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Slow Beans 2025: il 15 e 16 novembre torna a Capannori la due giorni di Slow Food dedicata alla biodiversità dei legumi

Sabato 15 e domenica 16 novembre, il Mercato di Marlia di Capannori (Lu) torna ad animarsi con Slow Beans, l’evento organizzato dalla rete Slow Beans, Slow Food Lucca, Compitese e Orti Lucchesi con il sostegno del Comune di Capannori, di Vetrina Toscana e della Piana del Cibo e che vede la partecipazione di produttrici e produttori nazionali e internazionali delle comunità leguminose di Slow Food.

Il fagiolo Rosso di Lucca, la marchigiana fava di Favalanciata, il cece Nero della Murgia Carsica, la piattella canavesana di Cortereggio dal Piemonte, sono solo alcuni dei Presìdi Slow Food italiani presenti nella mostra mercato e protagonisti di laboratori e degustazioni, a testimoniare l’enorme varietà di biodiversità tra i legumi. Una volta considerati un alimento relegato alla cucina povera, oggi sono ingredienti essenziali nelle cucine dei cuochi, delle cuoche e di chi è attento a un’alimentazione buona e salutare.

Ai produttori italiani si aggiunge una delegazione proveniente da 12 Paesi europei: coltivatori, attivisti, ricercatori e cuochi impegnati nella difesa della biodiversità e nella promozione dei legumi come cibo che nutre le persone, arricchisce il suolo e apporta benefici all’ambiente.La loro presenza è resa possibile grazie al sostegno della campagna Meatless Monday, che, insieme a Slow Food, promuove un’alimentazione più sostenibile, valorizzando le proteine vegetali, i legumi e i prodotti agroecologici, e aiutando i consumatori a riflettere sull’impatto ambientale, etico e salutare delle scelte alimentari, favorendo un modello di produzione più responsabile.

Durante l’evento, i delegati portano le proprie esperienze e conoscenze, condividendo buone pratiche di agricoltura agroecologica e tutela delle varietà locali di legumi. Dai campi dell’Europa orientale alle cucine del Nord, passando per i progetti di ricerca e di educazione alimentare, la rete Slow Beans racconta come i legumi possano essere protagonisti di un nuovo paradigma alimentare: un cibo umile ma ricco di futuro, capace di unire culture e generazioni e di riportare l’agricoltura al centro della sostenibilità.

«Scegliere di coltivare legumi oggi è un atto politico. In ogni seme di fagiolo o lenticchia c’è la memoria di una terra, di una comunità contadina e di un sapere che resiste all’omologazione. Slow Beans non è solo una rete di produttori: è un fronte comune contro la perdita di biodiversità, contro l’agricoltura che consuma più di quanto restituisce, contro l’idea che il cibo sia solo merce. Difendere i legumi attraverso il dialogo significa difendere il diritto a un suolo vivo, a un’agricoltura che rigenera e non depreda, a un futuro in cui la ricchezza non si misura in tonnellate ma in diversità, relazioni e rispetto. Ogni campo coltivato secondo i principi di agroecologia passa in qualche modo e in qualche momento per la presenza dei legumi e diventa un laboratorio di biodiversità, di libertà e di futuro: perché scegliere la diversità, la lentezza e la cooperazione è l’unica rivoluzione agricola capace di durare» dichiara Francesco Sottile, vicepresidente di Slow Food Italia.

«La rete Slow Beans, nata ormai da oltre 10 anni, si è andata nel tempo cementando sulle relazioni e i rapporti fra i produttori che condividono una produzione agricola simbolica e che in questo senso rappresenta la metafora della rete stessa: la sobrietà dei legumi, non cibo povero ma sobrio – afferma Marco Del Pistoia, referente della rete Slow Beans italiana –. Un cibo che racchiude in sé il valore di produzioni ricche per la salute e la nutrizione, per l’ambiente e per il palato ma conservando anche la sua anima popolare. La rete, fin dalla nascita, si è dichiarata anarchica e acefala, aperta a tutti, senza sovrastrutture di tipo organizzativo ed economico e proprio per questo si basa sulle relazioni e la condivisione, dando spazio alla spontaneità di chi ne fa parte».

«Quella di sabato e domenica prossimi sarà una due giorni, densa di eventi, tra cui le Fagioliadi, che auspico possa vedere la partecipazione di molte persone – afferma l’assessora alla Piana del Cibo, Silvia Sarti –. Slow Beans è un evento significativo, perché è un momento di incontro, riflessione e confronto sul cibo, in particolare i legumi, e sulla biodiversità. Il suo obiettivo è  quello di promuovere tradizione gastronomica e futuro sostenibile, valorizzando i legumi come alimento chiave per un’agricoltura rispettosa della terra e per una cucina che unisce gusto, salute e identità locale. L’evento finale è stato preceduto da numerose iniziative sul territorio che hanno coinvolto scuole, famiglie, mercati, ristoranti, configurandosi come un evento di comunità».

Itinerante per natura, Slow Beans ha viaggiato in lungo e in largo lo stivale a partire dal 2016, toccando altre cittadine leguminose, come Polizzi Generosa nel palermitano per l’edizione 2022, e Mormanno nel cosentino, nel 2024. Quest’anno Slow Beans conquista di nuovo la Lucchesia, trasformandola in un laboratorio diffuso di educazione alimentare, convivialità e dialogo tra chi produce, cucina e consuma.
Tra gli spazi dedicati alla scoperta della biodiversità leguminosa, un’Area Incontri accoglie momenti di dialogo, confronto e condivisione di alcuni progetti che raccontano il valore dei legumi. Sabato 15 novembre alle 11 si svolge l’inaugurazione con i saluti di Giordano Del Chiaro, sindaco di Capannori, e, a seguire, l’intervento di Francesco Sottile, vicepresidente di Slow Food Italia, Massimo Rovai, presidente di Slow Food Toscana, ed Elena Pardini, di Slow Food Lucca, Compitese e Orti Lucchesi. Alle  11.15, alcuni referenti e produttori italiani e internazionali raccontano la loro esperienza e il ruolo che i legumi rivestono come strumento di sostenibilità e coesione tra i diversi territori, mentre alle  15 ci si concentra sulle avversità che colpiscono queste coltivazioni, a partire dai cambiamenti climatici fino all’incursione di animali selvatici. Alle 18 segue un workshop promosso da Meatless Monday.

La giornata di domenica 16 si apre alle 10 con la presentazione del protocollo d’intesa tra Slow Food Toscana e Toscana Promozione Turistica; alle 11, invece, un momento dedicato ai più piccoli insieme all’autore Valerio Barchi che racconta il suo fumetto “La Zuppa di Durvere”, mentre alle 12 viene presentato il progetto Coltiviamo il Gusto della Piana del Cibo, a cura dell’assessora del Comune di Capannori Silvia Sarti.

Anche in questa edizione non mancano le Fagioliadidomenica 16 dalle 12 alle 15 – una competizione semiseria tra piatti che hanno come protagonisti i legumi, valutati da una giuria popolare e premiati alle 17.

Dal mondo dei legumi si passa al pane, al centro di un incontro a cura della Piana del Cibo e Qualità&Servizi, sabato alle 12.45, alla birra, insieme al birrificio agricolo Radical Brewery di Porcari (Lu), domenica alle e 15, e ai vini sfusi, in compagnia di Fabio Pracchia e Sfuso Buono, domenica alle 16.

Slow Beans è un evento promosso da FoodCLIC, Slow Food, Slow Food Italia, Slow Food Toscana, Vetrina Toscana, Centro Culturale Compitese, Qualità&Servizi, La Luna e lo Sfuso e Meatless Monday

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