Un’esposizione diffusa su tutto il territorio della regione consente, sino al 6 gennaio 2025, di addentrarsi nella secolare storia della produzione ceramica di Montelupo, la “fabbrica di Firenze”, che tra gli altri splendidi manufatti, in epoca medicea e sino al Seicento, ha prodotto vasi e contenitori per le più note spezierie di ospedali, conventi e per le famiglie più importanti della Toscana.
Prodotti dai vasai di Montelupo con la stessa raffinatezza che connotava le maioliche da tavola, questi recipienti assicuravano inoltre una perfetta conservazione delle erbe che contenevano, dimostrando l’estrema perizia tecnica degli opifici di produzione. Il percorso espositivo passa da Firenze per il museo dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, attivo sin da 1288 e fa tappa all’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, fondata nel 1221 dai frati Domenicani proprio per le preparazioni medicamentali. Altre tappe presso il Museo del convento di San Marco ed il Museo Galileo. Tocca Figline dove visitare l’antica spezieria dell’Ospedale Serristori, la Spezieria di Santa Fina a San Giminiano e l’Aboca Museum di Sansepolcro.
La storia della ceramica di Montelupo ha una data capitale: il 1973, quando viene rinvenuto un pozzo di 32 metri di profondità e risalente al Duecento usato nei secoli come “discarica” per le varie fornaci del luogo, che vi buttavano i pezzi danneggiati durante la lavorazione e la cottura. Una vera manna per gli archeologi che hanno potuto usare questa fonte di reperti accumulatisi nei secoli, ritornando ordinatamente indietro nel tempo per testimoniare l’importanza di una tradizione che, dal XIII secolo, non si è mai più interrotta. Ancora oggi la ceramica è per questo territorio un tratto distintivo: accanto ai tanti atelier artigiani lavorano le imprese delle famiglie che dagli inizi del Novecento hanno dato un taglio imprenditoriale alle loro produzioni, sapendo aggiornare tecniche di produzione e stile, grazie ad innovazione e design.
Il Museo è il punto collettore di tutte queste componenti, non solo delle splendide realizzazioni che conserva, come il bacile detto “Rosso di Montelupo”, ma poiché si fa testimone delle botteghe artigiane, delle quali ospita le realizzazioni e con le quali collabora in occasione delle visite o delle residenze di artisti e designer internazionali. Ceramisti e artisti del panorama contemporaneo lavorano assieme e le loro creazioni si possono ammirare passeggiando lungo il percorso di arte urbana che punteggia le vie del borgo e che va arricchendosi di anno in anno.
Nella foto: la facciata del museo di Montelupo