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Turismo in Toscana: nel 2015 toccati i 90 milioni di presenze

C’è chi sceglie di passare le sue vacanze toscane in una struttura ricettiva ufficiale, hotel o bed&breakfast che sia, e chi, invece, preferisce alloggiare in strutture non commerciali, in primo luogo case. Sono queste le due facce di una stessa medaglia e se si vuole conoscere le reali dimensioni del turismo in Toscana non si possono certo trascurare. Anche perché, dal Rapporto IRPET 2015 sull’andamento congiunturale del settore turistico nella nostra Regione, presentato stamani durante l’incontro Turismo&Toscana all’Auditorium il Duomo di Firenze da Enrico Conti, emerge in modo chiaro come il peso di queste due metà ormai si equivalga. Tanto che si può serenamente affermare che nel 2015 le presenze turistiche sul territorio toscano sono state poco meno di 90 milioni. Un dato importante che evidenzia ancor di più la dimensione strategica di un settore che anche nel 2015 ha fatto registrare performance ottime, con tassi di crescita superiori alla media nazionale.

 

2015: anno record per il Turismo in Toscana

 

Il 2015 è stato decisamente un anno positivo per il turismo in Toscana. Gli arrivi sono aumentati del +3.1%, consolidando il risultato dell’anno precedente (+2.9%), mentre le presenze sono cresciute del +2.9%, doppiando la performance del 2014. Un risultato ancora una volta migliore rispetto al dato complessivo della penisola, dove gli arrivi aumentano complessivamente del +2.7% e le presenze del +1.9%.

Nel 2015 si è chiuso dunque con un nuovo record di presenze turistiche in Toscana: 44.8 milioni in strutture ufficiali, cui devono esserne aggiunte, come detto,  circa 40 milioni stimate da Irpet in alloggi non ufficiali e ulteriori 3.5 milioni in strutture ricettive inadempienti l’obbligo di comunicazione delle presenze: in tutto poco meno di 90 milioni.

Oltre a questo, nel 2015 i settori ad elevata intensità turistica hanno creato in Toscana un saldo positivo di circa 6.055 posizioni lavorative in più, confermando il turismo come importante ammortizzatore della crisi occupazionale ancora in corso. Una dinamica, quella della nostra regione, che si inquadra in una congiuntura mondiale di crescita che per il terzo anno consecutivo risulta superiore (+4.4% gli arrivi di turisti internazionali) al trend di lungo termine (3.8%). E alla luce delle elaborazioni dei dati provvisori relativi al primo quadrimestre di quest’anno, anche il 2016, per la Toscana del Turismo, dovrebbe mantenere un tasso di crescita intorno al +3%, crescita indotta, ancora una volta, dalla componente estera ed extraeuropea in particolare, ma relativamente sostenuta anche dalla ripresa del turismo interno.

 

I mercati interni ed esteri: italiani +1.9%, stranieri +3.5%

 

Nel 2015 la dinamica regionale è stata trainata in primo luogo dalla domanda internazionale (rispettivamente +3.5 le presenze e +3.6% gli arrivi), ma dopo due anni negativi ed uno di sostanziale stagnazione, si muove finalmente anche la componente domestica. Aumentano arrivi (+2.6%) e presenze (+2.2%) degli italiani e soprattutto aumenta il turismo dei toscani in Toscana (+4,1% le presenze), segno di una ripresa dei consumi turistici dei residenti che fa il paio con un andamento finalmente positivo dei consumi complessivi delle famiglie (+1,1%).

Leggendo più nel dettaglio i dati relativi alla congiuntura turistica 2015, si nota come la crescita dei nostri connazionali che scelgono la Toscana come meta delle proprie vacanze si intensifichi lungo i trimestri. Se nel 2014 gli italiani sembravano aver visitato soprattutto la Toscana delle città d’arte durante gli short break primaverili, il 2015 si è caratterizzato finalmente per il ritorno degli italiani in estate e autunno, al mare (+3.4%), ma soprattutto in montagna (+7.4%) ed in campagna e collina (+7.8%), preferendo per lo più alloggiare in alberghi di fascia media e bassa o in strutture ricettive più in grado di accogliere le esigenze di anziani e bambini (RTA, residence, villaggi e campeggi al mare), pur se continua in ogni caso a crescere di importanza la scelta dell’agriturismo in contesti rurali e di montagna (+5% e +8,9% rispettivamente le presenze).

Sul fronte internazionale quattro sono i fatti più importanti nel determinare la ripresa della crescita del comparto straniero in Toscana:

  1. L’accelerazione, dopo un 2014 più contrastato, della crescita delle presenze dai paesi extraeuropei; in particolare dall’India (+38%) e dall’Argentina (+17.1%), ma anche l’ulteriore incremento dell’intensità della crescita dei flussi provenienti dalla Cina (+25,7% ) e la ripresa, dopo un 2014 negativo (-0.5%), della crescita delle presenze anche dall’Australia (+2.7%) e il recupero del Sud Africa (+24.3%).
  2. Il rafforzarsi ulteriore, dopo un discreto 2014, della crescita di presenze dai paesi anglosassoni Nord America (+5,6%) e Regno Unito (+2,9%)
  3. La ripresa della crescita delle presenze dalla Mitteleuropa – Germania (+3,1%), Austria (+8,2%) e Svizzera (+2%) – dopo il lieve calo dello scorso anno.
  4. Il consolidarsi, dopo un ottimo 2014 (+8%) della crescita delle presenze dai paesi dell’Europa orientale (+6,2%) e dai cosiddetti PIGS – con l’esclusione della Grecia ancora economicamente in crisi – che realizzano aumenti di presenze a doppia cifra intorno al 10%. Anche queste dinamiche congiunturali, naturalmente, sono ascrivibili al recupero di soddisfacenti ritmi di crescita economica, particolarmente elevati per Irlanda e est Europa.

Anche nel 2015, dunque, i due maggiori contributi alla crescita provengono da un lato dai paesi emergenti, europei ed extraeuropei, dall’altro dai “clienti” storici della Toscana, europei occidentali e statunitensi, infine dal “ritorno” degli italiani e dei toscani. I primi viaggiano per lo più organizzati da tour operators, alloggiano in strutture a 4 e 5 stelle e visitano, in particolare se extraeuropei, quasi esclusivamente le città d’arte e i borghi principali della Toscana. I secondi sono per la maggior parte turisti “esperienziali”, sono auto organizzati perché ormai hanno familiarità con il nostro territorio, e visitano anche le aree meno note dell’interno. Oltre a frequentare la costa meridionale della regione, soggiornando in strutture anche extra alberghiere ed anche in campeggio, purché di fascia qualitativa medio alta. Infine gli italiani, che come già detto poc’anzi, crescono nelle località balneari, ma anche di montagna e collina

 

Le dinamiche territoriali

 

Firenze continua ad essere la destinazione top della regione (+5.2% e +5.8% il capoluogo), cui è strettamente correlato il risultato di Prato (+4%). Il ritorno, in primo luogo, degli italiani al mare e, in subordine, degli stranieri nell’interno, favorisce il buon risultato della provincia di Grosseto che realizza un +4.6%, ma anche di Livorno (+2.1%), di Massa Carrara (+0.7%), e alla tenuta di Lucca (-0.1%) dove il crollo dei russi in Versilia, è compensato dalla crescita dei connazionali sulla costa e in Garfagnana e degli stranieri nella collina lucchese.

Le due provincie interne di Arezzo e Siena, caratterizzate da un territorio prevalentemente collinare e rurale e dalla presenza di una importante città d’arte, realizzano entrambe un ottimo risultato. Ad Arezzo la crescita è in parte un effetto ottico dovuto alla forte diminuzione delle inadempienze, scontato l’effetto delle quali il sorprendente +9,8% di quest’anno si riduce ad un più realistico +3,7%, ma si azzera anche la perdita registrata nel 2014. Qui incide positivamente soprattutto l’aumento degli italiani in Casentino e Val di Chiana, mentre in provincia di Siena (+4.4%) è la componente straniera che cresce di più (+6,7%), in particolare nel Chianti e nei comuni circostanti il capoluogo, che invece resta stazionario.

Due sono le aree territoriali in sofferenza. Una, la provincia di Pistoia, lo è in termini strutturali (-19,4% dal 2007 le presenze) e anche quest’anno perde il -2.1%, penalizzata dal declino del termalismo a Montecatini e dalla diminuzione degli stranieri nel capoluogo, non compensati sufficientemente dall’aumento delle presenze nelle aree montane. L’altra, Pisa, appare congiunturalmente in difficoltà stando ai dati ufficiali disponibili, ma il concentrarsi delle diminuzioni sul segmento degli italiani (-10%), in controtendenza con la dinamica regionale, e in specifici territori circostanti il capoluogo, fa pensare a possibili problemi nella filiera di costruzione dell’informazione statistica.

 

L’andamento delle presenze nelle strutture ricettive

 

L’analisi della domanda in termini di tipologie ricettive conferma il gradimento, in particolare da parte dei turisti internazionali extraeuropei, delle strutture alberghiere di fascia alta. Nel 2015 gli hotel a cinque stelle realizzano un incremento di presenze pari al+11.8% e i quattro stelle del +5.1%.  Altresì confermato è il declino delle tipologie alberghiere di livello inferiore, mentre la tenuta delle strutture alberghiere di categoria intermedia (+1.2% gli RTA e +1.4% i tre stelle) è aiutata dal ritorno al mare e in montagna degli italiani e dei toscani in particolare. Molto buoni anche i risultati delle strutture agrituristiche (+4.4%) sostenute dall’aumento dei turisti esperienziali per lo più stranieri, che crescono di più nelle città d’arte (+8.3%) ma anche in campagna (+4.2%). Nella categoria residuale delle “Altre strutture” infine, le presenze negli affittacamere, che ne costituiscono il nucleo principale, crescono ma in modo più moderato, +2.3% nel complesso,  ed esclusivamente nei contesti urbani (+5.6%).

Temi:

Di adm

4 Lug, 2016

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