Sede

Via Vittorio Emanuele II, 62-64
50134 Firenze

Scrivici

info@toscanapromozione.it

PEC

toscanapromozione@postacert.toscana.it

TPT News

Lungo le capitali dell’artigianato

Prada o Gucci rappresentano solo la versione “globalizzata” e industriale di tradizioni artigiane che continuano, perfino in forme dialogate, con le griffe della moda (e non solo). Ed ecco che la manualità degli artigiani di Piancastagnaio (Siena) è fondamentale per produrre manufatti in pelle, marchiati dai più grandi nomi internazionali. Analogamente, la Calp a Colle di Val d’Elsa (Siena) produce una quota rilevante del cristallo mondiale, fornendo articoli (anche) per prestigiosi brand stranieri.

Unoaerre (Arezzo), è solo la punta dell’iceberg di una miriade di lavoratori artigiani dell’oro; accanto alla manifattura di ceramiche per la tavola, Ginori 1735 (Doccia, Firenze), ci sono centinaia di botteghe artigiane. La manualità sull’argilla ha una città di riferimento il Comune di Impruneta (dove si produce il pavimento in cotto) o il piccolo paese di Trequanda, dove gli artigiani realizzano, nello stesso materiale, decori architettonici, statue, tradizionali orci (in una zona a grande produzione olivicola, il legame era stretto).

Potremmo continuare con Prato, caratterizzata dall’industria delle stoffe, accanto alle aziende del tipico panno del Casentino (Arezzo). Ed ecco il paese delle statuette di Gesso, Coreglia Antelminelli (Lucca); quello del travertino, Serre di Rapolano (Siena) o dei cestai (Buti, Pisa); la città dell’alabastro (Volterra) o quella dei cappelli di Paglia (Lastra a Signa, Firenze). L’elenco sarebbe ancora lungo: creatività, senso estetico e abilità manuale diventano capolavori di ceramica e metalli preziosi, ferro battuto, vetro, cristallo, pietra, legno, lana e seta. Prodotti che mantengono spesso un forte radicamento territoriale: tant’è che si possono definire itinerari, unendo i luoghi-simboli delle varie produzioni.

Nella foto: Harrison Ford e il bicchiere da whisky in cristallo di Cini Boeri per Arnolfo di Cambio (Colle di Val d’Elsa) nel film Blade runner.

Articoli correlati