La Toscana si conferma la destinazione d’eccellenza per chi desidera unire la passione per la bicicletta al gusto inconfondibile del tartufo, autentico “diamante della terra”. Pedalare lungo itinerari immersi nel paesaggio toscano significa scoprire non solo colline, borghi e percorsi storici, ma anche una delle eccellenze gastronomiche più apprezzate al mondo: il tartufo. Dal 2021 la Cerca e Cavatura del Tartufo in Italia è riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Il calendario naturale accompagna i visitatori in ogni stagione: il tartufo bianco in autunno, il nero e il brumale in inverno, il marzuolo tra inverno e primavera, fino allo scorzone e all’uncinato in estate e in autunno. Ogni periodo offre un itinerario differente, legato alla morfologia del territorio e alle sue peculiarità.

Numerose le aree vocate: dal Monte Amiata all’Aretino, dalla Val d’Elsa alle Crete Senesi fino alle colline pisane, ciascuna coniuga percorsi cicloturistici di grande fascino e la possibilità di esperienze legate alla caccia al tartufo. Tra gli itinerari più significativi spiccano la Via Francigena in bicicletta, che attraversa capitali del tartufo lungo le tappe toscane, e l’anello dedicato a San Miniato, riconosciuta a livello internazionale per i suoi tartufi di dimensioni eccezionali.

L’offerta si arricchisce inoltre di due musei tematici: quello di San Giovanni d’Asso dedicato al Tartufo e il Museo del Tartufo delle Colline Samminiatesi – MuTart proprio nel cuore di San Miniato che consentono di approfondire storia, tecniche e curiosità legate al “diamante della terra”. A completare l’esperienza, la cucina: tra una pedalata e una sosta culturale non può mancare la degustazione del tradizionale tagliolino al tartufo, simbolo dell’ospitalità toscana e del perfetto equilibrio tra sport e alta gastronomia.

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