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Il ruolo del turismo nell’economia della Toscana

«Sei un paese meraviglioso» ci ricorda con cadenze regolari Autostrade per l’Italia ogni volta che ci mettiamo in viaggio. Un paese talmente bello che se ci si ferma a parlare con chi vive in una delle nostre destinazioni turistiche più gettonate in molti vi diranno che l’economia italiana potrebbe addirittura vivere di solo turismo. Un ottimismo certo un po’ eccessivo, come emerge anche da uno studio condotto da IRPET, che tuttavia sottolinea il sostegno che il turismo ha dato all’economia e all’occupazione in Toscana durante gli anni peggiori della crisi. Presentato durante le varie tappe del tour che Toscana Promozione Turistica ha fatto sul territorio regionale in questi primi due mesi di vita, lo studio condotto da Enrico Conti mette infatti in evidenza il ruolo anti-ciclico che ha caratterizzato il settore turistico rispetto ad altri comparti economici. Se dal 2007 al 2014 l’economia toscana ha fatto registrare un calo del -5% del PIL, -27 mila occupati e – 45 miliardi di investimenti, il turismo è cresciuto complessivamente di oltre il 20% in termini di presenze arrivando a rappresentare il 13% dei consumi interni e a pesare per il 6.3% sul PIL, contribuendo a creare , tra il 2009 ed il 2015 oltre 11.000 posizioni di lavoro strutturate in più. Configurandosi, così, come una risorsa importante per rilanciare lo sviluppo regionale.

 

I punti di forza del turismo in Toscana

 

Nel 2015 le presenze turistiche in Toscana si sono avvicinate alla cifra record di 45 milioni con una medi di 11.4 turisti per ogni abitante, cifre che collocano la nostra Regione al 10° posto su 281 regioni europee e al 2° posto in Italia. A questi numeri, poi, andrebbero anche sommati i circa 40 milioni di presenze che si stima risiedano in strutture non commerciali (case in particolare). Al di là di questo si tratta di cifre in costante crescita che, nel 2015, hanno generato oltre 8 miliardi di spesa turistica. Un trend positivo che, dal punto di vista occupazionale, ha portato lo scorso anno ad un saldo di 6.000 posizioni lavorative in più. A determinare tutto ciò: il forte appeal della Toscana verso i mercati esteri che hanno sostenuto il settore anche durante i periodi più bui della crisi, tanto che dal 2005 al 2014 le presenze straniere sono cresciute addirittura del +30%. Un appeal, quello della Toscana per i turisti stranieri, che non si limita ai mercati storici (Europa e Stati Uniti) – ormai abbastanza stabili anche se sempre con il segno + davanti – ma che si sta ampliando anche a nuovi Paesi come la Cina, l’India, il Brasile e l’Est europeo che, nel medio periodo, fanno registrare una forte espansione in termini di flussi.

Dal punto di vista delle risorse turistiche, invece, i punti di forza della Toscana sono oggi, principalmente, l’offerta del segmento Arte e Affari che dal 2007 al 2014 fa registrare una costante crescita. In ripresa anche il balneare. Mentre sul fronte territoriale, Firenze, Siena e Pisa sono le aree che nello stesso periodo hanno visto la maggior espansione delle presenze turistiche e a cui si stanno “accodando” le province di Lucca e di Massa Carrara, in netta ripresa dopo un periodo di difficoltà. Abbastanza stabile, invece, l’area di Grosseto la cui scoperta, da parte di “grandi” flussi turistici, è però storia abbastanza recente. Completa l’analisi dei punti di forza del turismo toscano il quadro relativo alle strutture ricettive suddivise per categoria, con gli Agriturismi e i 5 stelle che dal 1997 al 2014 hanno fatto registrare performance di crescita enormi: rispettivamente del +342% e del +340% in termini di presenze. Confermandosi come i due segmenti più dinamici della ricettività toscana, capaci di rispondere alle necessità di un turismo sempre più esigente, mentre appaiono in difficoltà le strutture che si collocano nelle categorie più basse. Seguono i B&B (+109%), le RTA (+124.9%) e i 4 stelle (+96%) che rappresentano insieme quasi la metà delle presenze complessive.

Se i toscani non vanno in vacanza in Toscana

 

Trainato dalle presenze straniere, il settore turismo è oggi una delle componenti  della ripresa economica regionale anche se le difficoltà congiunturali (ma anche strutturali) del nostro sistema paese rappresentano ancora un freno. Tanto che negli anni della crisi più profonda il tasto “dolente” è stata la latitanza del turismo italiano, indebolito da una situazione economica difficile. Dal 2007 al 2014 gli italiani che hanno scelto la Toscana come meta delle loro vacanze sono calati, in termini di presenza, del -7.6% e solo tra il 2013 e il 2014 sono tornati a crescere (+2.5%) con il 2015 che ha segnato un ulteriore +1.8%. Se la domanda interna sembra quindi essere stata un elemento di debolezza del nostro sistema turistico, adesso in fase di “risoluzione”, la cosa curiosa e allo stesso tempo molto interessante, è che ad aver fatto calare le presenze di italiani in Toscana sono stati, in primo luogo, i toscani. Dai dati elaborati da IRPET risulta, infatti, come tra il 2007 al 2014 le presenze di turisti toscani sul territorio regionale siano calate di oltre il -13%, contribuendo da soli  per quasi la metà dell’intera diminuzione delle presenze italiane in Toscana. Anche in questa fase di ripresa del turismo italiano, i toscani sembrano crescere meno degli altri e tra il 2013 e il 2014 hanno fatto registrare solo un timido +0.1%. Un dato su cui certamente è necessario riflettere e che se, da un lato, può essere attribuito a difficoltà congiunturali o a cambiamenti sociali dall’altro potrebbe anche essere determinato da una loro presenza in strutture non commerciali e, quindi, non monitorabili.

Temi:

Di adm

8 Giu, 2016

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