni Paesi l’indotto generato dal turismo sportivo ha già superato la soglia del 25%, con l’Australia che è addirittura al 55%, l’Italia si difende bene con questo comparto che dal 2007 al 2013 ha fatto registrare un +25% in termini di flussi turistici e un +20% per quanto riguarda la spesa. Il tutto per un volume di affari pari a 9 miliardi di euro e circa 60 milioni di pernottamenti totali. E per capire la ricaduta che questa tipologia di turismo ha a livello di indotto basti pensare che il 52% della spesa interessa imprese ricettive e della ristorazione, ma ricadute importanti si hanno anche per le attività ricreative, culturali e di intrattenimento (24%). Senza contare che il settore agroalimentare riceve da questo segmento il 13% della spesa sostenuta dai turisti e quello dei trasporti circa il 3%. Ma ricadute importanti si hanno anche per l’editoria, le industrie manifatturiere e il settore del commercio.

 

Un turista high-spender

 

I turisti sportivi si caratterizzano per capacità di spesa elevata e per tempi di permanenza medi più lunghi rispetto ad altre categorie. La vacanza sportiva ha, infatti, un costo medio pro-capite pari a 97,43 € per il viaggio A/R (75,41 € per gli italiani e 122,83 € per gli stranieri). L’alloggio richiede mediamente 44,57 € al giorno (42,03 € per gli italiani e 46,86 € per gli stranieri) mentre 68,59 € (67,26 € per gli italiani e 69,99 € per gli stranieri) sono destinati alle restanti spese giornaliere. Inoltre, una volta rientrati nel loro Paese di origine, sono soliti raccomandare alla loro rete di conoscenze le mete dei loro recenti viaggi. Basti pensare che il 90% di coloro che hanno viaggiato in Germania per assistere ai Mondiali del 2006 ha in seguito consigliato ad altri la stessa destinazione. Stando a una recente indagine campionaria condotta da Eurosport, chi viaggia per assistere a eventi sportivi è più propenso a coprire lunghe distanze.

 

Il ruolo del web

 

Ma come sceglie la sua meta il turista sportivo? Se il passaparola (43,3%) si attesta quale fonte principale per la scelta di turismo sportivo, in particolare per gli stranieri (47,5%) che si affidano più di tutti al consiglio di chi ha già visitato le località come prima fonte di informazione. Oltre all’esperienza reiterata o personale (36,4%), il web si conferma luogo importante per la raccolta delle informazioni, più per gli stranieri 38,5% che per gli italiani i quali dichiarano di servirsene solamente per il 23,4%. E in crescita è anche l’influenza dei Social Network che oggi pesano sulla scelta per il 3.7% tra gli italiani e per il 9% sui turisti stranieri.

Temi:

Di adm

20 Mar, 2016

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