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Livorno e la crocieristica: tra opportunità e sfide future

Nel 2016 i passeggeri movimentati dal Porto di Livorno dovrebbero raggiungere quota 800.000 mila per un totale di 409 toccate nave, segnando una crescita, rispettivamente, del +14.6% e del 10.8% rispetto ad un 2015 che già era stato molto positivo. Ma, seppur positive, queste percentuali dicono poco del potenziale inespresso dal Porto di Livorno che, a livello nazionale, fa registrare performance di crescita inferiori rispetto ai più diretti competitor. Lo scalo Toscano, infatti, dal 2006 ad oggi è cresciuto del +15% quando il dato italiano parla di un +83% in termini di passeggeri movimentati. Per crescere e fare del crocierismo un asset di sviluppo per Livorno, il suo territorio e l’intera Toscana è necessario puntare a fare dello scalo livornese un home port, ma allo stesso tempo creare una maggior connessione tra il porto e l’offerta turistica cittadina e del territorio come è emerso in occasione del convegno La crocieristica a Livorno: il quadro attuale e le prospettive future per il porto, la città e la Toscana che si è tenuto il 13 giugno scorso nella città labronica.

 

La crocieristica in Italia…

 

Secondo i dati CLIA, rielaborato da Risposte Turismo, il settore crocieristico è cresciuto, tra il 2014 e il 2015, del +4.1% e nel 2016 raggiungerà, a livello globale, i 24 milioni di passeggeri, segnando un ulteriore +4.3% sulle stime 2015. Un trend positivo che vede l’Italia tra i protagonisti con un 2015 che si è chiuso, in termini di movimento passeggeri, con un ottimo +6.5% e un totale che a superare gli 11 milioni di persone, tornando quasi ai livelli record del 2013. Positivo anche l’andamento delle “toccate nave” che lo scorso anno sono aumentate del +2.1% raggiungendo quota 4880 con una media di movimento passeggeri per toccata pari a 2273: la più alta di sempre.

Entrando più nel dettaglio e analizzando la ripartizione per regione del traffico crocieristico in Italia nel 2015, lo Speciale Crociere di Risposte Turismo mette in evidenza come le prime 3 regioni per movimento passeggeri siano: Liguria (23.1%); Lazio (20.5%) e Veneto (14.3%). Mentre per quanto riguarda le toccate, il podio è il seguente: Liguria (17%), Lazio (16.7%) e Sicilia (16.2%). In termini di performance è invece il Friuli ha far registrare, tra il 2014 e il 2014, la crescita percentuale più evidente: +95.7% in toccate e +203.5% in passeggeri. A livello complessivo, le prime 3 regioni delle due classifiche hanno rappresentato, nel 2015, il 58% dei passeggeri movimentati e il 45% delle toccate. Ampliando alle prime 5, invece, tali percentuali salgono all’82% e al 76%. Con la Liguria che dal 2014 è la prima regione crocieristica italiana sia per passeggeri che per toccate.

 

…e in Toscana

 

A livello nazionale, la Toscana può vantare nel 2015 un buon risultato che la vede essere tra le uniche 8 regioni italiane a doppio segno positivo (toccate / passeggeri): +13.7% e +14.4% sul 2014. Posizionandosi al 6° posto in Italia. Andando a vedere la crescita dei primi 20 porti crocieristici italiani, Livorno nel 2015 ha movimentato circa 700.000 passeggeri (+11%) con una crescita che, se in termini percentuali è superiore alla media nazionale (+6.5%), non lo è a livello di indice: 1.1 quello di Livorno; 1.8 quello italiano. E lo stesso vale per le toccate. Lo scalo livornese cresce, dunque, ma in modo meno performante rispetto ad altri scali: se l’Italia, in termini di passeggeri movimentati, dal 2006 ad oggi è cresciuta dell’83%, Livorno solo del 15%. Mentre i diretti competitor dello scalo toscano negli ultimi 10 anni sono cresciti in modo esponenziale: Civitavecchia (+79%); Venezia (+79%); Napoli (+31%); Savona (+66%); Genova (+79%) e La Spezia (+975%). La Spezia, che si trova al 7° posto in classifica, è ad un passo dal sorpasso su Livorno.

La crescita dei primi 20 porti crocieristici italiani per passeggeri movimentati, variazioni 2015-2014 (e 2015-2006). Da Speciale Crociere - Il traffico crocieristico in Italia nel 2015 e le previsioni per il 2016 (Risposte Turismo)

La crescita dei primi 20 porti crocieristici italiani per passeggeri movimentati, variazioni 2015-2014 (e 2015-2006). Da Speciale Crociere – Il traffico crocieristico in Italia nel 2015 e le previsioni per il 2016 (Risposte Turismo)

Il motivo di questa situazione lo si capisce, almeno in parte, andando a guardare i dati relativi alla distribuzione percentuale del movimento passeggeri tra imbarchi-sbarchi e transiti. Tutti i diretti competitor del Porto di Livorno, infatti, hanno mediamente, una percentuale di imbarchi e sbarchi superiore a quella dei transiti. Mentre per Livorno questi ultimi rappresentano il 99.4% del movimento. Percentuale che, assieme alle previsioni per il 2016 (+14.6% in passeggeri movimentati e +10.8% in toccate nave), mettono in evidenza per lo scalo toscano ampi margini di crescita a patto, però, di un ammodernamento delle strutture e, in prospettiva, di fare del Porto di Livorno, un Home Port, ossia un porto che sia punto di partenza e d’arrivo del crocierismo internazionale. Ma non solo

 

La sfida di Livorno

 

Fare del Porto di Livorno un home port, ossia un porto che sia punto di partenza e d’arrivo del crocierismo internazionale, rappresenta una grande opportunità. Non solo per la città e il territorio livornese, ma anche per le aree limitrofe. Quello del crocierismo è uno dei segmenti turistici che, a livello mondiale, sta facendo registrare i tassi di espansione più elevati. Basti pensare che secondo le stime dell’OMT, entro il 2020, questo segmento muoverà, complessivamente, circa un miliardo e mezzo di persone. Una crescita che è determinata da un mix di elementi che vedono, da un lato, l’immagine di lusso e glamour che viene associata all’idea di una vacanza sulle grandi navi da crociera; dall’altro, un’offerta turistica “esperienziale” che unisce mete come le grandi città d’arte a destinazioni più vacanziere. Ma che prevede anche una combinazione tra itinerario marittimo e approfondimenti tematici che vanno da quelli relativi al turismo culturale allo shopping. Il tutto offerto a prezzi competitivi rispetto ad altre forme di turismo all-inclusive.

La crocieristica, in questo senso, può essere un ottimo volano di crescita per la città. Un Asset su cui puntare per far emergere quelle potenzialità che Livorno non ha ancora espresso. Ma perché questo sia possibile è necessario mettere in atto un processo di valorizzazione, all’interno di un’offerta turistica integrata, degli elementi irriproducibili e di qualità di Livorno come destinazione turistica: dal patrimonio storico-culturale agli stili di vita, passando per l’enogastronomia e gli eventi, fino ad arrivare allo shopping. Un pacchetto di offerta che, però, non deve rimanere statico nel tempo, ma che deve sapersi rinnovare di anno in anno, mantenendo un buon rapporto prezzo-qualità, così da essere competitivi sul piano internazionale e riuscire ad aumentare la permanenza di città di almeno una parte di quei circa 700.000 passeggeri che ogni anno sbarcano dalle navi da Crociera che fanno scalo del Porto livornese.

Oltre a ciò, per fare di Livorno una meta turistica oltre che un gate verso il territorio toscano, è sicuramente necessario puntare su una nuova cultura dell’accoglienza. E questo sia in termini di ricettività, ma anche di orari di apertura al pubblico degli esercizi cittadini. «Perché il crocierismo sia veramente una risorsa per lo sviluppo della città di Livorno e del suo territorio– ha spiegato nel suo intervento Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica –  non è sufficiente limitarsi alla logistica portuale, ma è fondamentale sviluppare anche una logistica per il turista, dalla possibilità di noleggiare delle bici a un servizio di informazione e di visite guidate che permetta al turista di scoprire i tesori cittadini e di gustare i sapori locali. Oltre a dotarsi di una buona rete di collegamenti con il resto del territorio provinciale, in primo luogo la Costa degli Etruschi. Senza dimenticare che chi scende da una nave da crociera si aspetta di vivere un’esperienza autentica». «Livorno, insieme all’offerta turistica ad essa direttamente collegata, – ha concluso Peruzzini – ha tutte le caratteristiche per soddisfare queste esigenze, deve però riuscire ad esprimerle a pieno attraverso la costruzione di un sistema diffuso dell’accoglienza turistica, lavorando sulla destinazione, ma anche su singoli prodotti».

Temi:

Di adm

23 Giu, 2016

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