Un nuovo sito di grande rilevanza culturale si appresta a presentare il dossier di candidatura per entrare nella tentative list UNESCO (l’inventario dei siti che uno Stato membro intende proporre per l’iscrizione nei prossimi anni nella lista del patrimonio dell’Umanità): L’Abbazia di San Galgano di Chiusdino (SI). All’iter per il suo riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità UNESCO stanno lavorando congiuntamente la Fondazione San Galgano e l’Amministrazione Comunale di Chiusdino. L’idea è creare un obiettivo unitario con altre Abbazie Cistercensi. La candidatura sarà dunque come “sito seriale”, ovvero un insieme di siti che, pur geograficamente distinti, condividono un valore eccezionale, in questo caso legato al monachesimo cistercense. L’UNESCO spesso favorisce queste candidature seriali quando il valore culturale o storico è distribuito su più luoghi correlati, anche se non contigui geograficamente.
L’Abbazia di San Galgano fu costruita a partire dal1218, in puro stile gotico-cistercense, e i lavori si protrassero per diversi decenni, seguendo i rigorosi principi architettonici e spirituali dell’ordine cistercense: semplicità, essenzialità e armonia con l’ambiente circostante. L’Abbazia fu ufficialmente consacrata nel 1288. Dopo alterne vicende, fu sconsacrata e abbandonata nel 1789 e le sue rovine sono state poi recuperate solo nel XX secolo. Dell’Abbazia si ergono oggi le sue maestose mura prive di tetto, offrendo uno spettacolo di rara suggestione sotto il cielo.
La storia di San Galgano è profondamente intrecciata con la leggenda di San Galgano Guidotti, un cavaliere, nato a Chiusdino intorno al 1148 da una famiglia nobile, dedito a lungo ad una vita dissoluta. Dopo alcune visioni dell’Arcangelo San Michele, Guidotti si convertì e decise di ritirarsi a vita eremitica su una collina, che prese il nome di Montesiepi. Qui, in un gesto simbolico di rinuncia alle armi e alla sua precedente esistenza, conficcò la sua spada in una roccia, trasformandola in una croce. Questa spada è ancora visibile oggi, protetta da una teca, all’interno della Rotonda di Montesiepi, una cappella a pianta circolare costruita sul luogo dell’eremo del santo. San Galgano è un richiamo potente al ciclo arturiano e alla leggenda di Excalibur.