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I luoghi di Michelangelo

Esistono a Firenze delle vere e proprie “tappe obbligate” per chi desideri conoscere, attraverso i suoi capolavori, il genio di Michelangelo. Il museo dell’Accademia conserva il David l’emblema della scultura rinascimentale, e i Prigioni; agli Uffizi è esposto il meraviglioso Tondo Doni, l’unica opera pittorica certa, non a fresco, del Buonarroti; all’Opera del Duomo si ammira la Pietà Bandini, gruppo marmoreo sublime, capolavoro della vecchiaia; il Bargello conserva tantissime opere oltre il Tondo Pitti o il Bacco. E poi le realizzazioni architettoniche a San Lorenzo con la Sagrestia Nuova, lo scalone e la biblioteca Laurenziana, Le Cappelle Medicee con le tombe dei Medici. Altri luoghi, meno noti, sanno tuttavia raccontare Michelangelo attraverso un’altra narrazione, più personale: sono i luoghi dove visse, dove lavorò o che elesse come punti di riferimento della sua ricerca artistica.

-Caprese Michelangelo, in provincia di Arezzo, è il luogo dove Michelangelo nacque nel 1475. Compaesano. Il Museo Casa Natale di Michelangelo propone un percorso tra le sue più importanti opere scultoree, qui visibili grazie ad una collezione di calchi in gesso di grande valore storico. Anni di infanzia il cui ricordo è fissato nei paesaggi di sfondo di opere come il Tondo Doni, dove si riconosce la massa petrosa della Verna, un paesaggio che domina questa zona dell’aretino.

-Casa Buonarroti a Firenze celebra il genio assoluto di Michelangelo. Sono stati i primi discendenti dell’artista a dar vita alla collezione di meravigliose opere giovanili preziosissime come i due rilievi marmorei la Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri ai quali si deve aggiungere la prestigiosa collezione di disegni, la più consistente al mondo, composta da 205 fogli autografi.

-Sempre a Firenze, è unica la visita alla Stanza segreta di Michelangelo: un piccolo ambiente, scoperto per caso nel 1975, al quale si accede dalla Sagrestia Nuova della Basilica di san Lorenzo. Qui il maestro si rifugiò per un paio di mesi nel 1530, utilizzando i muri come una sorta di sketchbook, per “abbozzare” alcune sue idee per le opere della Sagrestia Nuova.

-A Carrara esiste il CARMI, un museo che racconta il rapporto tra Michelangelo e la terra di origine del materiale più nobile in assoluto per la scultura: il marmo.  Nel 1497 Michelangelo intraprese il suo primo viaggio a Carrara e dopo la visita alle cave di marmo decise di dedicarsi alla sua vocazione: la scultura. Implicazioni biografiche e professionali, testimoniate anche dalla carta geografica che dà conto dei viaggi continui di Michelangelo a Carrara, vengono declinate nelle sale attraverso il ‘paragone delle arti’, pittura, scultura e architettura. Il percorso espositivo si estende lungo sei sale tematiche dove si trovano riproduzioni dei capolavori, ologrammi di opere come il David oltre che video, fotografie, stampe e documenti storici.

Le Alpi Apuane Qui si trovano di fatto le cave, la seconda casa di Michelangelo, dove lo scultore sceglieva personalmente i blocchi di pietra per le sue opere. Un lavoro di selezione ed estrazione che impiegava molti mesi, sino ad otto, e che costrinse Michelangelo addirittura a progettare una strada, ancora esistente, per il trasporto a valle dei marmi. Una visita a questi luoghi lunari, pieni di fascino, consente di connettersi con l’energia di questi spazi e di comprendere appieno l’idea di Michelangelo che il marmo contenesse già in sé le figure e che compito dell’artista fosse quello di liberarle dalle costrizioni della materia.

(In foto MURALES DAVID di KOBRA – Foto di Maura Crudeli)

Di Gabriele Benucci

26 Feb, 2025

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