Il mondo del vino è fonte di ispirazioni per architetti e designer. Ad esempio, si riciclano bottiglie bordolesi per farne bicchieri o fioriere, mentre i tappi in sughero diventano portachiavi.
A Colle di Val d’Elsa (produce la quasi totalità del cristallo italiano), si possono trovare forme infinite di calici, negli spacci aziendali (Arnolfo di Cambio Compagnia Italiana del Cristallo, CCA, Collevilca, Duccio di Segna, RcR Cristalleria Italiana) come nei negozi e laboratori di incisori e molatori.
Grandi architetti hanno disegnato cantine di grande fascino: Cantina Antinori e Castello di Fonterutoli nel Chianti Classico; la Cantina di Montalcino; Fattoria delle Ripalte (Isola d’Elba); in provincia di Arezzo Il Borro e Podere di Pomaio; in Maremma, Tenuta Ammiraglia – Frescobaldi, Tenuta Argentiera (Bolgheri), Caiarossa (Riparbella), Colle Massari (Cinigiano), Le Mortelle (Castiglione della Pescaia), Rocca di Frassinello (Gavorrano), Petra (Suvereto).
Infine, Salcheto (Montepulciano), si segnala non solo per l’ingegnosa cantina (autoproduce l’energia) ma anche per la creatività: dopo aver smontato i cerchi di ferro e le singole tavole, sono state ricomposte sedute per la degustazione. Non solo: con il marchio “Fiasco”, l’azienda produce occhiali da sole con il legno recuperato dalle botti esauste della cantina, unito nella montatura a bio-plastiche biodegradabili: perfetto esempio di economia circolare. Inoltre, con lo stesso marchio ha migliorato il bag in box, prodotto con un footprint negativo, con un design che lo rende riutilizzabile.
Infine, tra Chianciano Terme e Montepulciano, nella Tenuta del Vino Nobile di Carpineto, è nato il museo Le Macchine del Vino: uno spaccato di due secoli di viticoltura ed enologia raccolti da un vignaiolo che ha dedicato e dedica tutta la sua vita a fare vino. Si aggiunge ad altri musei dedicati al vino o al vetro.
(Nella foto, la cantina Petra a Suvereto)





