La Toscana si presenta al World Travel Market (WTM) di Londra con una strategia chiara e mirata: superare l’immagine delle sole città d’arte e posizionarsi come destinazione di “turismo diffuso” dove la cultura e il saper fare sono motori di attrazione. Toscana Promozione Turistica promuove per questo un’offerta che coniuga tradizione produttiva e innovazione culturale.
Si comincia questo pomeriggio, 3 ottobre, con una presentazione alla stampa che si terrà alle 18.30 presso il Brown’s Hotel del Gruppo Roccoforte. L’evento, al quale saranno presenti trentadue giornalisti accreditati, è presentato da Toscana Promozione Turistica in collaborazione con Fondazione Festival Puccini e Lands of Puccini: il progetto di promozione turistica delle terre del compositore ideato dalla Camera di Commercio Toscana Nord Ovest in collaborazione con TPT che coinvolge le Comunità di Ambito turistico di Versilia, Garfagnana e Piana di Lucca.
Il focus su Puccini orienterà la presentazione di Toscana Promozione Turistica su un piano culturale, passando dalla nascita dell’opera lirica – avvenuta a Firenze con L’Euridice di Jacopo Peri nel 1600 – per arrivare a parlare del centro storico del capoluogo toscano e degli altri siti UNESCO regionali. Relatori per TPT saranno il direttore Francesco Tapinassi e la coordinatrice delle relazioni internazionali, Clara Svanera.
La loro presentazione sarà seguita da quella del progetto Lands of Puccini a cura di Laura Granata della Camera di Commercio Toscana Nord Ovest e da quella del Festival Puccini a cura del presidente Fabrizio Miracolo.
L’evento sarà coronato da un concerto sulle più note arie dalle opere di Puccini e da un gala dinner, che avrà la direzione artistica molto particolare. L’originalità della proposta enogastronomica, infatti, sta nel recupero di un menu che centoventi anni fa, in occasione di una prima al Covent Garden di Londra, lo stesso Puccini aveva predisposto con piatti dedicati alle sue opere. L’attenzione filologica si esprimerà anche nell’utilizzo della stessa grafica impiegata all’epoca per la presentazione del menu concesso dall’archivio della fondazione Simonetta Puccini.
Domani 4 novembre, alle 15.30, in occasione dell’apertura del WTM, presso lo stand di ENIT si terrà la conferenza stampa dal titolo Roots and innovation al centro della quale ci saranno il made in Tuscany ed i percorsi attraverso l’artigianato toscano. L’evento vedrà come relatori il direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Tapinassi e Clara Svanera, coordinatrice delle relazioni internazionali di TPT.
Nelle città d’arte e nei borghi toscani, l’artigianato artistico e tradizionale non è più un semplice souvenir, ma un elemento identitario e un driver turistico strategico. Progetti come Artour (https://toscana.artour.it/) e Toscana Artigiana, e la creazione da parte di TPT della Carta dei Valori del Turismo Artigiano, mirano a valorizzare le botteghe storiche, distribuendo i flussi turistici su tutto il territorio regionale grazie a esperienze autentiche e profondamente legate al territorio.
Al centro di questa strategia c’è un ricco mosaico di eccellenze produttive. Dalle Alpi Apuane si estrae il pregiato Marmo di Carrara, protagonista dell’arte italiana, dal David di Michelangelo alle sculture di Canova, oggi impiegato con eleganza in architettura e design. L’antica arte orafa, già nota agli Etruschi, trova il suo apice a Firenze (in particolare su Ponte Vecchio, reso celebre da Ferdinando I de’ Medici) e ad Arezzo, uno dei centri nevralgici della lavorazione dell’oro. La tradizione tessile è storicamente trainante, con Prato che divenne famosa per le sue stoffe grazie anche all’ingegneria idraulica del fiume Bisenzio, e che oggi vanta artigiani specializzati nel restauro di tessuti storici. Ancora sul fronte tessile, il Panno del Casentino, noto fin dagli Etruschi per le sue proprietà termiche, è un simbolo della tradizione laniera. Firenze vanta un primato anche nella raffinata produzione di profumi, la cui diffusione in Europa fu promossa da Caterina de’ Medici. Altre eccellenze includono la lavorazione della pelle nel distretto di Santa Croce sull’Arno, la pregiata porcellana di Sesto Fiorentino, il cui primato si deve a Carlo Ginori nel 1737, l’arte della scagliola per ricreare effetti marmorei (conosciuta a Firenze sin dai Medici), e il Cristallo di Colle Val d’Elsa, nota come la “Boemia d’Italia”. A questo si aggiungono l’Alabastro di Volterra, la cui versatilità era già apprezzata dagli Etruschi, l’antica produzione di Carta a Pescia, le rinomate Ceramiche di Montelupo Fiorentino, il celebre Cappello di Paglia di Firenze (o di Signa), la cui lavorazione era così famosa da vincere la medaglia d’onore all’Esposizione universale di Parigi del 1855, e oggi raccontata dal Museo civico della paglia e dell’intreccio a Signa. Infine, il Cotto di Impruneta, materiale scelto dallo stesso Brunelleschi per le tegole del Duomo di Firenze, è tuttora utilizzato per statue e per i contenitori di cottura di piatti tradizionali come il peposo.
Un punto di riferimento di questa strategia per il 2026 sarà la Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze (MIDA), che celebrerà il suo 90° anniversario (25 aprile – 3 maggio 2026). Ospitata nella storica Fortezza da Basso, MIDA 2026 sarà un hub esperienziale che unisce laboratori e incontri con maestri artigiani, show-cooking e degustazioni in collaborazione con il circuito Vetrina Toscana e fungerà da punto di accesso per itinerari che promuovono la “Toscana diffusa”.





