C’è un legame profondo che unisce Carrara, e in particolare le sue cave di marmo, al cinema quasi dalle sue origini. Furono i fratelli Lumiere nel 1897 i primi a trasformarle in un set realizzando un cortometraggio dal titolo “Train sortant d’un tunnel” (Treno che esce da un tunnel) che riprendeva la locomotiva della ferrovia marmifera, segnando una delle prime apparizioni di questo luogo sul grande schermo. Nel 2025 il film “the brutalist “firmato Brady Corbet e vincitore di 3 premio Oscar, ha trasformato in epicentro visivo ancora la potenza scultorea delle cave di marmo di Carrara. Ma il viaggio narrativo e visivo del film non si è ferma qui, snodandosi attraverso altre location legate alla città di Carrara. Le riprese del film, in collaborazione con Toscana film Commission, si sono svolte a Carrara nel 2023, tra il centro storico della città, Corso Rosselli, la Drogheria Riacci e la Cava Corsi a Colonnata. Le cave di marmo non sono semplicemente un luogo di estrazione, ma rappresentano un paesaggio imponente, una testimonianza millenaria della forza della natura e dell’ingegno umano. Le profonde incisioni nella montagna, le bianche pareti rocciose che guardano il cielo, creano una scenografia naturale di una bellezza aspra e monumentale, che rispecchia l’estetica brutalista che dà il titolo al film.
The Brutalist è la storia dell’architetto brutalità ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. L’architettura brutalista, fiorita tra gli anni ’50 e ’70, celebra l’onestà dei materiali, spesso lasciati a vista nella loro forma grezza, come il cemento a vista o la pietra naturale. Sebbene il marmo di Carrara non sia il materiale “povero” tipicamente associato al brutalismo, la sua presenza scultorea e la diretta provenienza dalla montagna trovano una risonanza con alcuni principi fondamentali di questa corrente. Tra il cortometraggio dei Lumière e il film da Oscar di Corbet, Carrara è stata set cinematografico privilegiato di una correlata di altri film, alcuni dei quali dedicati a Michelangelo, che proprio nelle cave apuane si procurava il marmo per le sue opere. Michelangelo Infinito (2018), film – documentario su Michelangelo Buonarroti, diretto da Emanuele Imbucci, Il peccato – Il furore di Michelangelo (2019), diretto da Andrej Konncalovskij, sempre dedicato al grande artista. Ma le cave hanno ospitato anche le riprese di Quantum of Solace (2008), il ventiduesimo film della saga di James Bond. Non sono mancate le commedie come Al lupo al lupo (1992), di Carlo Verdone girato nella città e il drammatico Doppio passo (2022) di Lorenzo Borghini. Andando più indietro nel tempo I figli di nessuno (1951), un dramma con Amedeo Nazzari e La fossa degli angeli (1937), un dramma diretto da Carlo Ludovico Bragaglia e interamente ambientato nelle cave di marmo di Carrara, il suo titolo originario era non a caso “Marmo”.