L’estate richiama il mare, ravviva la vita sulla costa, rende ancora più protagonisti gli artigiani, nelle isole e nei territori che si affacciano sul mare. Tra l’Elba, da cui gli Etruschi estraevano il ferro, e la costa che le sta di fronte, da Populonia a Piombino (altro luogo produttivo etrusco), è naturale che secoli di storia abbiano lasciato in eredità l’arte di plasmare vetro, ceramica e ferro battuto, con l’acqua che sembra suggerire abbinamenti di colore e materia, emozioni che artigiani trasferiscono in «gioielli con acqua di mare», come dichiara un’azienda artigiana di Campo nell’Elba, a cui si aggiunge un altri laboratorio creativo per gioielli e lampade.
A Piombino, Laura Pesce modella misteriose e iridescenti creature di fondale, mentre le statuette di Debora Ciolli richiamano i paesaggi marini, le increspature delle onde. Mario Cappello, architetto, designer (ma anche artigiano), usa il ferro battuto per realizzare arredi dalle forme elegantissime simili a stelle marine, ricci, alghe.
A Porto Azzurro, ecco le ceramiche Liva De Montis, intrise di riflessi di madreperla, gusci di conchiglie, pietre levigate dalla salsedine e dalla risacca. E proprio all’Elba l’artigianato si sublima nella tecnologia e nel design, andando oltre la tradizione, ed ecco gli orologi Locman, che nascono a Marina di Campo (qui e a Portoferraio due negozi dell’azienda). Manco a dirlo, quasi tutte le collezioni sono dedicate ai sub, alla nautica o alla Marina militare e hanno, nel nome, riferimenti alle isole toscane. Persino tra mare e terra è possibile fare innovazione ma anche di recuperare le proprie radici.
All’Isola del Giglio si è tornati alla pesca artigiana di un tempo: su piccole barche, affidandosi a reti calate a mano, lenze, nasse e ai cosiddetti palamiti, lunghe corde munite di ami per la pesca di profondità. Recuperare queste pratiche antiche non è solo un atto culturale, ma una modalità per restituisce al mare il suo tempo e alla comunità il suo sapere.