Il vino racconta la sua storia nei tanti musei del territorio che ne celebrano la secolare tradizione, ma non solo: molte cantine, negli ultimi anni, hanno affidato a grandi architetti il restauro e la realizzazione delle proprie aziende, cosi come molti produttori hanno aperto al pubblico le proprie collezioni di arte contemporanea, spesso concepite come percorsi dedicati al vino e al suo mondo.
A Montalcino, patria del Brunello, le tecnologie più moderne permettono di scoprire le meraviglie del territorio e i segreti che hanno reso questo vino unico nel mondo, attraverso esperienze sensoriali e visive nel Tempio del Brunello. Per gli appassionati di vino e di tutto ciò che ruota attorno a questo mondo, a Montelupo Fiorentino si può visitare il Museo del fiasco toscano, che racconta la storia del tipico contenitore in vetro a forma ovoidale rivestito di paglia. Si chiamavano fiascaie, le donne che ricoprivano i fiaschi, intrecciando con maestria i fili delle erbe essiccate. A due passi da Firenze, a Rufina, il Museo della vite e del vino, è dedicato alla produzione e rappresenta l’equilibrio perfetto tra innovazione qualitativa e fedeltà assoluta alla tradizione. In Maremma a Scansano, il Museo della Vite e del Vino valorizza i vini del territorio, e le tradizioni locali, così come il Museo della Vite e del Vino di Montenero d’Orcia a Castel del Piano, che racconta la cultura della vite e gli oggetti tradizionali per la viticoltura e la vinificazione.
In alcuni casi, sono le cantine stesse a ergersi come templi che omaggiano il paesaggio in cui si integrano: nome illustri dell’architettura contemporanea sono gli artefici delle cantine del circuito Toscana Wine Architecture. Aperte al pubblico per degustazioni e visite, rendono l’esperienza del vino raffinata e contemporanea. La stessa vocazione mecenatizia che spinge a ingaggiare i grandi architetti per la rilettura degli edifici dedicati alla vinificazione, muove molti patron a dar vita a progetti artistici dedicati alla cultura del vino. Un esempio è il premio Artisti per Frescobaldi, nato a Montalcino nel 2012 e che invita a leggere il paesaggio del vino come spazio di immaginazione. Neto, Kosuth, Saraceno, Ontani, Horn sono solo alcuni degli artisti di fama internazionale che hanno preso parte al progetto Vendemia d’Artista promosso dalla Tenuta Ornellaia di Bolgheri. In Chianti, il progetto di Arte contemporanea “Le radici dell’arte” invita a Panzano in Chianti, presso Tenuta Casenuove, artisti di tutto il mondo per creare un’opera in situ: installazioni permanenti in sintonia e in dialogo con il paesaggio. Sempre in Chianti ha sede la collezione d’arte contemporanea nata dal progetto Antinori art project, con un programma di commissioni annuali per opere site-specific ospitate nella cantina del Bargino, nei pressi di San Casciano in Val di Pesa. Sempre nel Chianti Classico, a Gaiole in Chianti, si possono visitare le collezioni di arte contemporanea di Castello di Ama. Qui, artisti di fama internazionale sono stati invitati a dialogare con le preesistenze del territorio; le opere di Pistoletto della Bourgeois, di Paolini e Buren, per citarne alcune, interpretano il paesaggio e ne amplificano il genius loci. Per concludere, in Maremma, le numerose cantine che collaborano con le istallazioni nel paesaggio del progetto Hypermaremma (come Tenuta Terenzi a Scansano, Fattoria Stendardi a Pescia Fiorentina e Tenuta la Maliosa di nei pressi di Saturnia.) e quelle della rassegna Arte&Vino Capalbio, che dal 2021 promuove eccellenze del vino e del contemporaneo nel territorio capalbiese.





