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Eventi

Temi: Eventi newsletter numero 21

In Maremma si inaugura un nuovo parco di arte contemporanea

Nell’entroterra maremmano, in quella parte definita il “Triangolo del tufo in Maremma” con i borghi di Pitigliano, Sovana e Sorano, è nato un progetto di land art che desidera porre in dialogo questa terra carica di storia e di cultura che affonda le proprie radici in un passato lontano con le creazioni di artisti contemporanei in grado di rinnovare e reinventare un’eredità costituita da: necropoli etrusche, insediamenti rupestri, borghi medioevali, città scavate nel tufo, testimonianze di una ricchezza senza pari.

Un giardino di due ettari, nei pressi di Sovana, dove 22 artisti contemporanei di rilevanza sia nazionale che internazionale, hanno realizzato sculture in dialogo tra di loro e con il paesaggio. Non solo, le opere interpretano ed elaborano le tracce del passato, trasformandole in nuove visioni artistiche che evocano i miti, le leggende e la memoria storica del territorio, in un’esperienza che coniuga l’estetica dell’arte contemporanea con il fascino senza tempo del luogo.

La Maremma si conferma terra di ispirazione per gli artisti del contemporaneo, qui la bellezza della natura si trasforma in spazio espositivo. I suoi paesaggi, dalle colline al mare, sono abitati da presenze artistiche in molti parchi di arte contemporanea come il Giardino dei Suoni di Paul Fuchs a Boccheggiano, Il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano, Il Giardino Viaggio di Ritorno nei pressi di Castiglione della Pescaia, e il Giardino dei Tarocchi di Niki de Sain Phalle a Capalbio. A questi si aggiunge il festival Hypermaremma, la manifestazione giunta alla sesta edizione, che arricchisce, da aprile ad ottobre, il territorio della Maremma con nuovi interventi artistici site specific, alcuni dei quali divenuti permanenti.

La Toscana dei cammini

Temi: La Toscana dei cammini newsletter numero 21

Tra stazioni di posta ed equiraduni, il bello di viaggiare a cavallo nella regione del Palio

Le stazioni di posta, punti di scambio di cavalli, sono ancora oggi lungo la Via Francigena a testimoniare quanto questo animale fosse utilizzato nei secoli dai viaggiatori. Ne è un esempio la monumentale Stazione di Posta Medicea che si incontra nei pressi delle mura di Radicofani, dove soggiornarono Papi, imperatori, letterati quali Dickens e Stendhal, e ancora il geniale Mozart.

Per celebrare questa tradizione equestre ben rappresentata in Toscana è in programma l’Horse Green Experience 2025 – Equiraduno dell’Anno Santo, una delle iniziative che si inseriscono nel calendario degli eventi giubilari. Il prossimo 23 aprile oltre 200 cavalli e cavalieri partiranno alla volta di Roma dal Parco di San Rossore, riserva attrezzata e ideale per l’equiturismo a ridosso di Pisa. Il percorso della manifestazione si snoda lungo tre antiche vie – Francigena, Romea Strata e Romea Germanica – dove sono numerosi gli agriturismi e i maneggi che offrono la possibilità a ospiti e famiglie di sperimentare in ogni stagione emozionanti gite a cavallo.

Tuttavia sono tre i luoghi, nei territori della Via Francigena Toscana, in cui il cavallo è al centro di una vera e propria festa popolare. Ovviamente il Palio di Siena: molto più di una corsa, è un rito collettivo della città che accende di passione Piazza del Campo il 2 luglio e il 16 agosto. Ma il cavallo è protagonista anche in eventi meno noti, ma più accessibili e altrettanto sentiti, come il Palio di Fucecchio, al crocevia di Francigena e Romea Strata, dove ogni maggio le contrade si sfidano in un’atmosfera vibrante; e ancora il Palio di Castel del Piano, sull’Amiata, dove la gara si tiene ogni 8 settembre nella centrale piazza conosciuta come “Tonda o delle Storte”.  Tutte occasioni estive per vivere la bellezza del viaggiare cullati dal passo del cavallo e ospitati da un tipico agriturismo nella campagna toscana.

A cavallo nella Tenuta di San Rossore >

Palio di Siena >

Palio di Fucecchio >

Palio di Castel del Piano >

Vetrina Toscana

Temi: newsletter numero 21 Vetrina Toscana

La tradizione del Pan di Ramerino

Il dolce simbolo della Pasqua in Toscana non è certo la colomba, ma assomiglia piuttosto ad un rustico panettone. Si tratta dell’antichissimo “Pan di Ramerino”, un piccolo pane dolce che racchiude secoli di storia e tradizione. Questo panino aromatico, la cui origine risale al Rinascimento fiorentino, è intimamente legato ai rituali della Settimana Santa, in particolare al Giovedì Santo, quando viene benedetto e consumato come rituale di Pasqua.

Il nome stesso racchiude l’essenza di questo prodotto: “pan di ramerino” deriva infatti dall’unione di “pane” e “ramerino”, termine toscano che indica il rosmarino (dal latino “ros marinus”, rugiada del mare). L’arbusto aromatico, presente nei giardini e nelle campagne toscane, conferisce al pane quel profumo inconfondibile che ne caratterizza l’identità.

E’ addirittura citato in un diario del pittore Pontormo nel 1556.

La preparazione tradizionale prevede l’impiego di ingredienti semplici: farina, olio d’oliva, zucchero, rosmarino e uvetta sultanina. Quest’ultima, introdotta nel Cinquecento grazie ai fiorenti commerci di Firenze con l’Oriente. Altro nome, con cui viene menzionato e che richiama invece il tipo di uva impiegata nella vecchia ricetta, è “panino con lo zibibbo“.

Il processo di lavorazione prevede incisioni cruciformi sulla superficie che, oltre a richiamare il simbolismo cristiano, consentono al pane di espandersi durante la cottura.

Un gusto semplice, povero, ma inconfondibile, caratteristiche che spesso contraddistinguono i piatti della tradizione toscana.

Ormai nelle panetterie e nei forni di Firenze si trova per tutto l’anno, ma anni fa era in vendita solo il Giovedì Santo, quando veniva comprato e portato a far benedire in chiesa come atto di devozione.

Cicloturismo

Temi: Cicloturismo newsletter numero 21

Tuscany Trail: in Toscana tra avventura e valori

Il bike trail si conferma un vero e proprio trend nel mondo del cicloturismo, con eventi in tutte le regioni d’Italia ispirati al Tuscany Trail, nato in Toscana oltre dieci anni fa, oggi punto di riferimento nazionale e internazionale, che vedrà l’edizione 2025 con diverse novità.

Il Tuscany Trail è il più grande evento di bikepacking al mondo, con un itinerario ad anello di 430 km, ideale per gravel e MTB, e un dislivello totale di 5900 metri. Partecipare significa attraversare paesaggi naturali unici, borghi medievali e città d’arte, immergendosi in una storia millenaria che solo la Toscana sa offrire e scoprire

Ma il Tuscany Trail non è solo un evento sportivo “no race”. È una sfida personale che celebra l’avventura in bicicletta, vissuta come compagna di viaggio, emozioni e condivisione. Con 6.500 partecipanti, detiene il record mondiale per il maggior numero di iscritti a un evento di bikepacking.

Tra le novità del 2025 spiccano la partenza da Campiglia Marittima e un nuovo percorso di 160 km, ideale per chi vuole avvicinarsi al bikepacking senza affrontare subito i 430 km classici. Questo itinerario, percorribile in due giorni, offre un’esperienza autentica, combinando avventura e bellezza. Il primo giorno si pedalerà con tutti i partecipanti, il secondo giorno mentre i newbies seguiranno un tracciato scenografico pensato per essere sicuro e accessibile.

I bike trail si diffondono sempre più, portando gli appassionati a pedalare su strade secondarie, sentieri e strade bianche in modalità unsupported. Non esistono classifiche: l’obiettivo non è arrivare primi, ma completare lunghi percorsi in compagnia, godendo dell’esperienza, dei luoghi e degli incontri. Inclusività, sostenibilità e libertà sono i valori cardine di questo movimento.

Percorsi affascinanti attraverso sentieri, carrarecce, ciclabili e le meno note strade grigie rendono il Tuscany Trail un’avventura indimenticabile. Diventare “finisher” significa condividere un’esperienza di valore, rispettando i territori e fare parte della community.

Campiglia Marittima, 21-22-23 maggio – 28 maggiohttps://www.tuscanytrail.it

 

Made in Tuscany

Temi: Made in Tuscany newsletter numero 21

Un’Accademia per la Rolls Royce delle macchine da caffè

L’artigianato, quando incontra la tecnologia e il design, in Toscana produce eccellenze. È il caso delle strepitose macchine da caffè La Marzocco, considerate le Rolls Royce del settore. Sono quelle che, ad esempio, Starbucks ha utilizzato in tutto il mondo dalle origini al 2006, quando la multinazionale americana ha scelto di usare macchine automatiche. A quel punto l’azienda fiorentina, fondata nel 1927 dai fratelli Bambi, ha abbandonato la collaborazione per non rinunciare ai propri standard di qualità: inarrivabili.

In oltre novant’anni La Marzocco si è costruita una reputazione attraverso la grande attenzione alla qualità, al risultato in tazza ed allo stile, a una serie di tecnologie e brevetti rivoluzionari. Tutti i modelli, compresi gli ultimi nati per il consumatore finale, sono realizzati a mano ed esportati nelle migliori caffetterie, nei più raffinati ristoranti e nelle case in più di cento paesi del mondo. Una produzione così prestigiosa meritava un luogo di formazione, conoscenza e innovazione come l’Accademia del caffè espresso: un hub culturale dedicato ad analisi, ricerca e divulgazione sul caffè espresso e, al tempo stesso, un modello umanistico e punto di riferimento per la cultura italiana realizzato sulle colline di Fiesole, nelle vecchie officine. Manco a dirlo, i dipendenti dispongono, all’interno del luogo di produzione attuale, spazi per godersi un caffè: sarà anche per questo che La Marzocco ha raggiunto, per l’anno 2024-2025, gli standard che la certificano Great place To work.

Toscana femminile

Temi: newsletter numero 21 Toscana Femminile

Il Museo artistico della bambola per grandi e piccini

Riapre per la stagione primaverile ed estiva il MAB , museo artistico della bambola, nel comune di Suvereto (LI), un borgo di origine medievale, protetto ancora oggi dalle caratteristiche mura difensive in pietra. Si tratta di un piccolo e originale museo dedicato a uno dei giocattoli più amati dell’infanzia.

Frutto della donazione al comune della collezione privata di Maria Micaelli (1931-2020), imprenditrice e collezionista, molto legata al borgo. Dal 2020 il Museo è entrato nel Sistema dei Parchi della Val di Cornia, che gestisce anche i Parchi archeologici e naturalistici e i Musei del comprensorio, lungo la  Costa degli Etruschi. Il MAB custodisce esemplari delle più importanti manifatture d’Italia. Da quelle in feltro a quelle in porcellana, dal biscuit alla lana, fino alla celluloide.  Bambole d’artista, pezzi unici artigianali e bambole per il collezionismo: un percorso museale originale che, dalla fine dell’Ottocento agli anni ’90 del Novecento, ripercorre attraverso le bambole l’evoluzione della società, la lunga strada  per l’emancipazione femminile, l’evolversi del costume, raccontando anche alcuni momenti chiave per la  storia italiana, come l’alluvione di Firenze del 1966, dal cui fango fu recuperato un pierrot della Collezione, e l’avventura di Azzurra, la prima barca a vela italiana a partecipare nel 1983 e poi nel 1987 all’America’s Cup, attraverso la bambola a marchio Lenci, perfetta rappresentazione del Made in Italy.

Foto di copertina: Clara Vannucci

MAB – Museo Artistico della Bambola Collezione Maria Micaelli

Toscana Sostenibile

Temi: newsletter numero 21 Toscana sostenibile

Dal vigneto al sentiero: quando l’agricoltore diventa guida del territorio

Nel cuore del Chianti, la sostenibilità prende forma nei gesti quotidiani di chi coltiva la terra. Qui, l’agricoltura non è solo produzione: è presidio del paesaggio, cura dei sentieri, accoglienza diffusa. Sempre più aziende agricole scelgono di aprire i propri terreni al passaggio lento di camminatori e ciclisti, trasformando vigne, oliveti e boschi in luoghi di scoperta accessibili e rispettosi dell’ambiente.

Questa nuova visione dell’ospitalità nasce da un’alleanza tra agricoltori e territorio: i primi si fanno custodi attivi della mobilità dolce, garantendo manutenzione dei percorsi e offrendo punti di sosta “bike friendly”; il secondo risponde con una forma di turismo consapevole, attento alla qualità del tempo e delle relazioni.

Il risultato è un ecosistema che unisce paesaggio, agricoltura e comunità. Un modello in cui la sostenibilità non è un’etichetta, ma una pratica concreta, fatta di terra, fatica e bellezza. E dove l’agricoltore, oltre a produrre vino e olio, diventa anche guida, narratore, ponte tra la cultura locale e chi la attraversa con rispetto.

Per maggiori informazioni visitare la pagina di Toscana Accessibile. 

Cultura

Temi: Cultura newsletter numero 21

Riapre alle visite la cinquecentesca Villa La Magia

Ha da poco riaperto i battenti, dopo un lungo periodo di restauro durato 22 mesi, Villa La magia, uno dei quattordici gioielli architettonici che costituiscono il bene seriale Ville e giardini medicei, patrimonio Unesco dal 2013. È nuovamente possibile, dunque, tornare a visitare il complesso monumentale che si staglia nel comune di Quarrata (Pistoia), che ne è proprietario dal 2000.

Fu acquistata da Francesco I de’ Medici nel 1583 e ristrutturata dall’architetto di corte, Bernardo Buontalenti, sulla base di un’antica struttura risalente al Trecento. Di forma essenziale rispetto alle altre residenze medicee, dispone di un lago artificiale, vero fiore all’occhiello della dimora, costruito per lo svago del granduca, che qui poteva dedicarsi alla pesca. La villa diventò nel tempo un punto di appoggio importante per le battute di caccia nel vicino Barco Reale: una riserva di caccia realizzata per volere dei Medici e circondata da un muro di circa 50 km, volta a salvaguardare gli animali che vivevano nell’area da destinare alle cacce del Granduca.

Vi furono ospitate numerose teste coronate, tra cui Carlo V. Rimase di proprietà dei Medici fino al 1645, quando Ferdinando Il de’ Medici vendette la villa a Pandolfo di Ottavio Attavanti, membro di una nobile famiglia di Castelfiorentino. Gli Attavanti diedero vita qui al giardino all’italiana, con le siepi geometriche e la fontana a cerchio. In seguito passò di mano ad altre famiglie e nuovi interventi architettonici si susseguirono anche nel secolo successivo. La Villa offre una collezione permanente di arte contemporanea che si snoda attraverso un cammino sensoriale nel parco. Da non perdere la visita al museo del Filet, ospitato nelle sue sale e dedicato all’arte del ricamo, una tradizione radicata nel territorio pistoiese.

www.villalamagia.com

Terme toscane

Temi: newsletter numero 21 Terme toscane

Alle terme con l’arte contemporanea

Visitare un parco di arte contemporanea tra un trattamento ed un bagno rigenerante in Toscana è possibile perché la regione ospita luoghi di Arte Contemporanea a cielo aperto di straordinario fascino, creati da quegli artisti internazionali che hanno scelto la Toscana come luogo d’elezione per la loro ricerca estetica. Parchi d’artista, che esaltano il paesaggio e perpetuano il legame secolare tra la Toscana e le Arti.

Nella zona di Bagno Vignoni, l’affascinante borgo nato intorno alla particolarissima “piazza d’acqua”, una grande vasca termale dalla quale sgorgano le famose acque calde ad una temperatura media di 39°, si possono effettuare bagni e cure termali nelle tre strutture ricettive presenti: Le Terme Spa & Resort – nella piazza centrale –  l’Hotel Posta Marcucci – con piscine esterne ed interne – e il Terme Hotel Adler. A venti minuti di auto verso sud si raggiunge il Giardino di Daniel Spoerri, nel piccolo borgo di Seggiano. Qui, il celebre artista svizzero del nouveau réalism ha raccolto, in uno dei luoghi meno antropizzati della regione, in un parco di 16 ettari, oltre 100 installazioni di 55 artisti che dialogano tra loro e con il paesaggio.

In provincia di Siena, a due passi dalle Terme di Petriolo, dove l’acqua termale sgorga ad una temperatura di 43° e le piscine sono circondate dalle colline verdeggianti della Val di Merse, è possibile programmare una visita al Giardino di Kurt Laurenz Metzler, nei pressi di Monticiano. Coloratissime figure umane, le cui pose spontanee ricordano gli stilemi della vita contemporanea, occupano, come su un proscenio, lo spazio del giardino e accendono, con cromie vivacissime, la quiete tipica del paesaggio senese.

Da Saturnia, e dalle sue fonti termali Terme Di Saturnia e Fonte Pura Saturnia, si raggiunge l’ultimo nato tra i parchi di land art della regione: Poggiob’Art . Arte contemporanea rispettosa del genius loci, siamo tra Pitigliano, Sovana e Sorano, e in dialogo con le preesistenze millenarie necropoli etrusche, insediamenti rupestri, borghi medioevali, città scavate nel tufo, che sono la testimonianza di una ricchezza senza pari.

Mostre

Temi: Mostre newsletter numero 21

Vernissage di aprile in Toscana

PER FORZA DI LEVARE. MICHELANGELO SCULTORE NELLE FOTOGRAFIE DEGLI ARCHIVI ALINARI

Dal 18 aprile al 26 ottobre 2025

LUOGO: CARMI – Carrara (Massa Carrara)

Dedicata all’opera artistica di Michelangelo Buonarroti, icona indiscussa dell’arte nel Rinascimento, nell’anno in cui la Regione Toscana celebra i 550 anni dalla sua nascita. L’esposizione davvero notevole, realizzata in collaborazione con Fondazione Alinari per la fotografia, ripercorre le tappe fondamentali dell’impegno dei Fratelli Alinari nella documentazione dell’opera scultorea di Michelangelo attraverso i capolavori di Firenze, Roma, Milano e Parigi, presentando immagini realizzate a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento. Emerge la sfida, affrontata dai grandi fotografi, di immortalare i capolavori del “Divin Artista”, traducendo con il mezzo fotografico la tridimensionalità della scultura. Un’esposizione unica, che mette in luce sguardi particolari e interpretazioni visive sorprendenti, risultato dell’incontro del genio di Michelangelo con quello dei fotografi, impegnati nella mappatura e nella trasmissione del patrimonio storico-artistico italiano.

(Per l’immagine di copertina: Anderson, Michelangelo Buonarroti, David, Galleria dell’Accademia, Firenze, 1890-1900, stampa fine art da digitalizzazione del negativo alla gelatina ai sali d’argento su lastra di vetro, Archivi Alinari, Firenze.)

TIME FOR WOMEN! EMPOWERING VISIONS IN 20 YEARS OF THE MAX MARA ART PRIZE FOR WOMEN

Dal 17 aprile al 31 agosto 2025.

LUOGO: Strozzina di Palazzo Strozzi – Firenze

Pittura, video, scultura, installazione si alterneranno in un percorso di riflessione su temi come l’identità, la memoria, il corpo, la società e la politica. Due decenni di innovazione artistica e creatività al femminile presentano, per la prima volta tutti insieme, i progetti delle nove artiste vincitrici del Max Mara art Prize for women, opere concepite in seguito alle loro residenze artistiche in Italia, passaggio centrale del premio.

GIOVAN BATTISTA FOGGINI (1652-1725). ARCHITETTO E SCULTORE GRANDUCALE

Dal 9 aprile al 9 settembre 2025.

LUOGO: Palazzo Medici Riccardi – Firenze

Uno degli artisti più influenti della Firenze tardo-medicea, viene celebrato attraverso una grande mostra monografica che rappresenta un’occasione per approfondire l’arte e il lavoro di un maestro che ha segnato la storia dell’arte fiorentina e italiana, contribuendo a plasmare il linguaggio artistico della città durante un periodo di grande fermento culturale.

MINO TRAFELI. ESSERE MODERNI / DIVENTARE CONTEMPORANEI 1968-1947 

Dal 28 marzo al 15 ottobre 2025.

LUOGO: Palazzo dei Priori – Volterra

La mostra è dedicata al primo scultore volterrano che abbia compiuto il passaggio decisivo dalla figurazione alla modernità fino al postmodernismo e alla contemporaneità dei linguaggi plastici. Opere che vanno dalle prime chine e opere in legno di matrice cubofuturista del 1947 fino alle sculture in ferro saldato e “cucito”, per arrivare al ciclo Figura e ambiente in bronzo unitamente a grandi tempere e dipinti degli anni Sessanta, un genere, quello pittorico, che in Trafeli poi convertirà nel corso dei decenni in sculture dipinte, cartelle grafiche e concetti spaziali.

CARAVAGGIO E IL NOVECENTO. ROBERTO LONGHI, ANNA BANTI

Dal 27 marzo al 20 luglio 2025.

LUOGO: Villa Bardini – Firenze

L’esposizione celebra il ruolo fondamentale che Longhi ebbe nella riscoperta di Caravaggio e del Seicento italiano. Racconta la straordinaria eredità Di Roberto Longhi e Anna Banti: offre un percorso attraverso la vita e l’Opera di una tra le coppie più influenti del panorama intellettuale italiano del XX secolo, il loro impegno nella divulgazione dell’arte e l’eredità che hanno lasciato alla cultura italiana e alla storia dell’arte.  Un’importante collezione di opere d’arte, tra i capolavori esposti spiccano il `Ragazzo morso da un ramano” di Caravaggio, gli “Apostoli” di Ribera e una preziosa raccolta di dieci opere di Giorgio Morandi, donate personalmente dall’artista bolognese a Roberto Longhi e Anna Banti.

MARION BARUCH. UN PASSO AVANTI TANTI DIETRO

Da 15 marzo all’8 giugno 2025.

LUOGO: Museo Novecento – Firenze

La più ampia retrospettiva in un’istituzione italiana, alla grande artista cosmopolita e versatile nata a Timisoara nel 1929. «Per me il tessile è un qualcosa che vive e palpita, ne sento l’ineffabilità del respiro o il suo flusso, un flusso continuo che è anche quello dell’intera società, riflette la storia dell’umanità e, allo stesso tempo, la dimensione sociale del lavoro».

MUSEO TESSUTO PRATO  “Velvet miAmor”, ovvero Velluto amore mio, meglio se millerighe di cotone egiziano, è il titolo della mostra allestita da oggi 8 MARZO all’8 giugno al Museo del Tessuto, https://rassegna.dominiocliente.it/imm2pdf/Image.aspx?&imgatt=KI8CE1&imganno=2025&imgkey=B1YK8XP0ZCBGL&rsdoc=1&tiplink=4

(Immagine di copertina dalla mostra del Carmi con Fondazione Alinari ADA-F-008441-0000. Anderson, Michelangelo Buonarroti, David, Galleria dell’Accademia, Firenze, 1890-1900, stampa fine art da digitalizzazione del negativo alla gelatina ai sali d’argento su lastra di vetro, Archivi Alinari, Firenze)

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