La Toscana dei cammini
Sulla Via Romea Strata verso la “Santiago minor”, tra i grandi paesaggi montani della Toscana
Era storicamente una delle vie “romee” preferite dai pellegrini provenienti dal centro Europa. Ancora oggi i paesaggi montani dell’Appennino attraversati dalla Via Romea Strata rendono questo itinerario particolarmente piacevole anche durante il periodo estivo. Il suggestivo passo della Croce Arcana accoglie in Toscana offrendo una visione a 360 gradi sul tipico paesaggio appenninico. Da qui si cammina tra sentieri in quota e aria cristallina, accompagnati dalla tranquillità dei boschi e dallo splendore della montagna pistoiese, destinazione amata dai toscani per le proprie vacanze e gite fuori porta. Le tradizioni della montagna inoltre riservano grandi sorprese grazie alla genuinità dei prodotti della terra, con la castagna protagonista di ricette e feste.
Proseguendo lungo l’itinerario romeo, tra strade secondarie, sentieri e un antico percorso ferroviario, si scende sempre più verso valle fino a Pistoia, la Santiago minor, città il cui protettore è San Jacopo. La venerazione del santo cominciò in epoca Medievale quando la città ricevette una sua reliquia proveniente proprio da Santiago de Compostela. Ciò rese in breve tempo Pistoia, insieme alla sua posizione strategica verso Roma, un’importante meta di pellegrinaggio.
Il centro storico di Pistoia, forse meno conosciuta di altre cittadine toscane, riesce sempre a stupire il visitatore in particolare per l’ampiezza e l’eleganza di piazza del Duomo, dove spiccano il battistero e la cattedrale (che custodisce le reliquie di San Giacomo), oppure grazie alla più intima e caratteristica piazza della Sala.
Via Romea Strata in Toscana ITA-ENG
https://www.visittuscany.com/it/itinerari/la-romea-strata-in-toscana/
https://www.visittuscany.com/en/itineraries/the-romea-strata-in-tuscany/
Pistoia, la Santiago minor ITA-ENG
https://www.visittuscany.com/it/idee/pistoia-la-santiago-minor/
https://www.visittuscany.com/en/ideas/pistoia-jacobean-year/
Vetrina Toscana
Accordo tra Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana e Toscana Promozione Turistica per la promozione del turismo enogastronomico
Valorizzare e promuovere le eccellenze della Toscana a livello nazionale e internazionale e migliorare l’accoglienza del turista enogastronomico, questi gli obiettivi dell’accordo siglato tra la Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana e Toscana Promozione Turistica. La Federazione delle Strade di Toscana aderisce al progetto “Vetrina Toscana” e favorisce l’ingresso delle singole imprese al progetto regionale che promuove il turismo enogastronomico. Le Strade riunite nella Federazione delle Strade di Toscana sono un importante patrimonio: insistono su 5000 km di territorio regionale e hanno oltre 2500 associati.
Le iniziative previste riguardano l’accoglienza e la promozione turistica dei territori legati alle produzioni rappresentative della Regione Toscana, come l’olio, il vino, i salumi, i formaggi. Un’importante sinergia per una promozione ancora più capillare dei territori e la costruzione di un’offerta territoriale che consenta un ampliamento del periodo di apertura e la valorizzazione delle destinazioni meno conosciute. La collaborazione ha già al suo attivo alcuni progetti condivisi come Toscana Wine Architecture https://www.winearchitecture.it/it , la rete d’imprese, costituita nel 2017, che riunisce importanti cantine di design, primo esempio in Italia a valorizzare vino, architettura e turismo e la StraFesta Toscana https://www.stradevinoditoscana.it/events/ un calendario ricco di appuntamenti organizzati e promossi dalle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana.
Cicloturismo
In Toscana per trovare benessere pedalando nei paradisi termali
Stato armonico di salute, di forze fisiche e spirituali’ la definizione di benessere si amplifica in Toscana accomunando l’essenza del cicloturismo con il dono delle stazioni termali, se abbinati si vive una vacanza in perfetto equilibrio tra uomo, storia e ambiente.
Non importa quanti chilometri pedaliamo, non importa li dislivello, né il tipo di bicicletta. Ciò che conta è come ci sentiamo mentre pedaliamo, i profumi che ci inebriano, i pensieri che lasciano spazio al senso di libertà, le campagne e le colline che misuriamo a colpi di pedali.
Sentirsi tutt’uno con ciò che ci circonda ecco ciò che accade quando pedaliamo in Toscana.
Le acque termali ed i numerosi benefici sono noti sin dai greci e dai romani e le terme toscane sono un vero patrimonio naturale, con acque straordinarie e terapeutiche, conforto e sollievo dopo i nostri chilometri in bicicletta.
Tra i tanti percorsi abbinati alle acque termali abbiamo scelto:
- In Maremma sulle strade dei campioni del ciclismo un percorso impegnativo da suddividere anche in due tratte e che alterna salite impegnative, tornanti e discese tecniche su strade che hanno visto passare i grandi campioni del ciclismo e che ne trasmettono ancora la magia. Come magiche sono le acque delle Terme di Saturnia che raccontano 3.000 anni di benessere e di storia in cui rigenerarsi e soggiornare.
- Simboli di San Quirico è il percorso gravel di media difficoltà nel cuore del territorio Patrimonio dell’Unesco e che racchiude l’essenza del viaggiare lentamente, su strade bianche, con una sosta all’iconica Cappella della Madonna di Vitaleta prima di rientrare a Bagno Vignoni per immergersi in queste acque dall’azione decontratturante e contemplare l’antica vasca romana oggi simbolo della piazza centrale.
- Alla scoperta del Padule di Fucecchio un percorso ad anello che ci accompagna nella palude più estesa d’Italia, un’area Riserva Naturale per un tuffo nel paradiso faunistico dove osservare aironi, gru e cicogne. Partenza e arrivo nel cuore nel maggior centro termale italiano per ammirare l’architettura liberty e per ristorarsi nelle acque terapeutiche delle Terme di Montecatini
Scopriamo e pianifichiamo vacanze di bellezza e di benessere abbinando gli innumerevoli percorsi ai tanti centri termali della Regione grazie all’ Atlante degli itinerari ciclistici della Toscana per un viaggio in armonia.
Foto di Enrico Caracciolo
La Toscana vince l’Oscar italiano del Cicloturismo
La Toscana ancora una volta sale sul podio dell’Oscar italiano del Cicloturismo, il premio che riconosce criteri di eccellenza, progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro delle vie verdi italiane.
La Regione Toscana ha infatti conseguito il 3° premio nel 2020 con Il Grand Tour Val di Merse il percorso permanente di 173 km che si addrentra nel cuore della Montagnola Senese, nella Val’Elsa, Val di Cecina ed ovviamente Val di Merse e che nel 2020 lanciò il Certificato al Valore per coloro che lo completano raccogliendo i sigilli nelle soste dell’itinerario.
Il 2023 vede la Toscana sul gradino più alto del podio consacrando la Regione con la Ciclopedonale Puccini per la capacità di coniugare la tradizione con l’innovazione, restituendo appieno l’ariosa sensazione di pedalare cantando in bicicletta. La Ciclovia musicata è un vero inedito, un omaggio, ancora, a un grande compositore appassionato della bicicletta, molto legato alla sua terra e al contempo molto moderno, che ha portato l’opera italiana nel mondo.
La Ciclopedonale Puccini raccoglie il patrimonio culturale e naturale degli Ambiti Turistici della Piana di Lucca, della Versilia e Terre di Pisa in un percorso tra Lucca e la Versilia che racconta la vita e i luoghi del compositore, di cui si celebrerà il centenario della morte nel 2024.
Toscana Sostenibile
Slow tourism in Toscana con l’Atlante dei Cammini
Sogni di percorrere un cammino nel cuore dell’Italia? Sogni di poter conoscere un territorio e le sue tradizioni un passo alla volta? Sogni di immergerti nella natura che dà vita a paesaggi mozzafiato e immergerti nella storia di piccoli borghi e grandi città millenarie? La Toscana ha realizzato un Atlante dei Cammini toscani per ispirarti e guidarti nella scelta del cammino che fa per te.
1378 km di percorso divisi in 7 cammini lungo antiche vie storiche, strade mercantili, sentieri religiosi, itinerari alla scoperta di testimonianze artistiche e architettoniche uniche, siti UNESCO, testimonianze religiose e parchi naturali.
I 7 cammini mappati nell’Atlante sono: La Via Francigena, La via Lauretana Toscana, La Via Matildica del Volto Santo, La via Romea Germanica, La Via Romea Strata, La Via Romea Sanese e la Via di Francesco in Toscana. I sentieri sono stati organizzati in modo integrato per facilitare l’esperienza di viaggio e ciascuna via è stata selezionata per le sue peculiarità in grado di far vivere ai camminatori un’avventura originale ed evocativa.
Sei curioso di scoprire ulteriori informazioni sui cammini? Inizia a trasformare il tuo sogno in realtà.
Sul sito VisitTuscany.it sono fornite informazioni sui sette tragitti e comprendono per ognuno indicazioni geografiche, informazioni tecniche di percorso (dislivello, chilometraggio, mappe), indicazioni sull’ospitalità ricettiva e ristorativa, notizie naturalistiche, sulle testimonianze storiche, suggerimenti su cosa visitare lungo la via e informazioni di contatti ed altri servizi utili.
Cultura enogastronomica e artigianato
Il vino della Tabula Cortonensis e l’olio chiusino
La Tavola rinvenuta a Cortona, una lamina in bronzo con iscrizioni etrusche spezzata in otto parti (una mancante) e delle dimensioni di un foglio di carta da lettere, è il terzo testo etrusco per lunghezza dopo la Mummia di Zagabria e la Tegola di Capua. I frammenti, che vennero consegnati nel 1992 al comando dei Carabinieri di Camucia, sono diventati famosi con il nome latino di Tabula Cortonensis. L’iscrizione fa riferimento ad una compravendita di terreni tramite rivendicazione pubblica fatta dall’acquirente, alla presenza del venditore e del pretore che ne sanzionava, a fine processo, la transazione. Di fatto si testimonia la cessione da parte di Petru Scevas, uomo di umili origini ma arricchitosi con la mercatura, di terreni collinari affacciati sul lago Trasimeno ai membri di una famiglia aristocratica, i Cusu, in cambio di un miglioramento della posizione sociale. Come si desume dalla Tanella di Pitagora, la figlia di Petru Scevas avrebbe effettivamente sposato un membro della famiglia Cusu. Vicende così intime e dettagliate sembrano annullare i secoli che separano quei vigneti dall’attuale produzione, valorizzata dalla giovane Doc “Cortona” (provincia di Arezzo). Ma come trascurare l’olio? Aligi di Alicarnasso narra che dalla vicina Chiusi (una delle “capitali” etrusche, oggi in provincia di Siena) il guerriero Arrunte avrebbe portato ai Celti «molti otri di vino e olio». L’esistenza di officine ceramiche etrusco-corinzie, dedite anche alla produzione di piccoli balsamari contenenti essenze profumate a base d’olio può costituire una prova indiretta, tra fine VII e prima metà del VI sec. a.C., della presenza di un’olivicoltura che oggi si identifica con una secolare oliva locale: la “minuta chiusina”. L’olio è il perfetto condimento per il “brustico”: più che un piatto è quasi un rito religioso, con le fiamme delle canne abbrustoliscono (da cui il nome) il pesce del lago. Anche questo un piatto “etrusco”?
Foto: copia della Tabula cortonensis in disegno nero (fonte wikimedia commons)
La “Pietra della luce”: eventi e artigiani a Volterra
Arriva da un’epoca lontana la lavorazione dell’alabastro (o “pietra della luce”, per la sua trasparenza), a Volterra (Pisa). Ma più che a un’attività imprenditoriale siamo di fronte a uno stile di vita, che unisce una comunità basata su valori comuni molti forti: dal mutuo supporto agli ideali antifascisti e spesso anarchici, oltre a una buona propensione al divertimento e allo scherzo, assai comune in Toscana. Da qualche anno è stata recuperata la festa di San Luca, patrono degli alabastrai, a metà ottobre: un piacevole pretesto per proporre mostre, spettacoli, letture e gustosi pranzi (compreso quello offerto a questi artigiani della pietra dal Comune), in un festival tra i più interessanti nel panorama “indipendente” nazionale. C’è poi un’altra tradizione che si lega all’alabastraio gaudente, quella del Primo Maggio: in circoli e trattorie, al mattino, si mangiano trippa, fave, pecorino e acciughe, accompagnati da vino rosso. Questa ricca tradizione si respira nel centro storico, grazie a un ecomuseo che corre sulla linea del tempo: comprende la maestria degli odierni artigiani è un ideale rimando agli Etruschi, che riconducevano questa pietra all’aldilà, come dimostrano le urne cinerarie al Museo Guarnacci (fondato nel 1761 e rinnovato di recente, è uno dei musei pubblici più antichi in assoluto). A palazzo Viti, dimora del mercante dell’Ottocento che ha fatto conoscere l’attività volterrana fino in Asia, non passano inosservati due grandi candelabri commissionati dall’imperatore Massimiliano d’Asburgo e un raro tavolo in alabastro indurito. La Cooperativa artieri alabastro mantiene viva questa lavorazione (che non ha scopi pratici, ma solo estetici), con i suoi membri che continuano con passione a progettare e a realizzare articoli anche attraverso collaborazioni con artisti e designer. Visite guidate, corsi di formazione e laboratori ne completano l’attività.
Foto: lavorazione alabastro Volterra. Fabio Poggi, wikimedia commons
I vinaccioli etruschi e l’archeologia del vino
Nel territorio di Gaiole in Chianti (Siena) sono stati rinvenuti, di recente, circa quattromilacinquecento vinaccioli del 300 avanti Cristo, in due pozzi nell’area archeologica di Cetamura: un ambiente umido che li ha incredibilmente conservati. Gli studi, ancora in corso, hanno come punto di arrivo la ricostruzione del codice genetico, fino a produrre un vino “etrusco”. Tra i vinaccioli è stata riscontrata anche dell’uva bianca, peraltro già inserita nel primo disciplinare del barone Ricasoli (1872). I chicchi, esposti nella mostra Cetamura 50. Materiali, persone, ricordi (celebra l’anniversario della scoperta, fino al 15 settembre al museo civico Alle origini del Chianti), ci ricordano quanto antica sia la produzione vitivinicola nell’area. Il ritrovamento si aggiunge a quello, di pochi mesi or sono, delle statue votive e altri straordinari reperti nell’antica area termale di San Casciano dei Bagni (ancora nel Senese), subito oggetto di una mostra alle Scuderie del Quirinale, a Roma. Intanto l’Università di Siena lavora al progetto Vinum: botanici, biologi molecolari e archeologi hanno riscontrato differenze genetiche tra le viti selvatiche campionate in prossimità dei siti archeologici e quelle più lontane. Un’altra area a forte produzione (equivalente al Chianti attuale) è stata rinvenuta a Scansano, come confermano la documentazione archeologica, le fornaci di anfore e i relitti di navi onerarie provenienti dall’area. Qui, da viti selvatiche, si è iniziato a produrre vino. A Siena sono stati recuperati antichi vitigni a rischio di estinzione (altro progetto universitario, Senarum Vinea): spalliere e alberate di derivazione etrusca, con i sostegni di aceri a sviluppo orizzontale per l’appoggio dei tralci, tra conventi e orti urbani. Manco a dirlo, è stato prodotto un vino con le uve riscoperte.
Cultura
I bronzi di San Casciano e le vie delle acque dell’area chiusina
In occasione dell’imminente apertura della mostra Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano al Quirinale, andiamo alla scoperta de “le vie dell’acqua in territorio chiusino.”
La mostra al Quirinale
I bronzi di San Casciano, rinvenuti a San Casciano dei Bagni al “Bagno Grande” lo scorso autunno e considerati una delle più grandi scoperte archeologiche dell’ultimo mezzo secolo, si potranno finalmente ammirare nella loro straordinaria bellezza e compattezza nelle sale espositive del Quirinale, a partire dal 23 giugno fino al 25 luglio e poi dal 2 settembre al 29 ottobre. La mostra dal titolo “Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano” viene presentata “come un viaggio all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio di Chiusi. La mostra racconta infatti la copiosa produzione in bronzo in quest’area e come le offerte in bronzo abbiamo qui un legame a doppio filo con l’acqua. Ecco perché, partendo dal luogo della scoperta, si propone un itinerario attraverso i luoghi dell’acqua cari agli Etruschi.
Il valore dell’acqua per gli etruschi
Gli Etruschi veneravano l’acqua come un elemento divino, che sgorgava dal ventre stesso della Terra. L’Etruria era punteggiata da corsi d’acqua, a partire dai due fiumi che ne delimitavano il territorio, l’Arno e il Tevere, e da bacini come il lago salato di Prile, una laguna collegata al mare su cui si affacciavano le lucumonie di Roselle e Vetulonia. Gli Etruschi li navigarono con abilità e sfruttarono i diversi bacini per l’immagazzinamento di questo bene prezioso. Dalle colline senesi alla Maremma grossetana: l’acqua è sempre stata protagonista.
San Casciano e la scoperta
A cominciare da San Casciano dei Bagni, antico borgo situato nel punto più meridionale della provincia di Siena, alle ultime propaggini delle colline toscane che poi cedono il passo all’Umbria.
Tra settembre e ottobre 2022 è stato estratto nella grande vasca del borgo, chiusa da colonne di travertino, il più grande tesoro rinvenuto intatto di epoca etrusco-romana e in contesto, cioè nel luogo esatto in cui era stato depositato.
Con l’avvento del cristianesimo la grande vasca era stata sigillata da blocchi e colonne di travertino, un sigillo per salvaguardare il santuario, per proteggere il tesoro religioso di devozione che c’era dentro, ma che di fatto ha salvato intatto l’immenso tesoro.
Dal santuario sorto intorno alla vasca termale, sono emerse 24 statue votive datate dal II al I secolo a.C. Una scoperta che ricostruisce il misterioso legame tra i popoli etruschi e i Romani, che riconoscendo il valore sacro dell’acqua e comprendendone gli effetti benefici, fecero nascere intorno alla sorgente un culto “salutifero”.
Chianciano
A una trentina di chilometri da San Casciano, un altro luogo legato all’acqua è Chianciano: quando nel Novecento si diffuse in Europa la cultura del termalismo, la fama di questa località si affermò ovunque con il motto “Chianciano, fegato sano”. Il Museo Civico Archeologico delle Acque conferma già nel nome lo stretto legame tra il popolamento del territorio e la presenza di sorgenti. Le sue sale conservano la più ricca collezione di canopi (urne cinerarie antropomorfe) al mondo, caratteristici della civiltà etrusca, e una copiosa raccolta di gioielli. Nelle acque ci si bagnava mescolando acqua e fango, con un metodo molto simile alle moderne spa. L’acqua cominciò a essere utilizzata come bevanda solo dopo le opere di bonifica compiute dal granduca di Toscana Leopoldo II (1797-1870). Si affiancarono alle proprietà di cura del fegato anche quelle di altre malattie. La sorgente Acqua Santa affiora da una grotta rocciosa ai piedi della collina che sovrasta la città di Chianciano.
Chiusi
E ancora “Acque etrusche” scorrono anche nel sottosuolo di Chiusi, una delle più prestigiose lucumonie etrusche. Sotto la cattedrale si snoda un intricato sistema idraulico di gallerie e cisterne, percorribile visitando il Labirinto di Porsenna, e nel Museo Civico “La Città Sotterranea” si ammirano un pozzo monumentale e un laghetto, testimonianze del capillare immagazzinamento delle acque.
Sarteano
La vicina Sarteano è ricca di sorgenti conosciute sin dall’era etrusca. Le sue acque sono concentrate in piscine con proprietà terapeutiche, ma serpeggiano anche sotto il centro abitato districandosi in cunicoli. All’interno della necropoli delle Pianacce, Sarteano custodisce una delle testimonianze di arte pittorica funeraria meglio conservata in Toscana, la Tomba della Quadriga Infernale, risalente al IV secolo a. C. e diventata dalla sua scoperta (di cui quest’anno si celebrano i 20 anni) una delle icone del mondo etrusco.
La prossima casa dei bronzi di San Casciano dei bagni
Sarà il Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei bagni ad accogliere i reperti dopo l’esposizione in programma al Quirinale. È stato appena firmato il rogito del Palazzo dell’Arcipretura, acquistato dallo Stato per destinarlo a sede del museo archeologico che ospiterà i bronzi e gli altri reperti provenienti dallo scavo del Bagno Grande e dalle ricognizioni archeologiche del territorio.
Per prenotare la visita alla mostra questo è il link: https://palazzo.quirinale.it/mostre/2023_bronzi-sancasciano/bronzi-sancasciano_home.html
Per approfondire https://www.visittuscany.com/en/destinations/san-casciano-dei-bagni/
Al via il primo luglio la ventitreesima edizione di Notti dell’Archeologia
È arrivata alla sua ventitreesima edizione la rassegna dedicata alle visite straordinarie dei musei e delle aree archeologiche della Toscana “Notti dell’Archeologia”. Si svolgerà dal primo al 30 luglio. Offrirà l’opportunità di visite gratuite ad eventi e approfondimenti nei musei della Toscana. Ma anche aperture straordinarie notturne, viste guidate speciali. Occasione unica per visitare musei, siti archeologici della regione e anche luoghi inediti della cultura.
Come ogni anno, anche questa edizione presenta un nuovo tema: l’attenzione al benessere nel corso del tempo e delle culture: L’invito è a riflettere sul diritto al wellbeing culturale, del quale i musei sono protagonisti.
Il ricco programma si snoda con eventi su tutto il territorio regionale ed è rivolto agli appassionati e curiosi di tutte le età.
Eventi ed informazioni in aggiornamento su https://www.regione.toscana.it/cultura/eventi
Foto: Alessandro Moggi. specchio etrusco, museo Guarnacci di Volterra.
Il viaggio d’istruzione
La Toscana con gli occhi all’insù
C’è letteralmente l’imbarazzo della scelta per i giovani amanti delle scienze del cielo, in Toscana infatti, Istituti di ricerca ed Università, ma anche centri nati dalla passione astrofila, hanno messo a punto una serie di iniziative rivolte ai giovani delle scuole che consentono di avvicinarsi ai misteri di pianeti, stelle e galassie sia ai bambini della materna che ai ragazzi dei licei.
I punti di osservazione, affascinanti cupole che si aprono sull’universo, sono ben distribuiti sul territorio della regione, sempre in posizioni privilegiate, sufficientemente lontani dalle luci dei centri abitati, essi approfittano della natura circostante per unire all’osservazione degli astri, i benefici un viaggio green e sostenibile.
Nel Chianti, è possibile visitare http://www.osservatoriochianti.it/ ,una realtà importante e molto attiva, con la mission di promuovere la “terza cultura”, l’integrazione tra cultura scientifica e umanistica.
La Montagna Pistoiese ospita nei pressi di San Marcello Pistoiese, l’osservatorio gestito dal Gruppo Astrofili MP http://www.gamp-pt.net/ .
A Siena, l’Osservatorio Astronomico dell’dell’Università https://www.dsfta.unisi.it/it/ricerca/laboratori/osservatorio-astronomico ,oltre ala didattica pensata per i bambini di materna ed elementari, offre ai ragazzi dei licei la possibilità di entrare in veri e propri programmi di ricerca, come avvio alla scelta universitaria.
A Sovicille, l’Osservatorio astronomico Provinciale di Montarrenti, svolge attività didattica rivolta a tutti gli ordini scolastici: http://www.astrofilisenesi.it/index.asp.
Laboratori e lezioni di astronomia e meteorologia in Maremma, a Roselle, presso l’osservatorio dell’AMSA: https://www.amsagrosseto.com/index.php/osservatorio.
Attivo con le scuole di tutti i livelli anche il https://www.gruppoastrofilimontelupo.it/ a Montelupo fiorentino.
Chiude Firenze con lo storico Osservatorio di Arcetri, attivo dalla metà dell’800 parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Organizza visite diurne e notturne per le suole, progetti per gli istituti di detenzione e per ipovedenti. https://www.arcetri.inaf.it/.
Terme toscane
Le Sorgenti ipotermali: fonte di ristoro e refrigerio durante la stagione più calda
In Toscana si può sfuggire alla canicola estiva e godersi vacanze di relax totale e benessere, scegliendo le fonti che regalano acque termali, ricche di principi attivi benefici, che sgorgano a temperature cosiddette ipotermali, la cui temperatura oscilla tra i 20 e i 30 gradi. Molto spesso queste sorgenti sgorgano a fianco di altre più calde, così da permettere tipologie di bagni diversificati che consentono di creare in autonomia il proprio percorso termale, deciso sulle necessità e i desideri del momento, per sperimentare sensazioni sempre diverse, divertenti, nate da un pizzico di spirito d’avventura!
Le Terme di Equi, sono un antico stabilimento termale nel cuore della Lunigiana, con vista sulle Alpi Apuane. L’acqua fuoriesce a una media di 24°C, per bagni, cure inalatorie ed estetiche.
Circondata dalle colline della Valdinievole, amata da Verdi che la considerava l’ottava meraviglia del mondo, la Grotta Giusti offre, tra stalattiti e stalagmiti, acque e vapori che crescono dai 28° ai 34° https://terme.grottagiustispa.com/
A Rapolano Terme, in provincia di Siena, le Terme Antica Querciolaia https://www.termeaq.it offrono vasche a 22-25° che affiancano la piscina a 40. Inoltre, in alternativa ai bagni e ai trattamenti SPA, le acque si possono inalare, con sicuro beneficio delle vie respiratorie.
Tra Borghi storici e suggestivi paesaggi di campagna, le Terme di Montepulciano offrono acque sulfuree ricche di anidride carbonica, che scorgano a 20°C altamente curative, per bagni e terapie e percorsi benessere https://www.termedimontepulciano.it/ .
Le Piscine dell’Albergo Posta Marcucci consentono di bagnarsi in acque dalle temperature diversificate; dai 28°-32°C a salire. Bagni che leniscono gli affaticamenti e ricaricano lo spirito con la grazia della Val d’Orcia https://www.postamarcucci.it/.
Mostre ed eventi
A Livorno la 34a edizione di “Effetto Venezia”, la kermesse estiva dedicata quest’anno al cinema
Una città che diventa “il Cinema”, in tutte le sue sfaccettature: dalle proiezioni sulle pareti dei palazzi del quartiere della “Piccola Venezia” di Livorno, agli spettacoli musicali, teatrali e di strada, fino alle mostre, agli ospiti delle serate di talk e agli happening. Tutto avrà a riferimento la Settima arte durante i cinque giorni di EFFETTO VENEZIA 2023, la kermesse estiva che Livorno dedica dal 2 al 6 agosto al suo affascinante quartiere solcato da canali d’acqua di mare.
L’apertura cinematografica della festa ci sarà il pomeriggio del 2 agosto e sarà affidata a uno dei più importanti registi italiani: Matteo Garrone. È l’autore di Gomorra – con cui nel 2008 ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes – del Racconto dei racconti, di Pinocchio e di Dogman, con cui è stato candidato per l’Italia all’Oscar 2019. La sera dello stesso 2 agosto l’apertura teatrale di Effetto Venezia 2023 sarà affidata alla compagnia Teatro dei Venti con il suo “Moby Dick”, vincitore del Premio Ubu 2019 per il migliore allestimento scenico. In occasione del venticinquesimo anniversario del progetto cinematografico Buena Vista Social Club di Wim Wenders, il 3 agosto si esibirà il Grupo Compay Segundo con il nuovo disco Tocar Música tradicional Cubana! “Vivelo”.
Le presenze di Matteo Garrone, Grupo Compay Segundo e Teatro dei Venti si aggiungono a quelle dei Calibro 35 in concerto il 4 agosto con “Nouvelles Aventures” e di Nicola Piovani il 5 agosto con “La musica è pericolosa – Concertato”.
Porrettana Express. Un emozionante viaggio a bordo di un treno storico alla scoperta dell’Appenino Tosco-Emiliano
Porrettana Express è un progetto di valorizzazione e promozione della ferrovia transappenninica e del territorio che da Pistoia percorre l’Appennino Tosco Emiliano, attraverso l’organizzazione di treni storici tematici. L’esperienza del viaggio su ciascuno di questi treni è unica, poiché i partecipanti, oltre a viaggiare su carrozze d’epoca alla scoperta delle asperità e delle dolcezze del paesaggio montano, usufruiscono per l’intera durata del percorso di un servizio di animazione a tema. Sono infatti previsti treni kids con laboratori pensati per famiglie con bambini, viaggi storici alla scoperta della Linea gotica oppure dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, il treno con lo spettacolo teatrale oppure quello letterario.
La scoperta della storica linea ferroviaria Porrettana e delle eccellenze del territorio che attraversa inizia con una breve visita al Deposito Rotabili Storici di Pistoia, come prima tappa dell’Ecomuseo Ferroviario appenninico.
Un’esperienza da non perdere per adulti, scuole, famiglie: un viaggio d’altri tempi alla scoperta di piccoli paesini immersi nel verde delle montagne, lunghe gallerie e ponti spettacolari.
Queste le date dei prossimi viaggi:
9/07 – Pistoia/Pracchia – Treno Kids Montagna Pistoiese
16/07 – Pistoia/Pracchia – Treno Trekking – Mountain Bike
22/07 – Pistoia/Porretta T. – Treno Porretta Soul Festival
6/08 – Pistoia/Pracchia – Treno Museo SMI e Linea Gotica
Murlo Music Festival – Settimana della musica, dal 30 luglio al 6 agosto
Murlo Music Festival – Settimana della Musica di Murlo è il frutto di una scommessa iniziata nel 2001, quando la Pro Loco di Murlo, in collaborazione dell’ Associazione Culturale di Murlo, iniziarono a promuovere la musica classica attraverso l’organizzazione dei primi appuntamenti musicali stimolati dalla passione e dall’apporto di alcuni musicisti affermati, amanti del nostro territorio.
In oltre venti anni, il Festival della Musica di Murlo è diventato un punto di riferimento importante per gli appassionati di musica classica e jazz, creando un gruppo stabile di musicisti, ai quali si aggiungono e si alternano di anno in anno nuovi esecutori. Il palcoscenico dei concerti è anch’esso molto accattivante: il Castello di Murlo conserva infatti il suo antico aspetto di borgo medievale e la sua Piazza delle Carceri offre, nella sua magica atmosfera, un’acustica eccezionale.
Negli ultimi due anni sono stati invitati artisti di fama internazionale: Silvia Chiesa (violoncello) e Maurizio Baglini (piano) nel 2021 e il TRIO di Parma nel 2022.
Quest’anno ospite d’onore sarà il famoso violoncellista Alain Meunier che si esibirà in anteprima il 23 luglio.
Alain Meunier ha svolto i suoi studi musicali al Conservatorio di Parigi (quattro primi premi), la sua città di nascita. È entrato all’Accademia Chigiana di Siena, diventando membro dell’ensamble “Quintetto e del Sestetto Chigiano”; ha insegnato all’Accademia per 22 anni.
A questo link il programma completo
https://www.visitmurlo.it/it/murlo-music-festival-settimana-della-musica
(Foto: Andrea Notari)
Eccentrico Pecci in centralissima Prato
È stato uno dei primi musei in Italia a studiare e promuovere i movimenti artistici della contemporaneità. Oggi, a trentacinque anni dall’apertura, il Centro Pecci di Prato, raffinatissima istituzione di ricerca artistica, decide di esporre al pubblico, in un allestimento permanente, 50 opere selezionate dall’imponente collezione di oltre 1200 pezzi raccolto in anni di donazioni e acquisizioni. ECCENTRICA è il bel nome scelto per rivendicare la posizione decentrata, fuori dal coro, di scouting artistico, che il Centro da sempre rivendica come suo carattere e sua vocazione. Le opere esposte, dando ragione a questa attività di ricognizione continua, appartengono infatti alle massime personalità artistiche internazionali, intese sia come riferimenti assoluti della contemporaneità, sia come scelte estetiche precise che definiscono filoni di studio e ricerca. Così da oggi, nell’anello bronzeo progettato nel 2016 dall’architetto Maurice Nio, sfilano lavori di Warhol, Schnabel, Kapoor, Fontana, Boetti, Kounellis, Bonvicini e tantissimi altri. Fondamentale l’allestimento pensato per sottolineare il dialogo continuo tra il museo e il distretto territoriale nel quale il Pecci vive e opera. La scelta compiuta per l’estetica degli spazi espositivi ha privilegiato il tessuto, fulcro dell’economia pratese ed elemento identitario della realtà sociale del territorio.
Sono infatti di stoffa, i setti che suddividendo l’andamento circolare dell’architettura in quattro aree tematiche, sottolineano in parallelo l’idea di un tutt’uno tra arte e società, tra arte e committenza. Luogo sostenibile, accessibile ed inclusivo che mira anche alle scuole, per avvicinare le ultime generazioni, grazie ad una diversificata attività didattica, alle radici della contemporaneità in arte, e non solo.
La città più contemporanea della regione, esibisce i suoi gioielli d’avanguardia con un’apertura che intende coinvolgere cittadinanza e visitatori a partire dalle visite guidate gratuite che si terranno ogni domenica pomeriggio alle 16, fino a futuri incontri, performance, concerti.
Le mostre in corso in Toscana
FIRENZE
VILLA BARDINI: Lisetta Carmi. Suonare Forte. Sino all’8 ottobre. L’impegno sociale negli scatti della celebre fotografa italiano scomparsa nel 2022.
MUSEO NOVECENTO: Ipostudio Architetti. Era di Maggio. Sino all’ 11 ottobre. Celebra i quarant’anni di attività dello studio fiorentino, la visione profonda ed evocativa attribuita all’architettura.
PALAZZO PITTI: Guido Ferroni, 1888-1979. L’antico sentimento della pittura. Sino al 16 luglio. Prima retrospettiva dedicata a Guido Ferroni, fondatore del gruppo Novecento in Tos
PRATO
MUSEO DEL TESSUTO: KIMONO: Riflessi d’arte tra Giappone e Occidente; Due secoli di textile and fashion design. Sino al 19 novembre 2023.
MUSEO DELLA CITTÀ DI LIVORNO: SOGNANDO I CORSARI: mostra dedicata a Livorno e al suo mare attraverso le preziose fotografie degli Archivi Alinari. Dal 30 giugno all’8 ottobre 2023
PESCIA
CATTEDRALE: La Madonna del Baldacchino di Raffaello. Sino al 30 luglio. Il progetto Uffizi Diffusi riporta l’opera nella chiesa in cui è stata oggetto di devozione per 150 anni.
PONTREMOLI
PALAZZO COMUNALE: Francesco Hayez. Ritratto del conte Arese Lucini dagli Uffizi. Sino al 31 agosto. Di recentemente acquistato dalle Gallerie degli Uffizi, l’opera sarà ospite d’onore in Garfagnana.
LUCCA
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI e altre sedi: Labirinto. Sino al 15 ottobre. Le opere dei writers Moneyless, Sten Les, Tellas per una mostra diffusa che ridipinge molti luoghi del centro città.
PISA
PALAZZO BLU: IGORT. Attraversare le forme. Sino al 10 settembre. Una selezione dei lavori migliori del noto fumettista che restituiscono la varietà di tecniche, generi e stili adottati dall’artista.
PIENZA
CONSERVATORIO SAN CARLO: Il paesaggio stato d’animo: Dario Neri e Mario Luzi. Sino al 5 novembre. Due personalità unite per l’amore verso la Val d’Orcia in una mostra-dialogo tra arte e poesia
CASOLE d’ELSA
MUSEO CIVICO: L’autoritratto di Augusto Bastianini e i dipinti ritrovati. Sino al 1° novembre. Uffizi diffusi a Casole. L’importante autoritratto sarà posto in dialogo con altre opere del Bastianini e di pittori del suo tempo.
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