Tre città, diverse per storia e vocazione, hanno presentato i loro dossier, trasformando la competizione in una grande operazione di valorizzazione diffusa: Colle di Val d’Elsa, Fiesole e Massa.
In lizza per la conquista del titolo di capitale italiana della cultura 2028 tre città toscane: Colle di Val d’Elsa (in Provincia di Siena), Fiesole (Provincia di Firenze) e Massa, che figurano tra le 25 che hanno presentato la candidatura per il prestigioso titolo, attribuito dal Ministero della Cultura, e assegnato annualmente ad una città o unione di comuni. La Toscana si è già aggiudicata il titolo in due edizioni passate, con Siena nel 2015 e Pistoia nel 2017.
Ognuna delle tre candidate propone una visione unica, ma tutte condividono l’obiettivo di usare la cultura come motore per la rigenerazione urbana e sociale, superando la storica concentrazione dei flussi turistici.
Colle di Val d’Elsa (Siena) si presenta con il concept “Cultura come bene comune, diffuso e quotidiano” con l’obiettivo di riconoscerle un ruolo concreto nella qualità della vita cittadina: dalla salute all’inclusione, dall’educazione alla coesione sociale. Colle punta su un progetto di rigenerazione attraverso il riuso intelligente di spazi dismessi e luoghi popolari, trasformandoli in “Fabbriche Cultura”, proponendosi come un laboratorio culturale inclusivo che mira a un “turismo rigenerativo” coinvolgendo piazze, parchi, scuole e quartieri, superando la frammentazione tra il nucleo storico (Colle Alta) e la parte bassa della città.
Fiesole propone come slogan “Dialoghi tra terra e cielo” e si gioca la carta della sua posizione unica, a cavallo tra il passato etrusco-romano e la modernità della Città Metropolitana. Il cuore del progetto è il dialogo in tutte le sue forme: tra culture, generazioni, arti, memoria e natura. Fiesole vuole diventare un modello di vita da condividere oltre i suoi confini, posizionandosi come “centro di cultura cosmopolita” e “paesaggio della conoscenza”, sfruttando la sua eredità classica e il suo ruolo di “giardino segreto” in rapporto con Firenze.
Massa intitola il suo dossier: “La luna e la pietra”. Crocevia tra le Alpi Apuane e il Mar Tirreno, ha presentato la sua candidatura puntando sulla valorizzazione dell’identità unica del territorio, unendo la pietra – plasmata nei secoli in pievi, castelli e cave – con la luna, simbolo di creatività e mistero. La candidatura si fonda su un’ampia governance condivisa, che ha raccolto oltre 200 progetti da parte di associazioni, enti e cittadini.
La corsa per il 2028 è adesso entrata nel vivo. Le 10 finaliste si conosceranno a dicembre 2025 e la proclamazione entro marzo 2026 dipenderà dalla capacità delle tre città toscane di trasformare il loro patrimonio storico in una visione credibile, sostenibile e innovativa per il futuro del Paese.